Tesori miei se il capitolo vi piace vi ricordo di lasciare una stellina ⭐ e un commento✍️: per voi può essere nulla, ma per me è molto, MOLTO, importante perché mi fa capire che ci siete e mi sostenete. Ci sentiamo a fine capitolo e buona lettura❤
Continuai a correre raggiungendo un piccolo terrazzino che dava sul mare.
«Fermati piccola stronza!», urlò William, ma non lo ascoltai. «Guarda che se non ti fermi butto la scarpa a mare». A quelle parole il mio corpo si arrestò. Mi voltai a fissarlo mentre stringeva forte i lacci della mia scarpa, oltre la ringhiera verde chiaro.
«Non lo faresti. Sono le mie preferite», dissi.
«Davvero? Per quanto mi riguarda puoi dire addio alla tua scapa in tela sintetica. Non mettermi alla prova», disse sollevando le sopracciglia scure.
Lo guardai sconfitta mentre lui, con un sorriso sornione, muoveva il dito indice dell'altra mano, indicandomi di raggiungerlo. Sbuffai avvicinandomi lentamente; mi fermai solo quando raggiunsi la distanza di un metro circa.
«Vieni più vicina, non mordo mica!». A quelle parole lo guardai perplessa, alzando un sopracciglio. Feci un passo avanti incrociando le mani dietro la schiena.
«Più vicino», continuò.
Feci un altro passo avanti.
«Più vicino!».
Alzai gli occhi al cielo, sospirai e feci ancora un altro passo.
«Più vici...»
«OH, andiamo! Dammi quella scarpa e facciamola finita», lo
interruppi allungando una mano verso di lui. Lui mi guardò sghignazzando. Riportò la scarpa all'interno dei limiti del terrazzino e fece per darmela. Ma prima che potessi toccarla, afferrò velocemente il polso attirandomi a sé. Emisi un urlo sommesso per lo spavento mentre faceva aderire le mie spalle al suo addome scolpito.
«Così non vale però! Mi hai attirata con l'inganno», mi lamentai.
«Sono James Bond l'hai dimenticato?».
«No sei un cretino, è diverso!».
«Sei tra le mie braccia, completamente bloccata: non ti conviene insultarmi», minacciò, sussurrandomi all'orecchio con la sua voce rauca e sensuale.
«Mi dispiace per te, ma non mi fai paura».
«Ah no? Mi stai sfidando?».
«No! Non ti sfido. Perché sei sempre così...».
«Così come?», chiese divertito.
«Così competitivo. Io... io non ho paura di te perché so per certo che sei l'unica persona che non mi farebbe mai del male». A quel punto mi voltai per guardarlo, e trovai i suoi grandi occhi cesi a fissare i miei. «Mi fido ciecamente di te... sappilo. Se un giorno mi trovassi a penzolare, a mezz'aria, da... dalla ringhiera verde di un terrazzino...» rise per il paragone, mentre indicavo il luogo dove ci trovavamo, «e mi chiedessero di affidare la mia vita a qualcuno, direi senz'altro "William"».
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La mia esistenza
ChickLit«... Sei riuscita in quello in cui tutte le altre hanno fallito: tu... mi hai insegnato ad amare» La mia esistenza è una storia di un amore grande, puro e struggente di cui William e Katie sono i protagonisti. Le loro famiglie si conoscono da divers...