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Thomas si stropicciò gli occhi verdi, pesanti contro i pugni latte, faticando nel far giare il suo colore fra le mura candide della stanza. Si sentiva stanco, terribilmente stanco fra i respiri pesanti ed il sole flebile della giornata che invadevala stanza con cautela? Che ore erano? Il ragazzino si guardò in torno e si tirò a sedere fra le diverse coperte, ricordando a piccoli pezzi l'avvenimenti di qualche ora prima, sentendone i risultatti sul viso arrossato, segnato dallo struscio della felpa e gli occhi gonfi, pesti dal sonno e dal pianto.
Si sentiva orribile.
Con fatica si sporse verso il comodino ed osservò spaesato il suo telefono ben appoggiato sul legno. Che lo avesse portato lui? No, era escluso. Probabilmente, Hanry, glielo aveva sequestato con l'intento di un castigo dopo averlo sculacciato per bene la sera.
Thomas rabbrivì nel ricordarsi la cinta sbattere veloce sul suo sedere e sulle cosce latte che, ormai arrossate e segnate, gli dolevano come non mai, ma soprattutto sentiva rimbombare nelle orecchie la voce fredda e rigida del fratello che, affondando il dito nella piaga, gli aveva detto quanto l'aveva deluso.
Gli doleva il cuore.
L'aveva fatta grossa, ne era piu che certo, ma sapere di aver deluso Hanry, la sua famiglia lo devastava fino a fargli pizzicare gli occhi stanchi.
In uno sbuffo passò il bordo della felpa sotto gli occhi, segnando gli zigomi latte, con lo scopo di cacciare via le lacrime ed afferrò il telefono, osservando, sorpreso, le innumerevoli chiamate da parte dei suoi amici, da parte di Atlas... Il cuore non poteva che diolergli, ricordando vivido i suoi occhi cioccolato squadrarlo, feriti, mentre lui baciava un completo sconosciuto. Il sol pensiero gli fece girare il capo, portando le mani candide sugli occhi stanchi, a secco di lacrime. Si sentiva così vuoto...
Un messaggio lo risvegliò, costringendolo a rispondere alla chiama di Isaac, il quale, non appena il roscio gli rispose, cacciò fuori la voce, una voce che Thomas non ebbe mai sentito.
Isaac era un ragazzo estremamente timido, sempre nascosto dai suoi capelli lunghi, biondi e dalla voce pacata, estremamente bassa. Poche persone si accorgono di lui ed altrettante meno osano ascoltarlo, redendosi conto di quanto brillante ed intelligente fosse. Mai, Thomas, si sarebbe aspettato di sentirlo urlare, sgridarlo a polmoni pieni

«Dove cazzo sei?!» Thomas fu costretto ad allontare l'orecchio dal telefonino appena la voce furiosa del ragazzino biondo lo chiamò.

«non urlare..» sbiascicò stanco il roscio, riportando il telefono all'orecchio e stropicciandosi gli occhi verdastri.

«non urlare! Sei serio, Thomas!? È tutta la notte che io ed ragazzi ti stiamo cercando! Dove cazzo sei?!» Thomas non lo aveva mai visto in quelle condizioni e mai avebbe giurato di sentirlo dirgli delle parolacce.
Isaac non era così.

«sono a casa. Me ne sono andato verso le tre» alzò le spalle Thomas, non reggendo le urla del biondo, ma accorgendosi solo in quel momento di essere in vivavoce con il resto dei suoi amici

«sei un grandissico coglione! Potevi almeno avvisarci invece di fare la checca isterica ed andartene! Ti abbiamo cercato per tutta la citta! Atlas si è addirittura preso un cazziatone dalla direttrice per non essere tornato in tempo ed adesso non può più uscire.» gli urlò contro Logan, cercando di calmarsi camminando per il salone della sua piccola casa, torturandosi i capelli ricci, neri.
Thomas sospirò nel sentire quelle parole, cercando di non pensare a quei grandi occhi foglia, color di sogno che da mesi lo avevano stregato.

«mi dispiace... Ho avuto dei problemi in casa, anzi credo di essere io il loro vero problema. Scusate veramente. Adesso devo andare» cercò di chiidere la chiamata, Thomas, sentendo le lacrime pesanti segnargli il viso porcellana ancora ed ancora. Com'era possibile che una persona potesse piangere così tanto?
Questo Thomas non lo sapeva.

«no, Tom! Aspetta. Di che stai parlando?» cercò una spiegazione, Blake, al farfugliare sconnesso di Thomas, osservando con i suoi grandi occhi blu le figure dei suoi amici, ormai diventata la sua famiglia.

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⏰ Last updated: May 03 ⏰

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