Bad // Larry Stylinson.

Chapter 13

Fa male rispondergli sempre freddamente ma - come avrò detto minimo un milione di volte - non posso svelargli la verità. Almeno fin quando non arriverà il momento adatto.
È un ragazzo così tenero e dall'aria innocente, non si merita uno come me.
Lo farei solo soffrire.
Ma ormai credo che sia troppo tardi...
Intanto vado a 'pranzare' perché la fame inizia a sentirsi e non ne potevo più degli strani rumori che faceva il mio stomaco. Ero solo a casa e quindi utilizzavo il cellulare contemporaneamente mentre addentavo carne cruda. Ah che buona. Di solito non mi è permesso usare quest'aggeggio mentre mangio, perché la mia famiglia è molto all'antica e considera i pasti come dei momenti sacri. Beh capirai, i miei genitori avranno come minimo trecento anni ciascuno.
Nel frattempo in TV mandano in onda cose random che a nessuno interessano. Sento il mio telefono squillare. Louis mi stava chiamando.

'Pronto'
'Ehi Harry'
Ah la sua voce.
'Ehm, che ne dici se oggi ci vediamo?' Riprende a parlare.
'Per me è okay, vieni quando vuoi'
'A dopo'
Fangirlo peggio di una teenager e dedico un po' di tempo ai miei capelli che non vogliono aggiustarsi in alcun modo. Che senso hanno?
Manca ancora molto tempo e non so come sconfiggere la noia. Prendo il mio IPhone e inizio a farmi selfie che delle ragazzine su Instagram aka oche definiscono da urlo. Se solo sapessero che sono gay...
Senza pensarci un secondo in più la pubblico e mi appare una nuova notifica
'A louist91 piace la tua foto'
'louist91 ha iniziato a seguirti'
Allora, due sono le opzioni:
1) è uno stalker professionista
2) passa le ore a cercarmi sui vari social network.
Lascio perdere tutte le strane idee che mi passano per la testa e accendo la riproduzione casuale di spotify. 'Break Free' di Ariana Grande. Dire che la adoro è poco.
Cioè è una figa della madonna e sa cantare meglio di un usignolo. Cosa si può desiderare di più dalla vita? 'Louis' risponde il mio subconscio. Fanculo Louis William Tomlinson, insomma non ho mai preferito nessuno ad Ariana nonostante la mia omosessualità. Inizio a sentire un po di freddo nonostante sia quasi luglio , ma il tempo di Londra è molto imprevedibile. Un giorno piove, il successivo pure, e poi improvvisamente dire che fa caldo è riduttivo. La stagione estiva era critica. Salgo velocemente le scale con alcuni salti qua e là - con fare molto poco gay devo ammettere-
Apro la porta di camera mia e la prima cosa che metto a fuoco dalla finestra è un Louis spaventato alzato dall'estremo cotone della camicia, da Nick. La rabbia ribolle dentro di me, ma non potendo saltare dalla finestra data la presenza di Louis, sono costretto a scendere le scale. Un mix di preoccupazione e rabbia mi invade il corpo e le farfalle nello stomaco con tutta la loro grazia sembrano essere volate via, infatti percorro il corridoio correndo e appena arrivato lì sgancio un pugno - l'ennesimo - a Nick.
Se lo è meritato.
Proteggo Louis, mettendolo dietro di me.
'Non permetterti mai più di sfiorare Louis con un dito o questo pugno potrebbe essere solo una parte di quello che ti aspetta' ero troppo incazzato per controllare la rabbia così tiro un altro cazzotto a quel deficiente guastafeste. Avevo progettato un bel pomeriggio con Louis , immaginandoci già insieme a guardare un film. Intanto posso notare il terrore di Lou che sta tremando aggrappato alle mie spalle. Nick sembra essere del tutto esausto e corre via. Meglio per lui, o sarei stato capace di fare una strage.

'Come stai Lou?' gli domando e contemporaneamente avvolgo le mia braccia intorno al suo esile corpo.