FordIl rumore della mia macchina impressionò tutti, facendo ridacchiare delle ragazzine fin troppo piccole per essere qui e fin troppo svestite per le persone presenti, mentre dei ragazzi guardavano la mia macchina interessati.
La gara cominciava tra pochi minuti, io ero agitato. Questa la dovevo vincere assolutamente. Avevo apportato delle nuove modifiche alla mia macchina, la volevo più veloce, anche se continuavo a pensare di non essere all'altezza del mio rivale numero uno: Sam Martin.
Gareggiare era diventata tutta la mia vita, facevo il meccanico da anni nell'auto officina di mio zio, di macchine ne avevo viste tante. La prima volta che mi aveva parlato di queste gare pensavo fosse una pazzia correre su una macchina, poi ho scoperto che era facile farci soldi e che era ora di andare via da casa mia.
«Non fare lo scemo stasera» mi disse mia sorella una volta aver parcheggiato la macchina ed essere sceso aprendo la portiera.
Alzai le spalle. «Che divertimento c'è se non si esagera un po'?» le dissi scherzando e sorridendo. Ero consapevole del fatto che si preoccupasse per me, anche se non ne aveva motivo. La testa la usavo fin troppo quando si parlava di queste cose.
«Sono sicuro che questa la vincerai» mi disse Fitzroy, il mio migliore amico, o almeno lo avevo sempre reputato tale anche non sapendo se lui mi considerava il suo migliore amico, lui per me lo era.
«Ava oggi viene?» gli domandai. Lui annuì. «Si credo che più tardi venga a fare un salto» disse per poi indietreggiare insieme a mia sorella e a Giselle, la sua fidanzata.
Ava era la sorella minore di Fitzroy, stavamo insieme, ora non sapevo più esattamente cosa fossimo. Era da anni che ci mollavamo e riprendevamo, avevo voglia di darci un taglio a questa storia, ma ci tenevo troppo a lei per lasciarla andare.
Mi guardai attorno e vidi Sam arrivare con la sua macchina, assottigliai gli occhi e diventai ancora più agitato di quanto già non fossi. Mi appoggiai al cofano della mia macchina sospirando.
I miei occhi però ricaddero dietro di lui. Vicino alle sbarre c'era la stessa ragazza della scorsa sera, Isobel così l'aveva chiamata Sam. Era insieme a delle sue amiche, non mi concentrai su di lei, ma su alla ragazza che aveva affianco. Era bellissima. I capelli neri e lunghi erano dietro alle spalle con qualche fiocca davanti al viso che era comunque libero per poterlo guardare. Stava sorridendo, i miei occhi si illuminarono. Era davvero la ragazza più bella che avessi mai visto. Mi guardò anche lei e insieme anche Isobel e l'altra ragazza, mi sentii terribilmente a disagio, poi notai che lei si mise a parlare con loro, probabilmente a dire qualcosa su di me, questo mi fece sorridere.
«Ho appena chiamato Ava!» la voce di Roy staccò il mio sguardo da lei.
Giusto, Ava.
Lui si appoggiò come me alla macchina. «Mi ha detto che appena finisce con le nostre sorelle cerca di essere qui il più velocemente possibile.
Annuii e poi lo vidi camminare verso il nostro gruppo di amici. Li in mezzo mi stava simpatica solo mia sorella e Roy, tutti gli altri avrei preferito non conoscerli neanche.
Sentii qualcuno toccarmi la spalla, mi girai e rimasi di stucco vedendo la figura davanti a me. Era Isobel.
«Sei venuta a fare altre scenate?» le domandi riferendomi alla scorsa sera e a quello che era successo.
BẠN ĐANG ĐỌC
𝑩𝒐𝒓𝒏 𝒕𝒐 𝒅𝒊𝒆
Lãng mạn«𝘗𝘦𝘳𝘤𝘩𝘦' 𝘵𝘪 𝘴𝘦𝘪 𝘵𝘢𝘵𝘶𝘢𝘵𝘰 𝘶𝘯𝘢 𝘧𝘢𝘳𝘧𝘢𝘭𝘭𝘢 𝘤𝘰𝘯 𝘭𝘦 𝘢𝘭𝘪 𝘳𝘰𝘵𝘵𝘦?» «𝘗𝘦𝘳𝘤𝘩𝘦' 𝘯𝘰𝘯 𝘪𝘮𝘱𝘰𝘳𝘵𝘢 𝘲𝘶𝘢𝘯𝘵𝘰 𝘱𝘰𝘴𝘴𝘢 𝘦𝘴𝘴𝘦𝘳𝘦 𝘥𝘪𝘴𝘵𝘳𝘶𝘵𝘵𝘢, 𝘭𝘦𝘪 𝘣𝘳𝘪𝘭𝘭𝘢 𝘤𝘰𝘮𝘶𝘯𝘲𝘶𝘦, 𝘪𝘭𝘭𝘶𝘮𝘪𝘯𝘢𝘯�...