Freedom

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...when we were eighteen.
Le ultime note di 18 riecheggiarono nell'enorme stadio, un Harry euforico iniziò a saltellare come suo solito mentre Liam e Niall chiacchieravano tra loro. Il tutto sotto lo sguardo triste di Louis.
Aveva praticamente cantato tutta la canzone girato verso Harry - sì ecco come non farsi notare - e il ragazzo non gli aveva regalato nemmeno un mezzo sguardo. Quella in qualche modo era la loro canzone e ultimamente se la cantavano a vicenda infischiandosene di tutto e tutti. C'erano solo loro circondati dal nulla.
Quel piccolo gesto mancato di Harry doveva sicuramente essere opera della Modest! e questo pensiero lo fece arrabbiare ancora di più. Lacrime amare spingevano per uscire perché, dopo cinque lunghi anni, non ne poteva più, voleva essere libero di amare il riccio senza che nessuno li controllasse e dicesse loro cosa fare.
Il suo sguardo si posò ancora su Harry che stava raccontando una delle sue solite barzellette senza senso e sulla guancia sentì un qualcosa di caldo e umido.
Stava piangendo davanti ad uno stadio, stava piangendo davanti a miliardi di cellulari puntati su di lui, così corse, corse via dal palco senza nemmeno avvisare i suoi compagni di band che in quel momento avevano iniziato a leggere vari cartelloni delle fans. Solo il suo Harry si accorse di una figura vestita di nero che scappava dal palco e, avvisando tutti con un veloce 'vado in bagno', corse anche lui nel backstage alla ricerca del ragazzo dagli occhi blu.
Cercò in bagno, chiese a Louise e infine si diresse nel camerino che divideva con Louis e lo trovò proprio lì, raggomitolato su se stesso, le braccia che cingevano le gambe e il viso nascosto tra le ginocchia. La schiena si abbassava e si alzava irregolarmente e Harry si buttò letteralmente al suo fianco, abbracciandolo di slancio e baciandogli la nuca ripetutamente.
"Lou, ehi." sussurrò piano all'orecchio del più grande che in quel momento sembrava un bambino tra le sue braccia.
"Cosa succede? Perché sei scappato via?" riprovò il riccio, sperando di ottenere una risposta.
Louis alzò piano il viso bagnato da lacrime che scendevano ancora inesorabili dai suoi occhi ormai arrossati.
"N-non ne posso più Harry, s-sono stufo. Ormai nemmeno sul palco siamo liberi." singhiozzò sotto lo sguardo triste del suo ragazzo.
"Lou, io..."
"Lo so che non è colpa tua Haz, lo so, vorrei solo cantarti quella canzone davanti a tutti, toccarti, baciarti, dire a tutti che sei mio..." gli occhi color del mare si chiusero tremanti.
"Prima o poi saremo liberi, liberi da tutto, liberi da questo schifo. Te lo prometto Lou, ma ora non piangere ti prego." Louis gli sorrise dolcemente, asciugandosi le lacrime e riprendendo il microfono che aveva lanciato per terra, pronto per ritornare sul palco più forte di prima.
"Grazie Haz, davvero." fece per aprire la porta quando un corpo lo imprigionò.
"Dove pensi di andare così di fretta? Non c'è nessuno qui, baciami."
E Louis lo baciò, lo baciò come se non ci fosse un domani, lo baciò trasmettendogli tutto il suo amore, lo baciò perché semplicemente lo amava da fare schifo.
"I love you my secret treasure."
E Harry sorrise.

Angolo autrice.
Non so come mi sia uscita questa cosa... Beh spero vi piaccia! :) grazie ❤️

Raccolta Larry Os.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora