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Mhm
E mi guardi come fossi un caso perso
Ma di perso ho solo il cuore che mi hai dato
Ma se lo rivorrai, te lo darò diverso
Meno aperto
Ti insegno come non fidarti
Che non conviene complicarsi con me
E proverai a distrarti con altri
Ed io lo stesso perché voglio vedere se
Stare lontani è meglio
Guarda cos'è successo
Vorrei fermare il tempo per restare ancora qua

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Il primo mese come finta fidanzata è già passato molto velocemente, devo dire. Con Pietro mi sono scritta qualche volta ma niente di entusiasmante. È un ragazzo che stà molto sulle sue e non mi dà abbastanza confidenza... Al contrario, i suoi amici, sono molto simpatici e socievoli, soprattutto Andrea, con lui ho creato un bellissimo rapporto in poco tempo.

Il lunedì è proprio da eliminare, stamattina ho lezione di psicologia all'uni, anche se è una delle mie discipline preferite, non riesco proprio ad alzarmi dal letto. Però.. Il dovere mi chiama quindi a malavoglia mi dirigo in bagno per fare una bella doccia rilassante. Mi vesto con una semplice felpa e un leggings ed esco di casa lasciando un bigliettino ad Emma, che beata lei, si trovava ancora nel mondo dei sogni.
Siccome sono le sette e trenta, ho ancora un'ora a disposizione vado nel solito bar all'angolo di casa a prendere la. colazione e poi mi avvio un po' più avanti in una piccola biblioteca.

Mentre sto visionando alcuni libri per decidere quale comprare, sento delle voci familiari. I Bnkr44 si trovano vicino gli scaffali contenenti i manga, che ridono e scherzano, tra loro.

Ed ora? Faccio finta di nulla? Non posso, Pietro è il mio "ragazzo" non posso fingere di non vederlo. Così faccio coraggio e mi avvicino a loro con la scusa di dover pagare il libro, cercando di sembrare sciolta e disinvolta.

"Ciao ragazzi!" faccio un saluto generale e noto che viene ricambiato con piacere.

"Luce! Che fai da queste parti?" Dario mi abbraccia mentre gioca con il pacchetto di sigarette che ha tra le mani. Per poi essere abbracciata da tutti i componenti, tranne Pietro, che si limita a farmi un cenno.

"Ho lezione in Uni tra quasi un'ora e quindi ho pensato di fare prima un po' di shopping qui" sorrido mentre continuiamo a chiacchierare per un po' di tempo.

"Ragazzi devo andare, sennò faccio tardi e il professore anche questa volta non me la fa passare liscia." dico sbuffando e pagando il libro, rigorosamente romanzo d'amore.

"Pietro ti può dare un passaggio" Andrea se ne esce con questa perla che mi fa restare cinque secondi imbambolata.

"Tranquillo, vado a piedi" sorrido come per ringraziarlo ma lui non molla l'osso.

"Ma davvero Luce, Pietro è super libero adesso, vero?"

"No, sono occupato invece" risponde il biondo all'amico, infuocandolo con lo sguardo.

Che situazione imbarazzante, aiuto!

"Allora ti accompagno io. Andiamo" Andrea si offre volontario ma Pietro lo precede.

"Sai cosa? Andiamo, continuerò ciò che stavo facendo, più tardi." prende le chiavi dell'auto e si avvia fuori sotto il sorrisetto soddisfatto di Andrea, che mi fa alzare gli occhi al cielo.

Coglione.

Saluto tutti e seguo velocemente Pietro, che è già salito in auto.

"Guarda che nessuno ti obbliga ad accompagnarmi. Non ho neanche insistito." dico una volta seduta accanto a lui.

"Però, purtroppo, sei la mia ragazza e devo sopportarti e tenerti tra i piedi, quindi meglio che inizio ad abituarmi, questi mesi non passeranno tanto in fretta. " dice continuando a guardare davanti la strada.

Camomilla e miele - Fares Where stories live. Discover now