2.

2K 192 63
                                    

Louis Tomlinson uscì di casa chiudendo piano la porta, non voleva svegliare la madre che ancora dormiva.

A passo lento si diresse poi verso casa di quello che finalmente poteva chiamare fidanzato. Non sapeva nemmeno lui come era stato possibile, ma un giorno guardava Harry da lontano e il giorno dopo Harry gli si era avvicinato aiutandolo con i libri e chiedendogli di uscire.

Louis era arrossito e aveva gentilmente rifiutato, ma Harry aveva insistito tanto e alla fine aveva ceduto. Mai fatto una scelta migliore.

Suonò il campanello e proprio Harry senza maglia gli andò ad aprire. "Lou!" lo salutò il ragazzo "Hai fatto colazione?".

Il liscio scosse la testa, sorridendogli allegro. Era sempre bello stare con Harry Styles. Era quasi un essere superiore, sempre gentile con tutti e con un sorriso da scaldare il cuore.

"No, mi piace farla con te", gli disse, sedendosi al bancone e salutando Anne, la madre di Harry che stava uscendo per il lavoro.

"Buongiorno Louis," salutò lei cordialmente "Harry, tesoro, torno sta sera, verso le undici, okay?".

Harry si illuminò e poi sorrise a sua madre, baciandole la guancia. "Magari Lou, può restare a dormire?".

Il liscio sentendosi chiamare in causa distolse lo sguardo dalla farfalla sullo stomaco di Harry e guardò negli occhi i due.

"Come?".

Il riccio gli si avvicinò e gli baciò le labbra, facendo sorridere Louis.

"Puoi restare qua a dormire oggi", disse Harry, accarezzandogli una guancia con un sorriso dolce "se-- se vuoi ecco". Il riccio arrossì, ma non si allontanò dal viso dell'altro ragazzo.

"Certo, dopo vado a chiedere a mia mamma, quando torniamo da scuola, okay?".

Harry annuì.

Erano talmente presi dal loro momento che nemmeno si erano accorti che Anne era uscita di casa.

A Louis dispiacque di non averla salutata, ma le labbra di Harry erano di nuovo sulle sue e quindi non era realmente importante.

Il riccio si staccò, un sorriso dolce sulle labbra, mentre Louis teneva gli occhi chiusi e si leccava le labbra, sentendo ancora il sapore di Harry.

"Cosa vuoi, amore?", gli chiese il riccio, "Ho i panini per fare dei toast o sennò latte con i cereali, mh?".

Louis annuì e disse: "Mi fai pancake?".

Harry annuì e poi si mise ai fornelli.

Il liscio poggiò la testa tra le braccia e guardò Harry preparare la colazione.

Dopo qualche minuto Harry scosse la spalla di Louis e si sedette affianco a lui e immerse il cucchiaio in una delle due tazze con il latte e i cereali che aveva portato, sorridendo. Louis si accigliò. "Haz, ma che fai?".

Gli aveva chiesto i pancake.

Il riccio sorrise di più e poi allungò il cucchiaio verso le labbra di Louis che le spalancò e si lasciò imboccare. Mandò giù e poi rise, Harry invece lo guardava con tutto l'amore possibile negli occhi. Non fece domande sul perché Harry gli avesse fatto il latte.

Mangiarono così e poi Harry andò finalmente a mettersi una maglia e andarono a scuola.

Quando varcarono la soglia Louis perse la sicurezza che di solito aveva, ma Harry era lì accanto a lui per proteggerlo, per questo camminò con la testa alta e le dita incastrate con quelle del riccio.

PancakeWhere stories live. Discover now