Capitolo 8

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Spuntati dal nulla, ci aspettano anche un vecchio barbuto mal vestito e con sguardo vivace. Accanto a lui ci sono...due asinelli.

"-Oh mio Dio!" non riesco a soffocare un'esclamazione di stupore.

"-Spero che dopo l'incidente di prima ce la farai a salire su un asinello, sennò mi tocca portarti in spalla!" fa Jamie, fissandomi con la malizia di sempre.

Non posso credere che lui abbia fatto questo, voglio dire- solo a guardare negli occhi tristi e dolci dei poveri animaletti, sento una pietà immensa per la loro sorte così spietata e crudele.

"-Mi spiace- non ce la faccio" dico deglutendo, e accarezzo piano la schiena di uno, con un occhio cerchiato di bianco. "Lo so che è una cosa carina e tipica del posto, ma...preferisco fare la strada a piedi, se non ti dispiace."

"-Ok" si limita di dire Jamie, e si rivolge al vecchietto di prima, balbettando qualche parola in greco. Poi ci avviamo sulla scalinata centrale, dipinta di bianco e azzurro, che percorre il villaggio fino in cima.

Per un po' saliamo in silenzio ammirando le stupende case bianche con persiane blu, alcune scavate direttamente nella roccia, con splendide pergolate di bougainville e tanti altri fiori multicolori. Questo posto è così stupendo che quasi mi manca il fiato.

C'è un'atmosfera un po' magica, come se la gente di qui si rendesse davvero conto di vivere in un posto del tutto particolare. Le chiesette specifiche, i mulini a vento. Di tratto mi sento come se fossi in un altro mondo, qualcosa tipo Alice nel paese delle meraviglie.

Il sole si sta avvicinando all'orizzonte, il cielo si sta riempiendo di magnifici colori: credo che manchi meno di un'ora al tramonto.

A tratti sulle scalinate o sulle splendide terrazze si vedono vileggianti con in mano una birra, aspettando l'atteso momento. Dappertutto scattano blitz e varie esclamazioni, per tutti Oia è un'esperienza indimenticabile.

Tutta colpa degli occhi azzurriWhere stories live. Discover now