26 Aprile 2024

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Chiara direbbe che la cosa migliore è non rispondere proprio.

La parte di me che sta imparando a vivere senza di te dice che l'alternativa è aspettare che le emozioni che provo ora vengano vissute, così da scriverti in modo lucido.

La me che ha bisogno di te - non di qualcuno, di te -, la me che ora vorrebbe che tu fossi qui per accoccolarsi contro la tua pelle e sentirsi a casa, la me terrorizzata dall'idea di poter sbocciare e vivere senza essere aiutata urla che con te voglio solo esprimere l'immediato.

Sto bene.

O meglio, sto bene nella misura in cui io posso stare bene.

A parte il raffreddore e la tosse da fumatore di sessant'anni, sto bene.

Sto imparando un sacco di cose in terapia, tipo che sono arrabbiata.

Tu dirai "Lo sapevamo già, te l'ho anche scritto in una poesia".

Oddio, no, se ne stessimo parlando per messaggio o in chiamata non lo diresti.

Aspetteresti che io spieghi in modo sconclusionato alla Raf cosa provo e cosa ho capito e poi esprimeresti la tua opinione.

Ah, sono molto, molto, molto fiera di te. Orgogliosa che vorrei piangere - beh vorrei piangere per un sacco di motivi ora, tra cui che sono fiera di te.
Insomma, sapevo che saresti stata in grado di sbocciare lentamente, che non avevi bisogno di me - o di nessuno - per farlo, che avresti imparato che puoi provare a pieno le tue emozioni.
Ma sono comunque orgogliosa da urlarlo al mondo.

Tornando a me, ho capito di essere arrabbiata.

Arrabbiata con i miei genitori, con i miei compagni, con i miei coetanei. Un po' con tutto il mondo.

In realtà abbiamo entrambe delle radici, le radici sono anche le nostre origini, non solo il nostro sostentamento.
La differenza è che le tue radici non sono state in grado di sostenerti abbastanza, e tu te ne stai creando di nuove, ora, per conto tuo. Sei tu le tue nuove radici.
Le mie radici, invece, fanno del loro meglio, ma io non le sento mie. Un po' come se fossi un ciliegio con le radici di una quercia, capisci?
Voglio bene alla mia famiglia, ma non mi sento libera di essere me, con loro.
Però, al contrario tuo, ho sperimentato com'è avere delle radici, su questo hai ragione.

Chiedi perché tu, a me viene spontaneo chiederti e chi altro, se non tu.
So che ora come ora dobbiamo stare lontane - non fraintendermi, so di dire tutto il contrario, a volte, ma sono consapevole che è la cosa migliore -, e la parte egoistica di me vorrebbe averti qui, ma la parte di me che ti ama - e ti ama soltanto, specifico dopo ieri - che vince abbastanza spesso, si taglierebbe una mano piuttosto che mettermi di traverso nel tuo percorso di crescita.

Ti amo, ti amo da impazzire, ti amo che mi consuma, ti amo che mi butterei sotto un treno per te.

E ho sempre saputo che le nostre visioni dell'amore e di un rapporto non coincideranno mai, ma speravo che potessimo essere d'accordo nell'essere in disaccordo. Forse in futuro ci riusciremo, anzi. Ne sono sicura.

Il fatto fondamentale è che tu, la te pienamente sbocciata, la testa fiore stupendo, la te stella più luminosa di tutte, amerai con tutta te stessa, ma mai permettendoti di farti annullare per gli altri.

Lo hai fatto in passato, e a me faceva incazzare perché non sapevo come impedirtelo e faceva un male cane. Lo hai fatto in passato, e a me faceva incazzare perché sapevo che quella non eri tu.
Te l'ho detto tante volte, tu sei destinata a fare cose assurde e meravigliose, ma a farle con le tue forze.

Tu ami con tutta te stessa, ma quando starai bene, quando sarai guarita da quelle ferite, non permetterai che si ripeta quello che è successo con me.

Lo so perché ti conosco.

Φίλτατη || PhiltateDove le storie prendono vita. Scoprilo ora