Capitolo Tredici

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"Zio!" esclamò Heather, vedendolo improvvisamente avvicinarci. Con lui, il resto dell'Ordine, o meglio, chi era rimasto. Senza esitazione, si alzò, correndo verso di lui e abbracciandolo. Nell'arco della stessa giornata era stata prima rapita, poi aveva fatto un intero viaggio con lui privo di sensi, per poi trovarsi in mezzo alla distruzione totale, senza sapere se lui stesse bene. Ora, finalmente, era di nuovo con lui, che si era chinato per stringerla meglio a sé, e tutte le preoccupazioni sembrarono quantomeno sfumare.
Luke sospirò di sollievo mentre stringeva sua nipote fra le braccia. Sapeva che fosse stata messa al sicuro, ma averla finalmente con sé lo tranquillizzava di più.
"Grazie, R2." disse al droide, che si avvicinò a loro. Luke gli accarezzò la testa, con un piccolo sorriso mentre cercava di farsi coraggio nonostante la situazione poco favorevole. Notò poi che Heather, ancora fra le sue braccia, cercava qualcuno con lo sguardo e lui intuì che tentava di capire dove fosse Rosenberg. "È... Ancora con loro, ma è al sicuro. La prenderemo presto." le spiegò, cercando di tranquillizzarla, ma Heather sentì la tristezza e la preoccupazione nella voce di suo zio, e lo strinse più forte, cosa che effettivamente lo fece stare meglio.
"Ora devo vedere come stanno tutti, okay?" lei annuì e sciolse l'abbraccio, ma gli rimase vicino.
Si avvicinò a Dilleon, che stava aiutando Charn a mettersi steso a terra per riposare un po', Albcha accanto a loro che guardava il loro amico con preoccupazione.
"Stai bene?" gli chiese Luke con preoccupazione.
"Ho avuto giorni migliori, Maestro, ma anche peggiori." rispose, scherzosamente come sempre.
Grogu, ancora sul suo petto, guardò il Kel Dor per qualche secondo, come se stesse prendendo una decisione, poi allungò una delle sue manine verso di lui, e lentamente le ferite di Charn iniziarono a rimarginarsi. Fatto ciò, Grogu si adagiò con stanchezza su di lui, vista la fatica che una cosa del genere gli costava.
"Grogu." lo richiamò Charn, sorpreso per il suo gesto. Ora che ne era in grado, si mise seduto, tenendo il piccolo fra le sue braccia.
Dilleon gli sorrise. "Te lo sei meritato. D'altronde le hai prese per tenerlo al sicuro."
"E sei stato tu a farmi capire quale fosse la cosa giusta da fare." aggiunse Luke, guardando il suo Padawan, sentendosi fiero di lui.
"Su, uno alla volta, sennò non riesco a reggere il peso della fama." commentò ironicamente Charn, per nascondere l'imbarazzo. Luke scosse la testa con una risatina, sapendo che nessun altro sarebbe stato in grado di portargli un po' di leggerezza in un momento tanto buio. Certo, anche Rosenberg, ma lei non era lì con loro, in quel momento. Era preoccupato per lei, ma sapeva che almeno non l'avrebbero uccisa, sicuramente l'avrebbero tenuta in vita per usarla contro di lui, se necessario.
Mentre Luke si allontanava da loro per controllare come stessero gli altri, Quinlan e Harren si avvicinarono a Grogu, che rivolse a loro uno sguardo triste.
"Lo so, piccolo, lo so." disse con un sospiro Quinlan, chinandosi leggermente per accarezzargli la testolina, "Tutto ciò riporta dei brutti ricordi alla mente, vero?"
"Ce la caveremo anche stavolta, ne sono certa." aggiunse Harren, un piccolo sorriso rassicurante sul suo viso.
"Mi dispiace che stia accadendo di nuovo." disse Albcha, che stava già trovando difficile da sopportare quanto stesse succedendo, non osava immaginare come potesse essere sopportare qualcosa del genere addirittura due volte.
"La parte peggiore è che tutto ciò arriva da Nat, Giles, Havi e Lithru: gente che non dovrebbe neanche pensare a fare una cosa simile." rispose Quinlan, "Ma possiamo promettervi che faremo il possibile per proteggervi".
Nel frattempo, Luke si avvicinò ad altri  suoi Padawan che erano seduti vicini: Zavri, la Mikkian dalla pelle rosa, Leot, con i suoi capelli lunghi e biondi, e Macis, dai capelli ricci e castani.
"State bene, ragazzi?" chiese con premura Luke.
"Poteva andare decisamente peggio, Maestro." rispose Zavri, cercando di vedere il lato positivo della faccenda, "Vyn e Margus... Non ce l'hanno fatta, ad esempio. Margus è... Morto fra le fiamme davanti a me."
"Mi dispiace, Zevri." rispose Luke, la voce incrinata. Notò poi che Leot teneva il braccio sinistro nascosto dietro la schiena. "Leot?"
Il ragazzo sospirò e mostro che mano e parte del braccio erano state tagliate. Vedendo lo sguardo un po' preoccupato e un po' di rimprovero del Maestro per averlo nascosto, Leot contemporaneamente lo tranquillizzò e si giustificò: "Va molto meglio, adesso. È successo prima della ritirata, Macis mi ha portato subito qui. E... Non volevo preoccuparti ulteriormente."
"Bravo, Macis." si congratulò Luke, "E Leot, preoccuparmi di voi è il mio compito. Ora, riposiamo tutti un po'. Poi capiremo come muoverci".

Star Wars Ep VII - Tradimento Nella Forza Where stories live. Discover now