Capitolo 3

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A proporre una gita di famiglia al mare era stato Simone, che aveva preso un permesso da lavoro apposta e aveva organizzato nei minimi dettagli il programma della giornata.

Manuel si era rivelato entusiasta a riguardo, pensando che sarebbe stato un buon modo per passare una giornata diversa e magari legare un po' con Greta conoscendola meglio. Dopotutto, l'uomo adorava il mare e lo aveva reso piuttosto chiaro a Simone negli anni.

Molti dei loro momenti speciali, infatti, accaddero proprio con il sottofondo delle onde che si increspavano e i loro piedi che si posavano morbidi sull'enorme distesa di sabbia. I pomeriggi passati insieme dopo la maturità, il loro primo ti amo sussurrato in pace e tranquillità, guardando quei puntini luminosi che decoravano l'immensa tela scura sopra ai loro corpi - riportandoli a una delle prime volte in cui si sono parlati: sotto il cielo stellato.

O quando Simone si sentiva oppresso dalla presenza di suo padre e scappava in quella spiaggia in cui aveva avuto i migliori ricordi delle estati passate con l'uomo, quasi a cercare risposta del perché le cose si fossero rovinate in quel modo. Si chiedeva come fosse possibile trasformarsi da essere un esempio durante la sua infanzia, a un essere che faceva marcire ogni cosa che toccava, distruggendo ogni aspetto della propria vita.

Simone è sempre stato una persona impulsiva ma, allo stesso tempo, ha sempre concesso delle seconde possibilità a chiunque se lo meritasse. Basterebbe pensare a Manuel, che nei primi mesi in cui si sono conosciuti, ne ha combinate di tutti i colori con lui. Dalle scenate omofobe dopo aver tentato di baciarlo - facendogli venire voglia di acquistare un biglietto aereo per l'altro capo del mondo e scomparire per sempre - ai per me manco esisti quando le loro litigate finivano per addentrarli nell'argomento sentimenti. Ma Simone è sempre stato innamorato di lui, capendo i suoi limiti e le sue paure all'inizio del loro rapporto e si è accorto che col tempo, Manuel, ha fatto di tutto pur di rendere chiaro che sotto quell'armatura d'acciaio, vi era un cuore che batteva insistentemente per lui.

Tuttavia, di alzare bandiera bianca con suo padre, non ne ha mai avuto intenzione. Che oltre alle sue sofferenze, vi si sommavano anche quelle della madre - che da quando aveva 5 anni, ha visto piangere e disperarsi per quell'uomo più di quanto l'abbia vista sorridere in sua presenza.

Sentiva, quindi, che fosse un passo importante per il suo rapporto con Greta, mostrarle il suo posto sicuro nel mondo, nella speranza che lo possa diventare anche per lei.

«Quindi? Ci siete? Manuel hai preso tutto?» urlò Simone dalla cucina, impegnato a mettere le bottigliette di acqua all'interno della borsa frigo, per evitare di disidratarsi mentre erano fuori casa.

Manuel uscì dalla loro stanza con lo zainetto stracolmo, incuriosendo il marito.

«Scusa che c'hai messo dentro?» chiese Simone.

«Du' teli da mare, varie merendine, le carte pe' gioca' a briscola... Ah, e la crema solare» rispose Manuel, attirando l'attenzione della ragazzina, che era entrata anch'essa in cucina.

«È Marzo, a cosa serve la crema solare se ci sono 15 gradi?» chiese un po' seccata.

«Guarda che la crema solare va messa anche d'inverno, il rischio di sviluppare un melanoma negli anni è aumentato perché la gente prende la questione sotto gamb-» si interruppe da solo, Simone, notando che Greta ormai era uscita dalla stanza durante il suo discorso, prova che non fosse minimamente interessata all'argomento.

Simone alzò gli occhi al cielo e sbuffò, provando subito dopo a tranquillizzarsi, per evitare di innervosirsi troppo e dare tempo alla ragazza di ambientarsi.

Magari prima o poi diventerà meno stronza pensò Simone.

«Che famo? Ce muoviamo? Che la domenica Ostia è piena de turisti.»

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