La maglia Lacoste è l'unica cosa che di te mi resta

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08.02.2024- Milano

Il taxi si fermò davanti all'entrata del mio studio. Le mie gambe cominciarono a tremare per il nervoso. Dopo che i social si erano infuocati per gli sguardi tra me e Marco sul palco dell'Ariston, Mirko mi aveva chiesto espressamente di parlare una volta tornato a Milano. Sapevo che mi avrebbe fatto una scenata e la voglia di sentire le sue lamentele nelle orecchie era pari a zero. Presi un grande respiro per poi prendere la grande valigia dal bagagliaio trascinandola con me verso l'ingresso e poi aprire la porta trovandomi il ragazzo già seduto su uno dei divanetti. <Oh eccoti finalmente> il ragazzo si alzò e corse ad abbracciarmi <mi sei mancato> continuò per poi schioccarmi un bacio sulle labbra. Sorprendentemente non si toccò l'argomento Marco. Passammo circa un'oretta lì, giusto il tempo di scambiare quattro chiacchiere con gli altri ragazzi del team che poi si erano aggiunti a noi. <Ti va se andiamo da me e ci mettiamo su un film?> il ragazzo si girò verso di me sorridendomi ricevendo come risposta un cenno del capo affermativo. Arrivammo a casa sua e, nel momento in cui mettemmo piede all'interno di essa, mi arrivarono una sfilza di messaggi. Mi sedetti sul grande divano e, approfittando del fatto che Mirko fosse andato in cucina a prendere delle birre, presi il cellulare dalla tasca dei miei jeans e lessi il mittente. Il mio cuore si fermò per un istante.

Da Mengoni:
"Ciao Ale, sei arrivato a Milano?"

Da Mengoni:
"So che probabilmente non dovrei scriverti, ma devo chiederti una cosa"

Da Mengoni:
"Possiamo vederci appena sei libero?"

Da Mengoni:
"Aspetto una tua risposta. Buonanotte"

Lessi tutto di fretta e digitai velocemente un "ci vediamo domani sera alle 20 ai Navigli. Sii puntuale" per poi spegnere il display e infilare nuovamente il cellulare nella tasca appena sentii che Mirko si stava avvicinando a me. <Chi era?> chiese incuriosito sedendosi di fianco a me sul divano. <Mia mamma, voleva sapere se fossi arrivato> mentii. Sapevo che se avesse saputo che i messaggi erano di Marco si sarebbe incazzato nero e, dato che prima non si era aperto questo discorso, volevo evitare di aprilo adesso. Mettemmo su il film e il ragazzo accanto a me si addormentò subito dopo l'inizio. Lo maledissi mentalmente, avrebbe dovuto accompagnarmi lui a casa, e adesso non mi rimaneva altra scelta che dormire qui. Mi alzai lentamente avvicinandomi al grande valigione che mi aveva accompagnato per la settimana sanremese e presi i primi vestiti puliti che mi capitarono per poi buttarmi sotto la doccia. Mi vestii velocemente e notai che la maglietta che avevo pescato era una maglia della Lacoste di Marco che gli avevo "rubato" anni prima. Non la usavo mai, ma da quando l'avevo io, la portavo sempre con me ponendola sul fondo della valigia quando viaggiavo. Lo facevo ogni singola volta, anche se era un viaggio di uno o due giorni, era come una sorta di rito scaramantico. Decisi di indossarla, un buonissimo profumo mi inebriò le narici e uno strano intorcigliamento si formò all'altezza del mio stomaco. Come può una singola maglia scaturire tanti ricordi e tante emozioni contrastanti? Come poteva una singola maglia sapere ancora del profumo di una persona che non la indossava più da anni?

31.05.2019- Milano
<Rimani qui a dormire? Marco si avvicinò a me posandomi un tenero bacio sul collo <mhh fammici pensare un secondo> mi portai una mano sotto al mento come se volessi davvero ragionarci su <ow va bene> risi poi scaturendo una risata anche da parte del moro. La serata passò tra una pizza, una birra e un film. Marco mi mise una mano sulla coscia facendola scivolare su e giu su di essa. Inutile dire che finimmo per fare l'amore. Ci addormentammo l'uno nelle braccia dell'altro, ancora nudi sotto le coperte. La mattina seguente sarei dovuto andare a fare un'intervista per cui la mia sveglia suonò pronta alle 7.  Maledissi il giorno in cui decisi di impostare come sveglia proprio il suono delle Fanfare. Cercai di staccare quel fastidioso suono di fretta e furia per evitare che svegliasse anche Marco e cominciai a cercare i miei vestiti. Dopo mezz'ora di ricerche vidi la mia maglietta incastrata sotto il corpo dormiente di Marco. Guardai di sfuggita l'orario dalla sveglia di Marco e sussurrai un "cazzo sono in ritardissimo" per poi prendere la maglietta di Marco che era caduta ai piedi del letto, vestirmi velocemente e uscire di fretta da casa. Decisi di scrivere un messaggio al ragazzo:

Da Me:
"Buongiorno, oggi sveglia presto per andare a fare un'intervista"

Da Me:
"Ti sei addormentato sulla mia maglia e, dato che non  volevo svegliarti, ho preso la tua"

Da Me:
"Quantomeno ora ho la scusa per passare di nuovo da te e ridartela 😂"

Passarono all'incirca un paio d'ore prima di ricevere risposta dal moro.

Da Mengoni:
"Buongiorno a te. Ma va, tranquillo, puoi pure tenerla. Sono convinto stia meglio a te"

Da Mengoni:
"E comunque non hai bisogno di nessuna scusa per passare da me, puoi farlo quando vuoi 😋"

Nel tuo mare |Mahmood X Marco Mengoni| Wo Geschichten leben. Entdecke jetzt