capitolo 2

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" Oh mio Dio....i-il tuo viso....cosa ti è successo? " domandai scioccata.
" Niente. ..non ha importanza!!! Mi dispiace averti investita.P-potresti ridarmi il cappello?" Domandò timidamente. 
Il suo volto era ricoperto di lividi e una goccia di sangue gli colava lungo le guance.La fermai con l'indice ma alla fine mi ritrovai tutta la mano tinta di rosso.
"Ti serve aiuto...ora!!!!"
" No, sto bene non preoccuparti! Anzi giá ti ho disturbata troppo,vai via! !!!" Urlò lui.
I suoi occhi erano di un puro e limpido azzurro e le ferite non profonde sulla fronte continuavano a perdere sangue.
"Mi dispiace  contraddirti Mr Sto sempre bene ma hai bisogno di andare in ospedale!Ora chiamo mia madre, per chiederle di venirci a prendere!" Protestai io
"N-non v-voglio andare in ospedale!!! Mio padre si arrabbierebbe!!!!"
Quando pronunciò quella frase mi si gelò il sangue.Era stato forse il padre a ridurlo in quello stato? Quale razza di persona avrebbe potuto picchiare un ragazzo che forse aveva. ..sulla ventina di anni?
"Okay, non la chiamo m-ma lasciami che ti aiuti!!!!"
"N-non c-e l-la faccio." Disse con voce fioca e debole prima di svenirmi addosso, facendomi quasi cadere di nuovo...per fortuna le mie gracili ma forte gambe da ragazzina riuscirono a resistere.
"Oh cazzo! !!! Come faccio adesso?! Cosa faccio?"Ero super preoccupata per lui, per me e per la punizione che mi sarebbe spettata una volta ritornata a casa.Erano quasi le nove e io ero una ragazzina di quindici anni con un ragazzo incosciente con il braccio avvolto attorno il collo che camminava su una specie di autostrada di auto impazzite, non poteva andare peggio! Presi il cellulare e mi accorsi che si era spento perchè anche la batteria aveva deciso di mandarmi a fanculo quella sera.
"Perfetto!" Esclamai sarcasticamente.
L'unica soluzione che mi restava era andare da mia zia Giulia che abitava lá vicino, a piedi ci sarebbero voluti tre minuti.Il ragazzo sembrava morto ma io non persi la speranza di riuscire a salvarlo.Camminavo velocemente e respiravo  faticosamente.Poteva anche essere magro ma pesava cazzo!
"Dai siamo arrivati...r-resisti."dissi rassicurandolo....come se lui mi avesse capito!!!!!Ero arrivata a casa di mia zia Giulia,o meglio dire quasi ....era arrivata la parte più difficile. ..un grande pezzo di strada separava i due marciapiedi; quello in cui ero io in quel momento e quello dove c'era la casa di mia zia.Le auto correvano velocemente, erano frenetiche e incontrollabili.Sembravano tante formiche, che lavoravano in estate per procurarsi cibo per l'inverno, veloci e indaffarate con il lavoro, l'unica differenza sapete qual'era? Che questi pazzi idioti non avevano un cazzo da fare, correvano per il gusto di farlo senza guardare le persome che attraversavano la strada.Presi un bel respiro e decisi di attraversare. ..la vita di quel ragazzo era tra le mie mani, non potevo deluderlo!!!
In quel momento stavano passando poche auto e capii che era un'occasione giusta.A passi grandi e veloci riuscii ad attraversare la strada e solo in quel momento capii di avercela fatta.

Jodie(la vita di una piccola adolescente...)Where stories live. Discover now