The Show Must Go On (16)

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"Vesper, basta" mi lamentai, voltandomi. Vesper però continuò a darmi delle zampate in viso.

"Meow" rispose, dandomi un graffio particolarmente forte.

"Ow!" esclamai, girandomi completamente e lanciandolo lontano da me. Mi toccai il viso e allontanai le dita, trovando su di esse del sangue "Che diavolo, Vesper. Basta, ti regalerò a Neo"

Vesper saltò nuovamente su di me "Meow!"

Lo presi e gli afferrai le zampe "Smettila!"

Ascoltai e capì perchè era così irrequieto. Potevo sentire vagamente il rumore del segnale acustico della lavastoviglie, e quel suono aveva terrorizzato Vesper sin da quando era un micio.

"Non posso crederci che mi hai graffiato il viso per colpa della lavastoviglie" dissi, sistemandolo sopra il letto e alzandomi da quest'ultimo.

Mi diressi giù per le scale ed aprì la lavastoviglie per far si che il segnale acustico smettesse. Lo chiusi, in modo che Vesper non ci strisciasse dentro. Mancavano ancora due ore per andare a scuola.

Link scodinzolò verso di me, sbattendo la testa contro il mio braccio e leccandomi la mano. Gli accarezzai il pelo per poi prendere una tazza e una scatola di Cheerios. Tanto valeva mangiare, visto che ero già sveglio.

Mi sedetti con i miei cereali, porgendone una manciata a Link. Vesper saltò sul tavolo, rannicchiandosi di fronte a me.

"Oh, adesso vuoi che siamo amici?" inarcai un sopracciglio.

"Meow" miagolò, osservandomi.

Finì di mangiare e salì le scale, andandomi a vestire. Avevo così tanto tempo prima di andare a scuola che non sapevo cosa fare.

Ammirai il mio nuovo taglio allo specchio, passandoci una mano e sussultando. Bene, Vesper aveva fatto davvero un buon lavoro.

"Grazie Vesper" mormorai, lasciando il bagno e sedendomi sul bordo del mio letto.

Tirai fuori il cellulare e composi un numero familiare. Lo portai poi all'orecchio e aspettai mentre squillava.

"Sarà meglio che sia una questione di vita o di morte. La mia sveglia non suonerà per ancora un'altra ora" borbottò la voce assonnata dell'altro capo.

"Il mio gatto mi ha svegliato strappandomi metà faccia. Ti verrò a prendere tra poco" dissi.

"Alexander," la sua voce era un insieme di stanchezza, lamento e sconfitta "non bussare alla porta. Se no sveglierai i miei genitori"

"Sarò lì tra un paio di minuti. Fatti trovare pronto" dissi e riattaccai. Afferrai il mio zaino, diedi ai miei animali domestici dell'acqua fresca e del cibo per poi dirigermi verso la mia auto.

In macchina risuonavano i Manchester Orchestra mentre guidavo. Era ancora buio fuori, il cielo incominciava a diventare più chiaro, con la promessa di far sorgere il sole.

"Quindi dal tetto, lei volerà, quindici piedi lungo il lato della casa dove una volta era felice" cantò la musica.

Entrai nel vialetto, i fari della macchina illuminavano la figura che stava fuori di casa, con le braccia avvolte intorno al suo corpo. La sua borsa era messa malamente sulla spalla mentre si muoveva verso di me, entrando in macchina.

"Non hai chiamato Neo" disse Scott, chiudendo la portiera.

"Non volevo svegliarlo" risposi, uscendo dal vialetto di casa sua.

"Quanto sono fortunato." rispose lui, strizzando gli occhi verso di me "Vesper era arrabbiato. Meglio dare i tuoi animali a me"

"Non avrai il mio cane. O il mio gatto" dissi duramente.

The Show Must Go On [boyxboy] (Italian Translation)Where stories live. Discover now