After The Cinderella Ball

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Avvertimento! Contiene smut.

Louis era esausto, ma soddisfatto della buona azione che aveva portato a termine con questa serata magnifica. Tutte quelle bambine lo avevano fatto sorridere come non mai e sperava di avere regalato loro una serata che avrebbero ricordato per tutta la durata della loro breve vita.
Con questi pensieri nella testa aprì la porta del suo grande appartamento che divideva con Harry perché sì, loro non avevano mai smesso di vivere insieme nonostante tutto.
"Harry!" Chiamò una volta entrato ed essersi tolto le costose scarpe di vernice nere, ma non ottenne risposta. Dopo avere urlato ancora una volta il nome del suo ragazzo andò a cercarlo nella loro camera da letto perché, probabilmente, si era addormentato aspettandolo, e così era. Appena entrò nella grande camera, un Harry addormentato ed in soli boxer lo aspettava rannicchiato sul loro letto, i lunghi capelli boccolosi che gli ricadevano per la maggior parte sul volto rilassato che lo faceva sembrare molto più piccolo e, a parere di Louis, un angelo. Il suo angelo.
Il ragazzo dagli occhi colore dell'oceano sorrise alla vista e si sedette sul bordo del materasso, iniziando ad accarezzare i ricci del più piccolo e spostandoli, rendendogli libera la visuale di quel viso che tanto amava, di quegli occhi color giada ora chiusi, di quelle labbra così...
"Lou... Sei tornato." I suoi pensieri furono interrotti da una voce roca, molto più bassa del solito, e un paio di occhi verdi socchiusi lo si misero a guardarlo.
"Non volevo svegliarti piccolo, scusami" sussurrò piano Louis, continuando ad accarezzargli i capelli e la cute. In risposta Harry avvolse le braccia intorno alla sua vita, come per non lasciarlo andare via, e spinse la testa contro la mano che gli faceva il solletico.
"Dai lasciami, vado a fare una doccia così torni a dormire." Cercò di districarsi dalle braccia forti di Harry che, però, non pareva avere le sue stesse intenzioni.
"Sei così bello Lou... Questa giacca ti sta benissimo." Lo guardò adorante in quegli occhi azzurri che lo rimiravano dall'alto e piano piano si mise seduto, abbracciando meglio il suo principe da dietro e iniziando a lasciare baci umidi sulla porzione di pelle lasciata scoperta dal colletto della camicia bianca.
"Harry, devo fare la doccia." Ribadì Louis, seppur con meno convinzione. Le labbra di Harry erano una distrazione troppo forte.
"Dai Loulou, non vuoi fare felice la tua principessa?" L'uso del femminile lo fece avvampare e iniziò a sentire un caldo familiare in certe zone del suo corpo mentre si girava in parte e guardava quegli occhi verdi così innocenti in contrasto con le parole appena pronunciate.
Harry, che stava ancora torturando il collo di Louis, non vedendo una reazione iniziò a fare scendere le sue mani dal petto, alla pancia e più giù, fino a tastare il membro di Louis coperto dalla stoffa dei jeans strettissimi e che lasciavano già intravedere la sua eccitazione.
"Allora Lou?" Soffiò suadente il riccio mentre con una mano iniziava ad accarezzare la mezza erezione del suo ragazzo che, in risposta, gemette sonoramente e cercò ancora una volta di divincolarsi dalla presa ferrea che lo teneva ancorato al materasso.
"Haz, n-no, d-davvero." Finalmente riuscì a mettersi in piedi e guardò Harry rimanere sul materasso, seduto a gambe incrociate con una smorfia ferita disegnata sul suo viso.
"Perché no Lou? Ho fatto qualcosa di male?" Il suo tono era talmente innocente che il cuore di Louis perse un colpo e poi sprofondò del tutto quando vide il ragazzo alzarsi e avvicinarsi a lui per poi prendergli i fianchi e guardarlo dal'alto.
"Scusami, dovevo smettere prima." Il labbro inferiore iniziò a tremargli.
"Ehi, piccolo no, non é colpa tua" gli accarezzò una guancia, piano.
"E allora perché?"
