shower and hide

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"Harry, vado a fare la doccia!" Urlai dalla cima delle scale. Un grugnito incoerente venne dal piano di sotto, presi il tutto come un bene.

Feci la mia strada lungo il corridoio e entrai nel bagno chiudendo la porta alle mie spalle. Entrai nella doccia aprendo il getto d'acqua fredda e potevo percepire il sollievo in un'istante. Era finalmente un conforto per me da quando Harry aveva messo piede ancora una volta dentro casa mia.

Pensai a come erano cambiate le cose in questi pochissimi giorni, Harry e mio fratello erano passati da amici a nemici, davvero sorprendente. In più, scoprire che la persona che si trovava al piano di sotto in questo momento era uno spacciatore di droga ed era in chissà quale gang non rallegrava affatto la situazione.

Alzai la testa verso il liquido freddo aprendo le labbra così da riempirmi la bocca d'acqua e sputare fuori subito dopo, ripetendo la mia azione. Afferrai il piccolo shampoo professionale spalmandomelo su tutta la cute prima di sciacquare abbondantemente, rasai per bene le mie gambe stando attenta a non tagliarmi prima di prendermi il mio tempo per uscire dalla doccia.

Mi asciugai con l'asciugamano situato sulla griglia accanto alla doccia e legai i miei capelli in una crocchia prima di uscire dal bagno e dirigermi per la mia camera da letto.

Gettai l'asciugamano sul mio letto e presi la mia crema per il corpo alla vaniglia, quella che mi portava sempre mia madre ogni volta che andava a fare compere, e me la passai lungo il collo e le clavicole. Asciugai nuovamente le gambe con l'asciugamano e raggiunsi i miei pantaloncini del pigiama, tirandomeli su.

Mentre raggiunsi la mia camicia, sentivo come se ci fosse un'altra presenza nella stanza e trasalii quando delle fredde dita ossute mi toccarono i fianchi. Ero sicura di aver chiuso la porta a chiave.

"È necessario ricordarsi di chiudere correttamente la porta a chiave prima di spogliarsi." Una voce profonda parlava dietro di me. Rimasi senza fiato buttandomi il più in fretta possibile la t-shirt sopra la testa.

Prima che potessi girarmi il suo corpo venne a contatto con il mio mentre le sue mani percorrevano su e giù per i miei fianchi, potevo sentire il suo respiro sul mio collo causandomi la pelle d'oca.

"Bello spettacolino, comunque." Mormorò. Ero pietrificata. Si stava comportando troppo misteriosamente. Dannazione, dovevo davvero controllare che la porta era davvero chiusa a chiave. Soprattutto quando uno spacciatore criminale si era appena auto invitato a casa tua.

"H-Harry i p-poliziotti se ne sono andati." La mia voce era debole, non riuscivo più a controllarla, dio, che vergogna. Il brontolio della sua risata potevo benissimo sentirla sulla mia schiena.

Ridacchiò , "non preoccuparti."

Spostai il mio viso a sinistra quando Harry atterrò nell'incavo del mio collo, ancora una volta, prendendo una grande annusata del mio profumo.

Le sue mani massaggiavano i miei fianchi e io fremevo nella sua stretta. Per favore, baciami.

Cosa diavolo avevo pensato? Dio Beverly, da dove provenivano certe cose?

Stavo quasi impazzendo dal desiderio nascosto che tenevo rinchiuso in un barattolino dentro di me. Harry pur facendo quello che faceva dovevo ammettere che era un bel ragazzo. E ora dovevo far uscire ogni oncia di coraggio e forza che possedevo per spingerlo via da me.

"cosa c'è che non va?" La sua voce era più morbida di un marshmallow, così morbida a tal punto di farmi venire brividi lungo la schiena. Si, sembrava morbida e vellutata, ma sapevo benissimo che la sua voce era piena di lussuria e nient'altro.

"Hai paura di essere toccata?" Si avvicinò ancora di più di quanto fosse possibile così feci un passo in avanti girandomi verso il suo viso mentre il mio era rosso d'imbrazzo. Fece un'altro passo e io ne feci due indietro, colpendo la scrivania.

mauvais garçon  ➵ [h.s] shortstoryWhere stories live. Discover now