Capitolo 10

5 0 0
                                    

Zejahar si svegliò quando il sole era già alto nel cielo. Tentò di muoversi un po', per scacciare il torpore del sonno, ma all'improvviso sentì un peso su un braccio e un qualcosa di pesante di fianco.

Non riusciva a capire perché fino a quando non provò ad aprire gli occhi, che si richiusero immediatamente, a causa della forte luce del sole che irrompeva dalla finestra di fianco al letto.

Però era strano: il suo letto non era di fianco ad una finestra.

La consapevolezza lo colse solo quando sentì l'odore tipico dell'infermeria: l'odore di alcol e lenzuola pulite.

Improvvisamente ricordò dei brevi flash, molto confusi. Non era certo, però, di poter fare affidamento su nessuna di quelle immagini. In più il mal di testa non lo stava aiutando a ricordare come avesse fatto ad arrivare fin lì.

Era quasi certo che non ci fosse arrivato da solo.
Ma chi lo aveva trasportato fino lì?

La risposta alla sua domanda gli venne da un profumo particolare: limone e nocciole.

Lo aveva già sentito, più volte, e ogni volta era legato ad Artemis, ma non era possibile.
Silen, il ragazzo che lo odiava profondamente, non poteva essere lì con lui.

Apri gli occhi improvvisamente per vedere se avesse ragione o no.
Se Artemis era lì con lui.

Lo vide addormentato di fianco a lui con un'espressione estremamente serena e una coperta leggera che si reggeva appena su una spalla.

Era strano vederlo con i capelli completamente sciolti. Sembravano così morbidi che avrebbe voluto toccarli.

Zejahar allungò la mano per spostare i capelli che gli coprivano il viso.
Artemis però mugugnò qualcosa e piano piano si svegliò.

Soleyl ritrasse immediatamente la mano facendo diventare le sue gote rosse, anche se era difficile notarlo data la sua abbronzatura.

Artemis, sbadigliando, si mise a sedere in maniera più composta, ma lentamente si portò una mano alla bocca per coprirla.

Era incredibilmente bello anche appena sveglio con i capelli sciolti che gli cadevano morbidi sulle spalle.

Silen sbatte più volte le palpebre per abituarsi alla luce nella stanza.

Solo allora si rese conto che Soleyl lo stava guardando con un sorriso.

Vederlo in quello stato dopo aver vegliato su di lui per così tanto tempo lo fece sentire bene. Aveva seriamente avuto paura che non si svegliasse a causa la botta in testa. E infatti, era ancora molto pallido, ma in quel momento sembrava aver recuperato un po' del suo colorito naturale.

Nonostante fosse contento che fosse sveglio cercò di nasconderlo. Aveva messo su la faccia più neutrale che potesse fare e gli chiese: "Perché mi guardi così? Sembra che tu non mi abbia mai visto appena sveglio"

Zejahar sbatté più volte gli occhi ma non perse il suo sorriso.
"Sono semplicemente contento che tu sia rimasto a vegliare su di me per qualche ora"

Artemis rimase per un secondo interdetto.
Davvero pensava di essere rimasto incosciente solo per un paio d'ore?

"Non sono passate poche ore da quando sei svenuto: è passato un intero giorno..."

Zejahar perse parte del suo sorriso.
Era sconvolto.
Era davvero passato un giorno?
Non riusciva a concepirlo.
Aveva paura di chiederlo, ma voleva saperlo.
"E tu sei rimasto con me fino ad ora?"

La sua espressione era completamente sconvolta, non si aspettava di rimanere incosciente per così tanto tempo.

"Davvero ti spettavi che ti avrei lasciato solo dopo che un cavallo di ha rotto un braccio? Non sapevamo neanche se fossi stato ancora tu quando e sempre se ti fossi svegliato" Silen aveva alzato leggermente la voce forse per farsi capire meglio. C'era un velo di disperazione nel suo tono.
Come poteva pensare una cosa del genere?
Con chi pensava di parlare?
Forse qualcuno che se ne fregava di tutti indipendentemente da tutto?

You've reached the end of published parts.

⏰ Last updated: May 30 ⏰

Add this story to your Library to get notified about new parts!

Memories Where stories live. Discover now