Pioggia

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Il giorno dopo uscii di casa molto presto per cercare un lavoro, in un qualche modo avrei dovuto guadagnare dei soldi. 

Riuscii a trovare un lavoretto part time in un fioraio in centro citta’, anche se a dire la verità, a me i fiori non piacevano. Però o prendevo quella opzione o potevo tornarmene a casa, siccome nessun altro negozio assumeva part time, perciò accettai il posto. 

Guardai l'ora sul telefono, 9:00AM. Sospirai e rimisi il telefono nella tasca del giubbotto. 

Decisi di andare in una caffetteria per sentire Michelle. Ne trovai una poco distante da dove mi trovavo. Entrai nel locale, che a tutti gli effetti, donava tranquillità; la luce non era troppo ‘’abbagliante’’ come in alcuni locali, i tavolini erano decorati con un piccolo mazzo di fiori al centro e nelle vetrinette c'erano dolci che avrebbero potuto attirare anche a chi non piaceva il dolce e, ultimo ma meno importante, c'erano gatti sparpagliati in tutto il locale. Mi sedetti a un tavolino vicino alla finestra, sfilai il telefono dalla tasca e scrissi a Michelle:

‘’Hey Michelle! So che probabilmente te e Edward state dormendo, 

ma volevo comunque sentirvi, come state?’’

Rimisi il telefono a posto, molto probabilmente non mi avrebbe risposto fino a più tardi. Presi il menù da sotto il vaso di fiori e lo aprii; c'era un'infinità di prodotti che solo a vederli sembravano deliziosi e, –non c'è manco bisogno di dirlo– avrei voluto provare tutti. Dopo pochi secondi arrivò un cameriere e ordinai un bicchiere d'acqua –rigorosamente frizzante– e dei mochi. Ecco una cosa che mi era mancata a New York, quei piccoli dolcetti che a mio gusto erano buonissimi. 

Stavo guardando fuori dalla finestra quando un gatto mi saltò sulle gambe facendo le fusa, sorrisi e gli cominciai a fare dei piccoli grattini sulla testa. Non ho bisogno di dire che dopo poco il gatto si stufò e saltò via dalle mie gambe andando a strofinarsi contro le gambe di un altro cliente, traditore. Sospirai e feci per prendere il telefono ma toccai un pezzetto di carta, lo tirai fuori col telefono, non sapevo perché avessi tenuto il bigliettino che quel sconosciuto mi aveva dato ma, qualcosa mi diceva di tenerlo. Volevo fare ritornare il giardino come prima, però non avrei mai trovato qualcuno che fosse stato disponibile fin da subito e forse nemmeno la persona di cui il biglietto citava lo era però, tentare non nuoce. Feci il numero sul mio cellulare pronta a ogni risposta ma, prima che potessi chiamare quel numero arrivò il cameriere con il mio ordine, sospirai mettendo il telefono in tasca, avrei dovuto chiamarlo in un altro momento.

La mia giornata però diventò troppo incasinata per chiamare dopo che ricevetti una chiamata dal negozio di fiori in cui avrei lavorato part time. Il proprietario non riusciva a stare dietro a tutti i clienti, siccome già anziano. All'inizio credetti che quel ‘’ci sono centinaia di persone in negozio. Inizi oggi.’’ Stesse esagerando ma, una volta arrivata al negozio di fiori e aver visto la coda immensa fuori mi rimangiai il mio stesso pensiero. 

  

Guardai l'orologio appeso alla parete, 2.40PM. Erano le due del pomeriggio e mancava solamente più un cliente, una bambina, probabilmente in cerca di un fiore per la madre o per una sua amica. Tirai un sospiro di sollievo, i bambini erano facili da accontentare, ma quando mise una scatola di scarpe sul bancone con gli occhi pieni di lacrime mi rimangiai per la seconda volta in un giorno il mio stesso pensiero.  «Ciao, cosa posso fare per…–» Mi interruppe togliendo il coperchio della scatola per mostrami quello che c'era all'interno «Ho trovato questa farfalla nel mio giardino. Non sta bene, ho chiesto a mamma se potevamo fare qualcosa per aiutarla ma ha detto che non c'è più nulla che si poteva fare ma…Ma nonna mi ha detto che le farfalle vivono mangiando il nettare dei fiori e ho pensato che qui poteva guarire.» Lo disse così velocemente che quasi non capii nulla. Guardai nella scatola, era una farfalla monarca che, però, non si muoveva e i suoi colori erano spenti. Sospirai, non volevo fare piangere –più di quanto non lo stesse già facendo– la bambina però, non c'era veramente più nulla da fare, nemmeno farle bere del nettare avrebbe potuto farla ritornare in forze. 

Love In MissionWo Geschichten leben. Entdecke jetzt