#+7 E se non fossi una brava madre?

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Davina e Kol sono da poco diventati genitori di una bellissima bimba: Divina. Ci hanno messo 15 anni ad averla e Davina ha paura di non essere più una brava madre.

DAVINA
Non è mai stato facile, ma pensavo che sarebbe stato diverso questa volta. Quando ho visto il test positivo, il cuore mi è esploso di gioia, ma è stato un colpo anche per la paura che ha cominciato a serpeggiare in me.

Quindici anni, due aborti, e adesso una nuova vita. Non mi sento come prima. Non mi sento come la stessa donna che era riuscita a prendersi cura dei gemelli quando erano piccoli.

La piccola Divina è bellissima, ma mi sento così… persa. Come se non avessi più la stessa certezza. Ogni pianto mi fa venire un nodo in gola.

Ogni piccolo gesto mi fa sentire incapace. Il pensiero di non essere abbastanza buona, abbastanza forte, mi consuma.

Io: Kol, non so se ce la faccio... - ho ammesso una sera, mentre la bimba dorme nel lettino accanto al nostro letto - Non mi sento come prima. Non mi ricordo più come si fa… come essere una buona madre.

Lui si siede accanto a me, il suo respiro caldo sulla mia pelle mentre mi guarda, quasi come se stesse cercando di leggermi nell’anima.

K: Davina, sei più che abbastanza. Non devi essere perfetta. Lo sai, vero? - mi dice, la sua voce calda, sicura.

Ma io scuoto la testa.

Io: Non lo so, Kol. Sento che ho dimenticato tutto. Le cose che facevo con Mary Alice e Henrik, come li facevo sentire amati… non so più come farlo. Ho paura di fare un errore. E se sbaglio?

Lui mi afferra le mani con fermezza, e la sua presa mi dà una piccola dose di conforto.

K: Davina, tu non devi fare tutto da sola. Noi siamo una squadra. Non sei sola. Mai.

KOL
Mi fa male vedere Davina così. La donna che ho sempre visto forte, indomita, ora sembra sfuggirmi.

Non è una questione di amore, lo so, ma della paura che la sta divorando. Ho visto questa paura prima, ma mai così. Questa è più profonda.

Ci siamo passati insieme, lo so. Ma la maternità dopo tutto quello che ha vissuto… è come se dovesse ricominciare tutto da capo.

Io: Davina... - le dico piano, cercando di infonderle un po’ di sicurezza - non c'è una regola su come essere una madre. Ogni giorno è una nuova sfida, ma tu... sei una madre straordinaria.

Lei non risponde subito. La vedo che stringe le mani e abbassa lo sguardo. Vorrei dirle che non importa se si sente persa.

Vorrei dirle che l'ho vista affrontare mille battaglie e ogni volta ne è uscita vincente. Ma non so se basterebbe.

Sento il piccolo pianto di Divina provenire dalla culla. Mi alzo subito e mi avvicino a lei, raccogliendola delicatamente tra le braccia.

Quando la porto da Davina, vedo la sua espressione cambiare, anche solo per un secondo. Un sorriso debole, ma sincero.

Io: Vedi? - le dico, sedendomi accanto a lei - Lei ha bisogno di te. E tu sei perfetta per lei.

DAVINA
Quando Kol mi mette Divina tra le braccia, una sensazione che non avevo sentito per settimane mi invade.

Un calore che parte da dentro e mi avvolge. Divina piange ancora un po', ma i suoi occhi si calmano quando la prendo in braccio.

È così piccola, così fragile, ma mi fa sentire come se fossi di nuovo quella madre che ero quando i gemelli erano piccolini.

Kol mi guarda con uno dei suoi sorrisi rassicuranti, ma stavolta non è solo il sorriso di un marito.

È quello di un uomo che mi conosce come nessun altro e che sa che, anche se non sono sicura, mi sosterrà in ogni momento.

K: Ecco - mi dice piano - adesso provala ad ascoltare. Lei sa che ci sei. E tu lo sai che lei ti ama.

Mary Alice e Henrik entrano nella stanza proprio in quel momento, i loro passi leggeri, come se stessero cercando di non disturbare il nostro piccolo angolo di serenità.

MA: Mamma... - dice Mary Alice con un sorriso, avvicinandosi a noi - Vedi che ce la fai? Non sei sola. E noi siamo qui.

Henrik si avvicina anche lui, guardando la piccola Divina con occhi curiosi.

H: Cosa le facciamo fare stasera? - chiede, il suo tono allegro e pieno di entusiasmo.

KOL
E in quel momento, quando vedo i miei figli che sorridono a Davina, so che, nonostante tutte le sue paure, lei sta facendo un lavoro straordinario.

È una madre incredibile, e non ha bisogno di essere perfetta. Non lo siamo mai stati, eppure insieme siamo riusciti a creare qualcosa di incredibile.

Mary Alice e Henrik si avvicinano a Divina, iniziando a fare piccoli scherzi per farla ridere. E Davina, lentamente, lascia andare la tensione.

Un sorriso vero le illumina il volto, e vedo la sua forza ritornare, anche solo per un attimo.

Io: Siamo una famiglia, amore. -  le sussurro - E la famiglia non è fatta di perfezione. È fatta di amore, di momenti come questo.

DAVINA
Kol ha ragione. Mi sento ancora insicura, ma guardando la mia famiglia, mi rendo conto che l’amore che c’è tra di noi è tutto ciò di cui Divina ha bisogno.

Non devo essere perfetta. Devo solo esserci. E l’essere qui, con Kol, con Mary Alice, Henrik e la nostra piccola Divina, è tutto ciò che conta.

Io: Grazie, ragazzi - dico, guardando tutti loro - Mi fate sentire che posso farcela.

K: Ce la farai. - dice con una tranquillità che mi fa sentire a casa - Ce la faremo insieme.

9/10

Another story ~ Kolvina 🫀Where stories live. Discover now