Limiti.

Lavoro.

Non le ci volle molto tempo per imparare come funziona, dentro a quel posto: per ora non aveva problemi, perché dal bancone del bar non poteva muoversi, ma vedeva quello che succedeva intorno a lei: se un cliente voleva scopare, bisognava scopare; se un cliente voleva vedere le ballerine, quelle dovevano esserci. Era un posto incredibilmente frenetico.

In una settimana si accorse che erano entrate solamente due ragazze, e avevano fatto più o meno come lei: si erano sedute al bancone per qualche ora e poi se n'erano andate; l'unica differenza è che loro non sarebbero rimaste a lavorare lì per il resto della loro vita. Era lì da così poco ed era già a dir poco confusa.

L'unica sua certezza era Yori: quella ragazza le era sempre vicina per aiutarla e, ogni sera, si fermavano insieme e parlavano di come si erano sentite quella giornata. Fate scoprì che Yori era sempre stata sola, abbandonata dalla madre fin da quando era piccola e con un padre assente; quando era entrata al night si era sentita subito circondata di amore e di persone che le sarebbero state accanto: beh, l'amicizia c'era, quello di sicuro, ma di amore là dentro non aveva mai visto nemmeno l'ombra, era sempre e solo sesso. Alla fine ci si era abituata, e riempiva il vuoto con quello, l'unica cosa che l'aiutava veramente. Stava piangendo, una sera mentre lo diceva, e le braccia confortanti di Fate la reggevano, accompagnate da qualche piccola ritmica carezza sul suo capo. Fu la prima volta che la vide piangere e anche una delle poche; Yori era tremendamente chiusa e introversa, con Fate riusciva a parlare, era l'unica, ma piangere era ancora troppo per lei, un passo troppo grande.

Passato il primo periodo di prova, Mr. Phill la spostò a ballare lo stirpteas, ma nel frattempo la fece iscrivere ad una palestra lì vicino, perché le mancavano i muscoli adatti, secondo lui.