Capitolo ventisette

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Chat aperta:

Gruppo: ⚽️ Our Team ⚽️

Harles: Ragazzi, palla a me

Payno: Sicuro di poter giocare?

Harles: Assolutamente si

Zay: Penso che dovresti stare in panchina. Diremo che ti sei sentito male, i tifosi capiranno

StanL: E lasciare la nostra squadra con un capitano come Horan? No, grazie

Nialler: Dovresti baciare la strada su cui cammino, Lucas

Nialler: Potrei sempre lasciare anche te in panchina

Harles: Ragazzi, sentite, sono davvero pronto

Joshy: Penso che ci sia dietro qualcosa di più, vero Harry?

Harles: Ok

Harles: Mi ha scritto il 'numero sconosciuto'; ha detto che devo fare almeno un goal, altrimenti maltratteranno Louis

Payno: Stai scherzando?

Harles: Purtroppo no

Harles: QUINDI PALLA A ME

•••••••••

La partita era iniziata da ormai venti minuti: Harry aveva davvero fatto di tutto per riuscire a prendere la palla e a buttarla in quella fottutissima porta, ma il portiere continuava a pararla e ad Harry stava già iniziando a salire il crimine verso quel nano pelato. Aveva l'ansia, aveva paura di fallire e di mettere ancora più in pericolo l'incolumità del suo piccolo, che ora era chissà dove a fare chissà cosa.
No.
Una cosa Louis la stava facendo: lo stava guardando dalla televisione e lo stronzo sconosciuto gliene aveva dato la conferma.
Fu proprio con questo pensiero che, quando Payne gli passò il pallone, iniziò a correre in direzione della rete, dribblando alcuni giocatori che cercavano di rubargli la palla. Ce la doveva fare, non poteva sbagliare anche questa volta. Eppure, l'esperienze precedenti, gli avevano fatto capire quale fosse il punto giusto in cui mandare la palla; quell'angolino della porta, che il portiere non sarebbe mai riuscito a coprire. Avanzò ancora per qualche metro e, quando si trovò a distanza debita, colpì la palla con tutta la forza che aveva nel piede, non prima di aver fatto credere al portiere con un gesto del corpo, che avrebbe mandato la palla in direzione totalmente diversa. Infatti, il nano pelato, ormai l'aveva soprannominato così, si era buttato letteralmente in direzione opposta alla traiettoria della palla, permettendo al pallone di entrare perfettamente in porta. Il cuore di Harry scoppiò di gioia ed un sorriso tutto fossette apparì sul suo viso, mentre i compagni di squadra si riunirono attorno a lui, in un abbraccio di gruppo ed i tifosi avevano dato via ad una serie di cori. Ma al riccio tutto ciò non interessava: quella felicità era data solo dal fatto che la persona di cui era follemente innamorato, era in salvo.
E proprio per questo urlò il suo nome con tutta la sua voce, per poi dare un bacio volante al cielo e posizionare la sua mano dritta al cuore.
Ed, ora come ora, non vedeva l'ora di trovarlo, liberarlo e baciarlo.

CONTINUA..

• Footballer •Where stories live. Discover now