Pitagora, il cuore che trema e gli occhi che sorridono

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La dottoressa ripete che le analisi sono pressoché perfette, che è in ottima forma e che non potrebbe stare meglio di così.

Tuttavia, ribadisce anche che un maggior apporto di proteine farebbe solo bene alla digestione, alle difese immunitarie, specialmente ora che si avvicina l'autunno, all'ossigeno nel sangue e via dicendo.

Manuel sospira dal naso mentre tira fuori le chiavi della macchina dalla tasca e prende posto dal lato conducente, per poi abbassare i finestrini anteriori dato che l'aria condizionata aveva subito un guasto nell'ultima settimana.

Simone, dal lato passeggero, tiene una mano salda sulla coscia del ragazzo e con l'altra mette via gli esiti delle analisi nella carpetta verde.

"Una soluzione la troviamo, insieme. Sta tranquillo." lo rassicura, portando poi la mano sinistra sulla guancia destra del marito che non perde mai l'occasione di baciargli le falangi, soffermandosi sull'anulare avvolto da quel cerchio argento che ogni volta che sfiora con le labbra gli provoca un brivido.

Preme la frizione, gira la chiave e "bvuuum" è ciò che esclama Jacopo, dal suo passeggino posto sui sedili posteriori, con quell'erre moscia che farebbe sciogliere chiunque, impegnato a far volteggiare la sua macchinina blu nell'aria, mentre un leggero venticello gli scompiglia i capelli.

Manuel gli lancia un'occhiata veloce dallo specchio retrovisore prima di riportare gli occhi sulla strada e sorride, mandandogli un bacio non appena il piccolo solleva lo sguardo all'altezza giusta per incontrare gli occhi del padre.

È da qualche mese che il piccolo Jacopo rifiuta categoricamente di mangiare carne e nonostante la pediatra abbia ribadito più volte loro che il bambino gode di ottima salute, ha anche ribadito altrettante volte che dovrebbe integrare più proteine.

Sia Manuel che Simone però le hanno già provate tutte: polpette di carne e verdure, pollo frullato da mettere nella minestra, hamburger all'interno di due fette di pane, ma niente convinceva il piccolo.

Incrociava le braccia, metteva loro il broncio e spingeva il piatto in avanti scuotendo la testa e ripetendo "No!" il più delle volte con un tono di voce da ragazzo in piena adolescenza e la stessa testardaggine del signor Ferro.

Sanno che può accadere che un bambino di quattro anni si rifiuti di mangiare qualche alimento e che non è poi così grave se succede, ma Manuel da quando hanno avuto Jacopo è diventato ipocondriaco e qualsiasi cosa succeda a lui, o a suo marito, non gli permette di ragionare lucidamente, senza preoccupazioni.












Avevano parcheggiato la macchina in garage e ora si stanno dedicando a pensare alla cena, mentre il loro bambino faceva sfrecciare tutte le sue macchinine sulle piste.

Manuel si occupa di apparecchiare la tavola, mentre Simone analizza tutti gli alimenti presenti tra frigo e dispensa e pensa a tutte le combinazioni possibili immaginabili.

Trova una vaschetta di ragù avanzata dal pranzo domenicale con i parenti e decide, data l'ora, di mettere a scaldare quella mentre l'acqua della pasta raggiunge il bollore.

"Amore, pensavo" esordisce Simone tirando fuori dalla dispensa un pacco di rigatoni.

Il marito gli cinge il busto col braccio destro, poggiando il mento sulla sua spalla e annuendo, invitandolo a proseguire il discorso.

"A Jacopo diamo sempre il suo piattino di Cars, il bicchiere verde, la pasta zoo che sì a lui piace tanto, ma non è che magari vorrebbe essere trattato da più grande?" domanda che scaturisce in Manuel mille motivi per i quali il compagno avrebbe ragione e così annuisce, prendendo un piatto del loro servizio dal mobile loro di fronte e cambiandolo con quello del bimbo.

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