Capitolo 7

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Nicola Alesci camminava per Piazza Giuseppe Garibaldi quando si scontrò contro due ragazzi.

Il primo era alto, con i capelli biomdi e corti. La seconda era bassa e aveva i capelli rosa, e assomigliava quasi ad una bambina.

«State attenti, cristo!» urlò lui, massagiandosi la tempia.

«Scusaci, non volevamo.» rispose il ragazzo, mettendo le mani avanti.

«Ciao! Io sono Chiara!» sorrise invece la ragazzina, saltellando da un piede all'altro come se avesse il fuoco sotto il culo.

«Non me ne frega niente.» rispose Nicola, ma il suono della sua voce fu nascosto dal suono di un ambulanza, seguita da delle macchine della polizia.

I tre si girarono a guardare, tutti e tre sorpresi.

Cosa stava succedendo?

- - -

Andrea Silvestrini fumava una canna, seduta alla stazione dell'autobus.

Non era sola: vicino a lei era seduta una ragazza che beveva da una bottiglia di Varnelli.

«Ma stai bene?» le domandò lei.

«No, che cazzo! Il Grave è chiuso oggi. E ho proprio bisogno di sfogarmi.» risoise la ragazza.

«E ti affoghi nel Varnelli? Ma seriamente?» «Non mi rompere, tu ti stai facendo una canna!»

«Dove lo hai preso, poi, quel Varnelli?» «Me lo ha regalato Luigi un paio di giorni fà.»

«Allora sí! Ma sei seria?» la ragazza alzò un sopracciglio «Ma che te ne frega a te?»

Andrea sospirò, portandosi la canna alle labbra.

«Puzzi fino a qui.» «Vaffanculo, ma chi ti conosce? Chi cazzo sei?»

«Mi chiamo Andrea.» «Mi prendi per il culo? Pure io mi chiamo Andrea.»

- - -

«Dante, ci sei? Non ti sento bene.» Margoux si portò il telefono all'orecchio.

«Sí, mamma. Ci sono. Forse se alzassi il volume mi sentiresti meglio.»

Gabriele prese il telefono e lo mise in vivavoce. «Dante, non parlare così a tua madre.»

Il ragazzo sospirò. «Vi devo dire una cosa.» iniziò. Margoux e Gabriele entrambi trattennero il respiro.

«Tessa ha deciso di venire a Bari. Arriverà domani mattina.»

- - -

Enea aprì la porta della camera di Josephine Mortmain, Samu, Santiago e Fiammetta subito dietro di lui.

«Chi c'è?!» domandò, prima che la ragazza dietro di lui urlasse indicando il muro.

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Di nuovo quel numero. Era quasi una maledizione.

C'erano dei denti scrostati caduti sul letto della ragazza, ancora rossi di sangue secco. Samu corse nel bagno e vomitò la cena.

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Si girarono tutti verso il corridoio, e Fiammetta, adesso prima della fila, fece un passo in avanti.

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«Forse è il rubinetto...» iniziò Santiago, ma l'idea sparí quando Fiammetta entrò nella cucina.

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Era il libro di Fiammetta, sopra il tavolo. Gocciolava, intriso di sangue.

Poi un ombra sul terrazzo attirò la loro attenzione, e mentre la persona scavalcava la ringhiera e saltava giù, le cadde un biglietto.

Samu si avvicinò lentamente.

Era un segnaposto di carta bianca. C'era scritto "Leòn"

SPAZIO AUTHOR

Yippie!! Finalmente ho finito di presentare i personaggi!!

Non è vero. Mi manca ancora un(1) Andrea.

Yoppie!!

Domanda di oggi::
Qual'è il drink preferito del vostro OC??

Zaooooo

Il Grave | storia ad OCWhere stories live. Discover now