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"Dusan ma che problemi hai?"

Giorno di vacanza, tra poco ci sarà la pausa nazionali quindi è stato concesso ai giocatori la possibilità di riposarsi. Dusan Vlahovic però non ha capito che questo benefit è stato concesso solo ai ragazzi, mentre noi membri dello staff dobbiamo continuare le nostre mansioni.

"Sono le sette su su oggi facciamo una bellissima cosa"

Si è presentato di prima mattina fuori la mia porta, con un sacchetto contenente un cornetto al pistacchio, il mio preferito in assoluto.

"Dusan io devo andare a lavoro"

"Ho parlato con l'ufficio, hai il giorno libero"

"Ma sei letteralmente impazzito"

"Forse, voglio godermi una cosa prima di dover partire. Quindi muoviti"

Lo assecondò nella sua pazzia, prendendo in fretta un cambio, senza che me ne accorga però Dusan riempie uno zaino con altra roba.

Me ne accorgo solo quando viene gettato nei sedili posteriori della sua porche. Fa scendere gli occhiali da sole fino a coprirsi gli occhi senza rispondere ad alcuna delle mie domande.

"Dusan mi spieghi lo zaino almeno?"

"Potrei averti detto una bugia"

Siamo alle solite, lui e la sua testardaggine.

"Staremo via forse più di un giorno"

Non capisco fino a quando non ci troviamo nell'aeroporto. Questo è uscito fuori di testa, letteralmente altrimenti non si spiega che problemi abbia.

Fa di tutto per non farmi scoprire la meta e ci riesce anche, quindi quando ci troviamo in business class ormai mi arrendo.

"Sei uno stronzo"

"Grazie Dusan per starmi facendo una sorpresa, sei il migliore"

Imita in modo infantile la mia voce, facendola più acuta del previsto. Decido così di postare una foto nei miei amici più stretti prima che l'aereo prenda il volo.

@/cami.esposito

Se scompaio denunciate @/dusanvlahovic

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Se scompaio denunciate @/dusanvlahovic .

Lui ovviamente la prende sul ridere, iniziando a sfottermi sul fatto che sia così paranoica.

"Ma vedi te, uno ti rapisce e non si può nemmeno lamentare"

Non so come o quando i nostri volti si sono avvicinati così tanto. Eppure riesco a contare perfino il numero delle sua ciglia da questa prospettiva. È bello da mozzare il fiato, lo constato oggi ancora di più delle altre volte.

"Ti fidi di me?"

"Dovrei?"

Stiamo sussurrando e il fiato dell'uno va a colpire le labbra dell'altro. Siamo respirando letteralmente lo stesso ossigeno.

"Tu fallo, ti prometto che non te ne pentirai"

Potrebbe sembrare riferito solo a questo momento, eppure capisco che si tratti di qualcosa più grande di ciò. Mi sta chiedendo di affidare il mio cuore distrutto nelle sue mani e, seppur con non poco timore, sono disposta a farlo.

"Non deludermi"

È una promessa che spero con tutto il cuore lui sappia mantenere.

Atterrati mi copre gli occhi poiché ci sono cartelli dappertutto che possono spoilerare la destinazione. Mi faccio aiutare da lui ad attraversare come un idiota tutto l'aeroporto senza mai vedere nulla.

Finalmente, all'uscita, sono consapevole della nostra destinazione.

Buongiorno da Parigi ragazzi.

"Sei un pazzo"

Lo abbraccio, emozionata più che mai di visitare per la prima volta la capitale francese. Lui non si fa trovare impreparato, stringendomi a sua volta tra le sue braccia muscolose.

"Dovevi cambiare aria, così ti ho accontentato"

"Sei speciale, lo sai?"

Un'ora dopo siamo in hotel pronti a depositare i nostri bagagli così da poter fare i turisti in santa pace. I primi problemi però arrivano quando sento sbottare il serbo in inglese.

"Dovevano essere due camere"

"Mi dispiace signore, abbiamo sbagliato"

Prende lo stesso le chiavi, facendomi strada fino al terzo piano. La nostra stanza, la 213, è una suite niente male con delle vetrate che ci danno la vista sugli Champs-Élysées.

È così bella che nemmeno mi preoccupo del fatto che dovremmo dividere il letto, i sono già altre volte è capitato.

"Mi dispiace ragazzina, se vuoi prendo un 'altro stanza"

"Va benissimo così, Dudu"

Anche lui si avvicina a me ammirando la vista che ci viene concessa.

"Sei felice?"

"La sai al cosa più buffa di tutto questi?"

Ormai il suo petto è la mia schiena sono un tutt'uno. Mi cinge la vita da dietro, appoggiando anche il suo mento sulla mia spalla.

"Dimmi"

"Potevamo essere un qualsiasi posto, la cosa che mi rende felice è la tua presenza"

Forse non avrei dovuto farmi scappare questa confessione ma non importa. Anzi rimango felice nel vederlo sorridere nel riflesso, desiderando di essere capace di farlo sorridere così ogni volta.

"In realtà ti ho portato qui anche perché volevo dirti una cosa e pensavo di farlo in un posto speciale"

Subito la mia curiosità torna a dominare, infondo chi non lo sarebbe. Si tratta per forza di qualcosa di importante, altrimenti non avrebbe prenotato una vacanza a Parigi pur di dirmelo nel modo migliore"

"Io-"

➸ Last first kiss || Dusan VlahovicWhere stories live. Discover now