"Niente, io... Oh ti prego, fanculo tutto." E si tuffò sulle labbra carnose di Harry che fu felice di ricambiare quel bacio che man mano si faceva sempre più passionale. La lingua di Louis passava lentamente e ripetutamente sul labbro inferiore di Harry, languida, fino a chiedere accesso alla bocca dell'altro. Le mani di Harry rimasero ferme sui fianchi del più basso per sorreggerlo mentre si alzava sulle punte per affondare le mani tra i suo capelli ricci e lunghi, accarezzandogli piano la nuca. Tra morsi, carezze e gemiti accennati i due si trovarono in piedi davanti al letto.
"Sei dannatamente sexy con questa cravatta." sussurrò Harry nell'orecchio di Louis, facendolo rabbrividire.
"Potrei sempre tenerla." rispose languido mentre faceva entrare in contatto i loro bacini.
Gli occhi di Harry diventarono improvvisamente scuri, illuminati da una luce lussuriosa.
"Solo quella?"
"Solo quella." e Harry iniziò a spogliarlo con mani tremanti dal desiderio. Gli sfilò la giacca nera, sbottonò uno ad uno i bottoni della camicia e, cercando le labbra dell'altro, inizio a calargli i jeans e i boxer insieme per poi spingerlo sul letto e sedersi sul suo bacino, sporgendosi per baciarlo ancora, ancora, ancora... Non ne avrebbe mai avuto abbastanza di quelle labbra che ormai sapevano di loro, di quelle labbra così perfette e sue.
Le labbra del riccio iniziarono tracciare percorsi umidi lungo il corpo di Louis che già gemeva sotto di lui. Passò dalle labbra alla mascella, dal collo alle clavicole dove si soffermò a lasciare un segno del suo passaggio, per poi percorrere gli addominali accennati del ragazzo e scendere ancora più giù.
"Oddio Harry, ti prego..." le dita di Louis si incastrarono tra i capelli del più piccolo e lo spinsero piano verso la sua eccitazione già rossa e bagnata.
Harry gli sorrise e con la lingua iniziò a percorrere tutta la sua lunghezza, non staccando mai gli occhi verdi da quelli color del mare ormai socchiusi dal piacere, e poi la inglobò tutta d'un colpo, facendo scappare un urletto poco virile a Louis che stringeva forte lenzuola sotto di se come se fossero l'unico appiglio che gli impediva di affogare in questo mare di piacere.
Harry ora faceva più fatica ad inglobare tutta l'erezione del ragazzo quindi si concentrò soprattutto sulla punta rossastra, leccandola e baciando tutta la lunghezza, le vene sporgenti, i testicoli.
"Harry, Dio sto per..." e Harry si fermò, allontanandosi dall'erezione insoddisfatta del compagno per andare a cercare un bacio che urlava la sua voglia di lui. Louis parve capire subito e in un movimento fluido capovolse le posizioni, trovandosi a cavalcioni sopra il corpo marmoreo e coperto di tatuaggi dell'altro.
"Cosa posso fare per la mia principessa?" chiese retorico Louis mentre accarezzava pigramente il membro del ragazzo ancora rinchiuso nella stoffa dei boxer, in cerca di attenzioni.
"Ti voglio." gemette Harry inarcando la schiena.
"Come? Dimmi." la bocca di Louis percorse ogni centimetro di pelle scoperta del ragazzo sotto di lui, soffermandosi a leccare i contorni dei tatuaggi e lasciare parecchi segni rossi che sarebbero stati visibili per parecchi giorni, ma non se ne preoccupava affatto. Harry era suo.
"Lou.. T-ti prego, t-ti voglio dentro di me." balbettò con gli occhi chiusi, le mani strette in pugni per resistere e non darsi piacere da solo. Sapeva benissimo che Louis voleva essere l'unica causa del suo piacere così, con gli occhi chiusi, sentì i boxer che venivano sfilati e la piccola e delicata mano di Louis che si avvolgeva e si muoveva lentamente intorno al suo membro.
"Girati." e così Harry fece, si girò a pancia in giù e sporse il suo sedere in attesa di qualcosa che arrivò subito dopo. La lingua calda e umida di Louis iniziò a forzare la sua apertura in modo dolce ed eccitante allo stesso tempo e subito Harry iniziò a gemere incontrollatamente. Non era mai stato un tipo molto silenzioso in queste circostanze e con la lingua e le dita di Louis dentro di sé pensava veramente di scoppiare. Non riusciva a contenersi.
