Verso una nuova meta 13

7 0 0
                                    


Alla fine arrivò la sentenza della causa in corso con i proprietari del locale e Giacomo finalmente si impossessò dei soldi tanto desiderati. Fecero le valigie, veloci come il vento, presero la loro figlia, nata da pochissimo, e raggiunsero il paese natio della siamese per darsi un pò alla bella vita. Il padre di Odile era sgomento, i conti per l'apertura della nuova attività erano in rosso totale e arrivati alle feste di natale non si poteva fare nemmeno la spesa. Inoltre l'esattore continuava a suonare alla porta per riscuotere le gricce che Giacomo aveva lasciato dietro di se.

Il primogenito della coppia appena arrivato fu lasciato a casa di Odile alle cure di sua madre, che fece del suo meglio. Il bambino non parlava ancora molto bene la lingua e rimase con loro per molto tempo, fino a che i due non si decisero a tornare. Non una telefonata per sentire come stava per mesi fino a che non si decisero a chiamarli chiedendo alla siamese di telefonare al figlio che nel frattempo era andato in crisi perché si sentiva abbandonato.

Roba da far rizzare i capelli a qualsiasi psicologo degli assistenti sociali.

Comunque, arrivati alle famose feste natalizie suo padre era disperato perché non gli tornavano i conti e cominciò a bere di nuovo un pò troppo, i litigi con la madre erano all'ordine del giorno, il padre accusava la moglie di essere stata in qualche modo complice del figlio e della nuora. Odile era tristissima e spesso piangeva per il dolore di vedere i suoi genitori ai ferri corti , così decise di tirare fuori il suo libretto di risparmio in cui aveva messo da parte i soldi guadagnati con il lavoro di rappresentante che aveva fatto quando il locale era chiuso, sempre per questioni burocratiche durante il processo, e i soldi che il padre ogni tanto le dava per il lavoro al bar. Adesso lei li rendeva tutti a suo padre, non erano molti ma bastarono per poter far fronte a quel momento così critico. Il padre era contento di vedere che la figlia si rendeva conto della situazione e voleva essere partecipe dei problemi familiari mentre a Odile sembrò una cosa del tutto normale.

Poi finalmente la nube nera passò e si cominciò a pensare al nuovo progetto con più serenità. Il loro rapporto cominciò a diventare sempre più stretto e finalmente si respirava un poco di aria sana e a partorire dei pensieri più ottimisti. Il lavoro al garden partì alla grande e i debiti potevano essere risanati, le scadenze dei mutui onorati. In quei giorni Odile cominciò a programmare il suo futuro con Giulio e tutto sembrava possibile. Nacque in lei il desiderio di mettere su famiglia e a programmare anche il matrimonio. Passarono veloci i mesi e il matrimonio si fece, fu una giornata bellissima e per l'occasione erano tornati anche i siamesi, che nel frattempo erano rimasti senza soldi. C'erano i tantissimi parenti e si festeggiò e si ballò tutta la sera. Il giorno dopo presero un  volo per il Sud America , una vacanza dove tutto andò benissimo. I pensieri  furono lasciati a casa e si rilassarono con nuove conoscenze che accompagnarono quelle giornate di svago e divertimento. Quando tornarono si trasferirono in una nuova casa momentaneamente in affitto, per avere la tanto agognata privacy. Una mattina di primavera Odile si svegliò e rimase nel letto ancora per qualche istante, si era legata i capelli lunghi per non sudare, perché faceva particolarmente caldo. Giulio era già al lavoro e lei non si decideva ad andare a fare la colazione, momento che lei amava particolarmente. Stava pensando se alzarsi o meno quando sentì tirare forte i capelli e poi una risatina sconosciuta, Odile si girò di scatto e vide come una piccola creatura che scappava nella stanza accanto, provò a seguirla scattando giù dal letto ma non vide nessuno, una nuova consapevolezza si palesò dentro di lei, era in cinta, ma come era possibile se la sera prima era la prima volta che ci avevano provato, così subito, ma va. Invece dopo poche settimane, memore di quello che era successo fece il test e scoprì di aspettare un bambino. Era al settimo cielo , lo desiderava tantissimo, tutto era perfetto. I nove mesi che seguirono furono tutti dedicati al pensiero della nuova creatura in arrivo e volarono come niente, alla fine venne al mondo Francesca e iniziò una nuova vita a tre. Ogni tanto ci si riuniva a casa dei genitori e si passava una serata a cena insieme con i siamesi e i nipotini. Un giorno, a pranzo però,   mentre solo Odile e Giulio erano stranamente presenti   suona il campanello ed Odile si affaccia alla finestra , non ci poteva credere, diventò paonazza e chiamò sua madre in disparte, la madre la raggiunse e  le chiese cosa stesse succedendo, Odile rispose " Mamma, giù c'è Damiano, con un 'auto piuttosto costosa, tutto cambiato a festa , credo che salirà le scale, mandalo via", la madre tergiversò, "ma che gli dico?", Odile rispose " gli dici che sono sposata da poco, ho una bambina ed ora non voglio vederlo". Siccome la madre di Odile aveva abbastanza confidenza con il giovane non faticò a trovare le parole giuste per rispedirlo indietro e lui ci rimase piuttosto male, non si capacitava che Odile fosse ormai sposata e avesse addirittura una figlia, la giovane donna da parte sua non capiva come dopo diversi anni Damiano avesse deciso di ritornare a trovarla, risultando piuttosto inopportuno. Non conservava un bel ricordo del giovane e non le piacevano queste sorprese, chiamiamole così. Aveva addirittura paura di incontrarlo ora che aveva fatto questa bravata, speriamo che non trovi casa mia, pensò la giovane. Matteo che la cercava al telefono, Damiano che tornava a cercarla, ma porca miseria pensava Odile, le persone troppo fissate non le piacevano, ne aveva paura e sperava che  almeno avesse  capito una volta per tutte che non doveva più ripresentarsi.

KARMA DI FAMIGLIAWhere stories live. Discover now