CHAPTER TEN

51 7 0
                                    

Juliette era appena uscita dalla doccia quando Rufus, il gufo di sua madre, tornò con la risposta alla sua lettera

¡Ay! Esta imagen no sigue nuestras pautas de contenido. Para continuar la publicación, intente quitarla o subir otra.


Juliette era appena uscita dalla doccia quando Rufus, il gufo di sua madre, tornò con la risposta alla sua lettera. Si rese conto del suo arrivo solo quando sentì dei rumori alla finestra, che non aveva lasciato aperta perché non si aspettava una risposta cosi repentina da parte di Remus.

In effetti gli aveva scritto nel bel mezzo della notte e aveva inviato la lettera solo la mattina seguente, non volendo svegliarlo a quell'ora. Vista la veneranda età di Rufus temeva anche che quest'ultimo durante il tragitto si sarebbe appollaiato su un albero e addormentato.

Prese la lettera della bocca di Rufus e si sedette sul suo letto mentre si asciugava i capelli con un asciugamano.

"Ciao, Juliette!
Non mi aspettavo di ricevere una lettera da te così presto, non è per caso che con tua madre sta andando peggio del previsto?
Spero non sia nulla di grave, ma sai che sei hai bisogno di parlarne ci sono.
Lo sai che il tuo gufo ha rischiato di rompermi la finestra? Sono passati dieci minuti ma sto ancora ridendo.
È arrivato volando e ha sbattuto contro il vetro, ma non ti preoccupare, adesso sta bene.
In effetti per farmi perdonare mi sono messo a dargli qualcosa da mangiare.
Non posso trattenermi troppo a scriverti, per quanto lo vorrei, domani è Natale e devo aiutare i miei con gli ultimi preparativi..."

Finì di leggere e posò la lettera sulla scrivania. Si pentiva un po' di avergli scritto, non perché non volesse parlagli, ma perché non voleva sembrare così patetica. Sì, le sue vacanze non stavano andando al meglio ma avrebbero potuto andare decisamente peggio. E le dispiaceva averlo disturbato.

Finì di vestirsi e uscì dalla porta, pronta a far finta che la sera prima non fosse successo nulla.

***

Il giorno di Natale era sempre particolarmente triste per Juliette. C'erano gli addobbi, la tavola piena di cibo delizioso e l'albero di Natale, ma mancava l'atmosfera natalizia. Sua madre si impegnava molto per non farle pesare il fatto che quel Natale fossero solo loro due e lei lo apprezzava molto. Di quello non si era mai lamentata con lei perché vedeva che sotto sotto anche sua madre ci stava un po' male a non passare quella giornata con dei familiari o amici.

Come era immaginabile Lucretia non aveva amicizie perché non uscendo di casa non ne aveva la possibilità. Ciò spezzava il cuore di Juliette, che avrebbe tanto voluto vedere sua madre felice e non sempre da sola a casa. Ma non poteva farci niente: quasi nessuno entrava in quella casa e lei non usciva.

Il cibo e altri oggetti le venivano forniti da un uomo che ogni settimana le lasciava il tutto davanti alla porta, stesso posto dove Lucretia gli lasciava i soldi. Capitava che i due avvolte si scambiassero alcune parole, ma solo per sapere come stava l'altro. Lui era un Babbano quindi non stava troppo sulla difensiva. L'uomo si chiamava Ben e possedeva un negozio di alimenti nella loro cittadina, non lontano da casa loro.

"Fra poco arriva Ben"-la informó la madre-"Intanto tu controlla le patate in forno".

Juliette fece quello che le era stato detto ma non poté che pensare a quanti fosse strana la cosa. Lei era a casa e sua madre le aveva dato la possibilità, dopo che il giorno prima l'aveva scongiurata, di uscire nella cittadina. Avrebbe potuto quindi passare in negozio e prendere tutto quello che serviva loro.

ᴛʜᴇ ᴅᴀᴡɴ ᴡɪᴛʜᴏᴜᴛ ᴛʜᴇ ꜱᴜɴ - ʀᴇᴍᴜꜱ ʟᴜᴘɪɴDonde viven las historias. Descúbrelo ahora