18. Just friends or something else?

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Heidi

Riuscimmo a salutare Nicolai, inondandolo di complimenti e lui ricambiò con dei sorrisi soddisfatti.
Poi, mi accorsi dell'assenza del moccioso e girandomi lo vidi aprire l'uscita secondaria della palestra che dava sul cortile.

Dall'altro lato, le cheerleaders chiacchieravano tra di loro molto tranquille.

Sembrava che nessuno si fosse accorto che se se ne stesse andando.

Nemmeno quella stronza di Collins.

Lasciai i miei amici.

«Ragazzi, vado a pescare il moccioso che mi sa che si è perso da qualche parte.» Dissi loro, per poi uscire dalla stessa porta.

Lo ritrovai appoggiato alla parte, con le mani nelle tasche e lo sguardo buttato sul vuoto.

«A che stai pensando?» Gli domandai, incrociando le braccia tra loro e cercando di scacciare il fresco di quella giornata.

«A nulla...» Rispose, repentinamente.

«Lo sai che con me puoi parlare. Avanti spunta il rospo.» Insistetti, anche se sapevo fosse sbagliato.

Doveva essere lui a venire da me a parlare, e non il contrario.

Ma sospettavo, quanto fosse difficile per lui fare questo passo.

«Volevo solo stare un po' solo, tutto qua.» E alzò le spalle, in segno di resa.

Mi stavo accorgendo di quanto dolore dovesse avere dentro, se nemmeno una partita così avvincente riusciva a strappargli un sorriso.

«Cosa c'è che non va?» e mi sporsi verso di lui, spostando il corpo di lato e guardandolo finalmente in viso.

Aveva gli occhi distratti e sapevo che la sua mente stesse lavorando. Sentivo quelle rotelle girare e i pensieri aggrovigliarsi tra loro in un gomitolo indistricabile.

Lui spostò lo sguardo.

«Non riesco a stare in mezzo alla gente per così tanto tempo. Poi mi sentivo di troppo...» E sul suo viso, si formò un'espressione sincera e seria.

Mi imbronciai.

Forse, ancora, non aveva capito di che pasta eravamo fatti.

Mi spostai, completamente, davanti a lui. Gli raccolsi le mani tra le mie e gli dissi testuali parole: «Dale, non sei assolutamente un peso. Non devi mai pensarlo, ok? Smettila di dire queste stronzate. Perché io, come gli altri, ti vogliamo bene e vogliamo solo conoscerti meglio. Riesci a sentirlo?» Esclamai, sicura di me.

Wow, non era stato così difficile dire la mia.

Mi guardò, questa volta per un lasso di tempo indecifrabile.

Fui io a scostarmi da lui, come scottata.

«Per sollevarti il morale, ti porto a fare un giro il prossimo fine settimana. Cosa ne dici?» E sorrisi di rimando.

A quel punto, ricambiai mostrandone uno piccolo ma estremamente dolce.

«Ora torno dagli altri e tu vieni con me.» Così lo trascinai per il braccio.

Blue ThornsWhere stories live. Discover now