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La mattina dopo, mi sveglio con un senso di calma e conforto che non provavo da tempo.
La febbre è ancora pesante, ma il fatto che Nicholas sia rimasto con me rende tutto un po' più sopportabile.
Mentre mi rigiro nel letto, noto che non c'è più, probabilmente è già al lavoro, penso.
Tu stiracchio leggermente e noto un piccolo bigliettino sul comodino accanto al mio letto.

Sorrido e lo prendo.

"Buongiorno bellissima.Spero tu stia un po' meglio.Mi dispiace lasciarti, ma sai già che ti penserò tutto il giorno.
Riposati, prendi le medicine e chiamami se hai bisogno, anche solo per sentirmi.
Ci vediamo stasera."

Sul mio volto si fa spazio un grande sorriso, mi sento più leggera.
Piego con cura il biglietto, e mi sdraio di nuovo, soffocando un urlo di gioia.

L'unica cosa che può davvero farmi sentir meglio in questo momento è un bagno caldo.

Riempio la vasca, aggiungendo sali e oli essenziali, dopodiché mi immergo, lasciando che il calore sciolga la tensione.
La febbre è quasi scomparsa, per un momento sembra di respirare meglio, i muscoli rilassati, una sensazione bellissima.

Rimango qua a lungo, forse più del previsto, lasciando così che il tempo scorra senza fretta.
Il silenzio della casa è rotto solo dal lieve gocciolio dell'acqua e del rumore distante della pioggia che cade fuori.
Una volta uscita, mi asciugo con calma, mi infilo il mio morbido pigiama pulito e vado in salotto, cercando di distrarmi con qualcosa.

Mi siedo sul divano, con una coperta sulle gambe ed il telefono accanto a me.
Mi aspetto che Nicholas mi sgrida qualcosa, ma la mattina passa silenziosa.
Provo a non pensarci, sarà solo indaffarato con il lavoro.
Accendo la TV, ma dopo un po', anche questa dopo un po' mi annoia.
Decido quindi, di prepararmi una tisana calda, sperando che mi aiuti con il bruciore alla gola.

Verso l'ora di pranzo, mi accorgo che non ho molta fame, ma preparo comunque qualcosa di leggero.

Una volta finito, prendo il mio libro di storie di cronaca nera, ed inizio a leggere, dopo qualche minuto, però, mi passa già la concentrazione.
Così decido di riposare un po' la mente.

Controllo il telefono più volte, ma non c'è nessuna notifica.

Le ore passano lentissime, prima le 18, poi le 19 e ancora nulla.
La sensazione di solitudine inizia a farsi sentire.

Infine, verso le 20:30, il telefono squilla.
È lui.Lo guardo un attimo, il cuore batte più forte di prima.Lo prendo e rispondo.

Nicholas
Hei...scusami tantissimo per non averti scritto nè chiamato oggi.

C'è una pausa nella sua voce, come se stesse cercando le parole giuste.

La giornata è stata davvero un inferno, sono rimasto bloccato in ufficio con mille cose da fare.Sono uscito adesso.
Non penso di riuscire a venire da te stasera...

Rimango un attimo in silenzio per elaborare, la frustrazione che ho accumulato in giornata vuole uscire, ma cercherò di mantenere la calma.

Io
Stai tranquillo

Il mio tono è quasi freddo, ma non riesco a rispondere male, soprattutto a lui.

Nicholas
Mi dispiace, avrei voluto essere da te ora, ma il lavoro me l'ha impedito.

Sospiro.

Io
Non preoccuparti, ora vado a dormire, ci vediamo domani.

Nicholas
A...okay, buonanotte bellissima, a domani.

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