"Sei pronto amore? Tutto okay?" chiese il liscio facendolo girare ancora in modo che lo potesse guardare. Lui annuì e il membro di Louis iniziò a farsi strada dentro il corpo Harry, il riccio che inarcava la schiena e gemeva, circondando con le sue gambe il bacino di Louis che si muoveva ritmicamente dentro di lui.
La fronte di entrambi era imperlata di sudore, gemiti sconnessi uscivano dalle labbra di Louis, e urla dalla bocca di Harry che raggiunse il limite dopo poco, seguito a ruota da Louis, che si accasciò sul corpo del più piccolo.
"Ti amo Lou." gli sorrise stancamente Harry, bello come non mai in gli occhi lucidi, le labbra gonfie e le guance arrossate.
"Anche io Harry, anche io." Lo baciò a lungo, dolcemente, per poi uscire dal corpo di Harry, accoccolandosi al suo fianco e facendosi stringere da quelle braccia così familiari.
Dopo lunghi attimi di silenzio Harry decise di parlare.
"Lou?"
"Mmm?"
"Cosa avevi prima?" Il riccio si girò per guardarlo negli occhi.
"Niente, davvero non preoccuparti." Louis distolse lo sguardo, ma Harry gli afferrò dolcemente il mento e lo costrinse a guardarlo.
"Puoi mentire a tutti ma non a me. Cos'è successo? C'entra il ballo di stasera vero?"
Il ragazzo tra le sue braccia annuì prima di aprire bocca e parlare.
"Harry, tutte quelle bambine non avranno una vita lunga... Non vivranno mai esperienze da ricordare, non parteciperanno ad un matrimonio, ad un ballo, ad una festa. Mi chiedo se quella di oggi se la ricorderanno. Credo di si, ma forse dovevo fare di più, forse non era abbastanza. Capisci? Loro si meritano tutto! Non è giusto Haz, non è giusto." Gli occhi azzurri iniziarono a riempirsi di lacrime che minacciavano di scendere, ma Harry gli prese il viso tra le mani.
"Lou, amore, hai fatto tutto quello che potevi, anzi anche di più! Hai fatto di tutto per loro è sicuramente ti ricorderanno e ricorderanno questa festa per tutta la loro breve vita, e le loro famiglie per sempre. Louis, sei un ragazzo fantastico, hai regalato una serata di felicità a moltissime persone, non hai fatto pensare loro a tutte le cose brutte che li circondano, alla tristezza e sei stato davvero un vero Principe." Louis non disse niente e lo baciò, si, perché a quelle parole non poteva rispondere.
"Grazie."
"E di cosa? Non devi mai sminuirti così. Mai. Ricordatelo. A proposito... Com'erano le bambine?"
"Bellissime e dolcissime." Sorrise al ricordo di quei piccoli esserini vestiti con abiti da vere principesse.
"Più di me?"
"Harry, erano bambine!"
"Più di me? Rispondi!" Fece il broncio.
"No, perché tu sei il mio bellissimo, dolcissimo e unico bambino."
"Unico? Stai dicendo che non vuoi avere figli?" la faccia di Harry da felice si rabbuiò.
"Certo che voglio figli! Assolutamente, tranquillo Hazza."
"E perché non hai portato a casa una di quelle bambine?"
"Harry..." rispose ridacchiando Louis.
"No davvero, perché?"
"Non posso rubare i figli degli altri, piccolo!" rise alla faccia buffa e triste di Harry.
"Certo che puoi. Anzi, un giorno lo farai, o meglio, lo faremo."
"Si, ma non è rubare figli, Haz, è adottare bambini, ed è diverso."
"Come vuoi... Notte Lou." gli schioccò un sonoro bacio e si girò su un fianco, facendosi abbracciare da Louis.
E si, Louis sorrise, pensando ad un futuro insieme a quell'angelo dagli occhi verdi che gli si era addormentato tra le braccia.
Fine

ANGOLO AUTRICE
Giorno a tutti!
Inizio a dire che non ho mai scritto niente e che questo é un 'esperimento'... Non sono molto fiera di come è uscita questa os, ma d'altronde, ho molto da imparare e da migliorare. Se voi che leggete avete consigli, critiche, qualunque cosa da dirmi, scrivete un commentino... Sono aperta a tutto perché so che davvero non sono il massimo a scrivere e devo migliorare tantissimo.
Detto questo grazie per avere letto. ❤️
Alla prossima :)

Raccolta Larry Os.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora