Prologo

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Prologo

Genesi, 4,1 - 15

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Genesi, 4,1 - 15.25

Caino ne fu molto irritato e il suo volto era abbattuto. Il Signore disse allora a Caino: «Perché sei irritato e perché è abbattuto il tuo volto? Se agisci bene, non dovresti forse tenerlo alto? Ma se non agisci bene, il peccato è accovacciato alla tua porta; verso di te è il suo istinto, e tu lo dominerai»





Preferivano bruciare i corpi dei loro defunti, come i vichinghi. Era questa l'usanza che avevano adottato, un cimitero era un'inutile spreco di spazio per la città. Spazio, risorse e tempo.
I due fratelli gemelli guardarono la pila di fumo, l'unica cosa che era rimasta ora che il fuoco si era spento e la maggior parte della gente si era ritirata dalla commemorazione per i loro Capi caduti in battaglia.
Erano stati i traditori. Così era stato detto loro.
Avevano prima cercato di insediarsi nella città per prendere ciò che non era loro, e poi dopo essere stati catturati erano scappati e si erano nascosti. Dominic Mercier però li aveva trovati, insieme a suo fratello. Ma i traditori li avevano uccisi brutalmente, lasciando i loro corpi e fuggendo via a nascondersi ancora una volta come  scarafaggi quali erano.

L'aria era densa e puzzava di carne bruciata, anche a quella distanza era quasi insostenibile. Ma Abel se ne stava fissa lì, i pugni lungo i fianchi e lo sguardo fisso, senza accennare ad andarsene.
Alcune persone piangevano, commosse, mentre tornavano alle proprie case. Dominic e Kenny Mercier avevano dato loro un posto sicuro dove rifugiarsi, cibo e un lavoro onesto. La vita all'interno della città poteva apparire pesante, in alcune circostanze, i due gemelli non erano esattamente democratici, ma era sempre meglio che vivere là fuori. O forse era la paura ad averli radunati lì, la consapevolezza di non avere altra scelta che presentarsi al funerale dei loro aguzzini perché chi avrebbe preso il loro posto, la prole, osservava ogni cosa. E la mela non cade mai molto lontano dall'albero. E le voci che strisciavano furtive  sui fratelli gemelli ora al potere erano in effetti più agghiaccianti di quelle su loro padre.
Alcune donne si premevano dei fazzoletti contro il naso e la bocca, un po' per il fumo un po' per la puzza, mentre a capo chino si allontanavano.

« dobbiamo andare, Abby.» le disse suo fratello, poggiandole una mano sulla spalla.
« levami le mani di dosso.» ringhiò lei, senza muoversi.
Suo fratello alzò gli occhi azzurri al cielo, e ritirò la mano, restandole comunque vicino : « hai intenzione di restare qui tutto il giorno? C'è una puzza tremenda e sto morendo di fame.»
« mostra un po' di rispetto, psicopatico del cazzo. Nostro padre è morto.»
« non te ne frega un cazzo di papà, ora tu sei il capo ed era tutto quello che volevi. Lo sanno tutti chi stai piangendo così tanto.»
Abby lo fulminò con lo sguardo: « vaffanculo, Cain.»
Il ragazzo, biondo come suo padre e dotato della stessa robusta corporatura, si strinse nelle spalle: « fa' come ti pare, resta pure qui immersa in questo odore di morto. Io me ne vado.»
« abbi la decenza di non portare nessuna delle tue vittime a casa, stanotte.»
« vittime? Sono tutte entusiaste di passare del tempo con me.»
« lasciamo perdere.»
« tranquilla, rispetterò il lutto.» disse Cain, infilandosi le mani nelle tasche del giaccone. Ora che la pira  funeraria  si era spenta, e le fiamme non illuminavano più l'aria notturna, riscaldandola, il freddo li aveva avvolti di nuovo.
« vaffanculo il lutto. Dobbiamo pianificare una vendetta.»

Sam piegò la testa all'indietro e dondolò leggermente come un bambino capriccioso : « oddio Abby, no! » si lamentò « la vendetta è una rottura di cazzo e uno spreco di energie.»
Abby gli diede uno spintone. Non lo smosse molto, suo fratello era massiccio e leggermente più alto di lei, ma perlomeno cogliendolo alla sprovvista riuscì a fargli perdete stabilità per qualche momento : « tu sei uno spreco di energie, Cain.»
« zio Kenny avrebbe detto lo stesso. Sono pure morti per questa cazzo di vendetta. La verità  è che Tu lo stai facendo solo per...»
« sta' zitto!» ringhiò sua sorella. Entrambi si stavano guardando torvo nello stesso identico modo, ed erano uno il riflesso dell'altra.
Per qualche secondo si fissarono in silenzio, carichi di energia elettrostatica, convinti che se si fossero toccati ancora una volta sarebbero saltati in aria.
« stanotte pianifichiamo. Intesi?» insistette Abel.
« non sappiamo neanche dove cazzo sono. E se Ty li ha fatti fuori?»
« Ty non ci risponde più testa di cazzo. Non pensi che sia morto anche lui?»
« Ty è un traditore. Che ne sai, magari ha voltato pagina e si è unito a loro.»
« no. Odiava Joel Miller tanto quanto nostro padre.»
« ma non erano amici?»
« così credeva Miller.»
Cain alzò gli occhi al cielo e scosse la testa, annoiato : « va bene, posso andare ora? È tutto il giorno che il mio cagnolino è solo.»
Abby lo guardò con disgusto: « questa storia deve finire, Cain. Sei malato.»
« tu fatti i cazzi tuoi.»
« libera quella povera ragazza, e torna a casa in tempo per la cena.»
« si mammina.» disse Cain, facendole un sorrisino di scherno.
Abby alzò il dito medio in risposta, e lo tenne bene esposto nella sua direzione mentre lo guardava allontanarsi.

Quando ormai tutti erano andati via, ed Abby era rimasta  sola, della pira funeraria era rimasta soltanto la cenere dalla quale usciva un debole sbuffo di fumo che a malapena si stiracchiava verso l'alto.
Una leggera folata di vento gelido  sollevò la fuliggine, trasportandola nell'aria. Abby osservava tutto con sguardo estremamente fisso.
« ucciderò quei bastardi che ti hanno portato via da me.» disse, e la sua voce era un sussurro carico d'odio e feroce rancore, accompagnato dai gesti veloci delle dita che parlavano una lingua muta: « dovessi metterci anche tutta la mia intera vita per scovarli. Te lo giuro. È una promessa, Adam


✨✨✨

🎉 UDITE UDITE

Endure&Survive è tornata! E con lei anche Joel e Derin. Tanti di voi ancora oggi stanno leggendo la prima storia, e io ne sono estremamente grata.
Molti altri hanno aspettato quasi un anno per vedere pubblicato finalmente questo seguito che avevo annunciato ormai da tempo. La verità è che ci ho messo tanto perché ci ho lavorato tanto. Volevo che fosse un sequel perfetto.
Non lo é.
Ma va bene così.
Vi lascio con il prologo che già è presagio funesto di quel che accadrà nel corso della storia.
Se siete affezionati di Joel e Derin, ormai lo sapete: non c'è mai una gioia!
O quasi.
Forse.
Chissà.

Quanti felici e pronti a leggere questo sequel? Fatevi sentire ✨

Grazie in anticipo per tutto il vostro supporto.
A prestissimo.
🤍

The Great War : endure&survive part IIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora