storie 9

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La storia della sua famiglia era piuttosto difficile, tanti fratelli e sorelle ne complicavano di gran lunga le dinamiche , l'unione si ottiene  con  impegno e buon esempio ma i nonni paterni di Odile non erano stati un grande esempio. Il nonno, un signore simpatico e buffo  sapeva solo lavorare e giocare a carte, mentre la nonna era la vera capofamiglia che tirava le file di ogni cosa. Siccome aveva sofferto la fame aveva deciso che prima o poi avrebbe fatto la signora, così fece. Le cose di qualità erano della padrona di casa e se le figlie avessero avuto bisogno di qualcosa dovevano chiedere a lei  che ne deteneva piena e unica disponibilità.  Non era  affettuosa  nemmeno con i nipoti, la chiamavano, il generale,  pettegolava con le figlie che facevano a turno per farle compagnia e avere da lei quelle attenzioni speciali per sentirsi accettate, che mai ebbero. Era una gara continua  fra loro, parlavano male sempre dell'assente  contribuendo a diffondere un clima di malessere continuo dove tutti si guardavano di traverso. Anche con i nipoti non tralasciava critiche. Metteva sempre in competizione gli uni con gli altri e questo generava poi gelosie e liti varie, un clima familiare negativo. Non era una normale nonna che amava incondizionatamente i figli e i nipoti, tutto girava intorno al suo interesse. Questo clima malato aveva influenzato tutti . I soldi erano al centro dell'attenzione , soldi, soldi e soldi, se non facevi soldi eri il nulla, nemmeno degno di avere un opinione. Come li facevi non era importante, bastava che la facciata fosse pulita.

L'unico modo che il padre di Odile aveva trovato per pagare tutte le spese della sua famiglia di origine, che erano state tante e di tutti i tipi, era quello di lavorare dalla mattina alla sera, questo le avevano inculcato di dover fare, come se niente altro fosse importante ,per mandare avanti una famiglia. Invece il dialogo, fin da quando i figli sono piccoli, è fondamentale, perché poi ti ritrovi degli estranei che non puoi più comprendere tanto meno farci amicizia. Il padre era considerato da Giacomo una specie di bancomat, un  distributore di soldi, senza considerare minimamente tutti i sacrifici che l'uomo aveva fatto durante tutta la sua vita.

Inoltre non spiccava per intelligenza, al massimo aveva sviluppato quel pizzico di furbizia che in quegli anni bastava per farsi largo nel mondo del lavoro.

Giacomo pensava davvero di avere contribuito al crescere dell'attività senza riconoscere, per puro opportunismo, il lavoro degli altri, invece sapeva fare solo il padroncino arrogante e prepotente. Finto simpatico con gli amici che lo assecondavano nel farlo sentire qualcuno. Questo era quello che lo rendeva felice, niente sentimenti profondi, niente ricerca intima su di se, niente riflessioni ma solo soldi, soldi e soldi.

Una persona come Odile, non la poteva nemmeno concepire, una poi che parlava con le energie sottili e cercava costantemente un fine nella vita che non fosse quel benedetto danaro che lui invece amava tanto. 

A proposito di energie sottili, una notte Odile si svegliò all'improvviso con una voce femminile che chiaramente le comunicava qualcosa e lei acquisì una nuova consapevolezza, sapeva che avrebbe lasciato Damiano dopo un suo tradimento e avrebbe sposato un altro giovane conosciuto mentre lui la tradiva. A chi raccontarla una cosa del genere, e poi perché lei doveva essere avvertita di questi nuovi fatti imminenti, lei che aveva una vita così normale. Era come se  i suoi angeli le stessero vicino per sostenere la sua anima che stava su questa dimensione con malavoglia ma che doveva comunque svolgere un determinato percorso di vita. Forse doveva davvero correggere  qualcosa di se per essere migliore.

Comunque, come sempre i suoi sogni non potevano che annunciare qualcosa senza modificarne gli eventi, tutto sarebbe successo come e quando doveva. Una persona qualsiasi si potrebbe chiedere come faceva Odile a passare sopra queste rivelazioni, chiamiamole così, senza batter ciglio, visto che sapeva che si sarebbero verificate. Bisognerebbe capire cosa succedeva in realtà, ma non ci sono parole nel vocabolario adatte a descrivere delle sensazioni non facenti parte di questo mondo e delle reazioni a queste. Proviamo. Innanzitutto si sente come una voce che comunica con il tuo cervello, direttamente, come se all'improvviso un informazione fosse scritta nella tua mente, un informazione nuova che viene dal futuro, un informazione che poi nel futuro, infatti, avrai. Tu ne sei consapevole prima. E' come se questa fosse già dentro di te e venisse all'improvviso in superfice. Per quello che riguarda la reazione, Odile, nonostante tutto tendeva a mettere in un angolino della propria mente ciò che aveva saputo, come se non fosse successo niente, alcune volte riusciva a non pensarci più, aveva sempre la speranza che , la brutta notizia, non avesse seguito anche se poi puntualmente si avverava sempre tutto e lei capiva che anche quella volta non era stata una sua suggestione. Si, perché  ancora metteva in discussione sempre quello che le succedeva e una spiegazione scientifica sarebbe stata  sempre ben accetta, ma non c'era.

KARMA DI FAMIGLIADove le storie prendono vita. Scoprilo ora