4. Un incontro speciale.

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Orange County, non è male. Ormai, sono circa cinque giorni che siamo qui.
Ho deciso di andare ad esplorare un po' in giro.. Girovago un po' sul lungo mare, chiudo gli occhi e faccio un respiro profondo, sento  l'odore di salsedine, il quale, sentirò molto spesso. Ad un tratto, sento una mano sulla spalla. Una mano grande e possente.
-Hey ciao sei nuova?- dice lo sconosciuto, con un sorriso da ebete. È un ragazzo. Più o meno della mia età, un po' più grande, penso. Alto all'incirca 1.80, con un bel fisico. Lo guardo per qualche secondo, mi sento stupida, sono convinta di avere una faccia da idiota in questo preciso istante.
-Non sono problemi tuoi.- mi scosto da questo tipo, A) perché non devo dare a vedere che, sono rimasta seriamente sbalordita, dalla bellezza di questo ragazzo. E B) perché sono sempre fredda e un po' acida, con le persone che non conosco, come tutti d'altronde. Però devo ammettere che è carino. Si okay, ma magari è il classico tipo, figo e senza cervello.
-Ahah beh piacere io sono Andrew!- Carino anche il nome penso. Andrew è alto e muscoloso. Ha i capelli castano chiaro e gli occhi grigi. Interamente grigi, con delle sfumature nocciola. Sono incantevoli, ed io che credevo che solo Cooper, avesse gli occhi grigi.
-Megan.- rispondo alla fine, rassegnandomi. Mi guarda, per un momento che a me, sembra infinito.
-Vuoi andare a fare un giro?- Neanche lo conosco, mi sembra un po' strano. Io non inviterei una persona che non conosco, a fare un giro.
-Non ti conosco nemmeno. Potresti essere un pazzo, maniaco omicida.- dico, sorridendogli un po'.
-Beh potrei. Ahaha certo che ne hai di fantasia eh.- inizia a ridere, ed io faccio lo stesso.
-Va bene dai.- non rifiuto. Tanto non ho nulla da fare.
Al massimo ti ucciderà, in qualche vicolo buio, in questa città che neanche conosci. Tranquilla, non è niente. Smettila vocina del cazzo.
Mi porta un po' in giro, andiamo in spiaggia, dove ci fermiamo per un po' e dopo mi porta in un bar molto carino, che affaccia sul mare.
Il bar di chiama Carpe Diem. All'interno, è arredato in stile hawaiano. Molto accogliente, mi piacciono i locali accoglienti, un locale non deve essere per forza da ricconi, per essere bello. Ci sediamo, ad un tavolino per due e arriva subito il ragazzo, che fa da cameriere.
-Benvenuti ragazzi, cosa volete ordinare?- Penso sia felice del suo lavoro, mi guarda e sorride, ha dei bei denti, bianchi e regolari. Ricambio il sorriso, pensando ai pochi camerieri e cameriere, gentili di Eugene. Ha i capelli biondi e gli occhi verde scuro. Indossa una maglietta nera, con su scritto Carpe Diem. Il nome del locale, alla quale è attaccato un cartellino, 'Ed', si chiama Ed. Sotto alla maglietta indossa dei jeans, che devo dire gli stanno proprio bene. Drew se ne accorge e lo guarda male. Questa scena mi fa un po' ridere, ma mi trattengo.
-Emm.. Si, un cappuccino. Grazie mille.- prende la mia ordinazione, mi guarda, sorride e digita qualcosa sul palmare. Drew lo sta guardando, forse, peggio di prima.
-Io anche. Ah e due brioche.. Umm.. Una alla crema e una al coccolato. Va bene Meg?- Io non gli ho chiesto nulla. Però è un gesto carino.
-Emm. Si va bene.- dico abbassando lo sguardo.
-Bene, allora portaci quello che ti ho chiesto.- ha un tono freddo, atono e anche un un po' maleducato forse.
-Okay. Arrivano subito.- il ragazzo sorride e se ne va.
Fisso Drew per un attimo, di solito non mi interessano i ragazzi, l'unico fino ad oggi, che posso dire, "mi sia piaciuto" è Cooper, Drew, si accorge che lo sto fissando e sorridendo, mi guarda anche lui.
-Beh?! Ahah ti sei incantata?! Comunque, da quanto è che sei arrivata qui?-
-Una settimana circa- rispondo annuendo con la testa.
-Ah capito. E da dove arrivi?-
-Eugene (Oregon)- abbasso lo sguardo. -Ma quanti anni hai?- continuo.
-17 e mezzo te?- Risponde con quel suo bel sorriso. -15 e mezzo tra poco ne faccio 16-Dico tirando un sospiro. Finalmente, quella conversazione imbarazzante, viene interrotta dal ragazzo, che porta i due cappuccini e le due brioche.
- Ecco a voi ragazzi.- sorride, appoggia il vassoio con le ordinazioni sul tavolo.
-Pensi davvero che dovremmo prenderceli noi da soli?- Drew ha un tono strano, tratta davvero male il ragazzo, ed io continuo a non capire.
-No, certo che no, scusate.- il ragazzo, evidentemente imbarazzato, ci porge i cappuccini e le brioche.
-Grazie mille.- sorrido. Drew invece gli fa solo un cenno con la testa, senza neanche guardarlo. Comunque il ragazzo è stato carino con noi, dovrebbe essere un po' gentile nei suoi confronti.
Faccio per alzarmi, ma il suo braccio si allunga verso il mio e lo afferra.
-Rimani.- ordina lui, senza pensare ad altro, fuorché la sua voce, mi siedo di nuovo.
-Tutto bene?- mi guarda incuriosito.
-Si si..-
-Ti guardava, di continuo. Mi ha dato fastidio, tutto qui.- divento rossa, sento le guance bruciare. È geloso? Sì certo Meg, un ragazzo figo, che neanche conosci è geloso di te, come no, da favola proprio. Vocina stai zitta per una volta, non chiedo tanto.
-Non c'era bisogno di trattarlo così.- faccio cadere il discorso.
Finito di mangiare il ragazzo ci serve alla cassa. Drew, lo guardava ancora male. In quel momento, mi è venuto l'assurdo paragone, del lupo che segnala il suo territorio.
-Pago io.- Dico, cercando di allontanarlo, senza riuscirci, data la sua corporatura.
-Ma levati, va. Pago io. Sono io l'uomo tra noi due, quindi tocca a me. E poi, ti ho invitato io.- Sorride e mi mette un braccio intorno alle spalle.
-Okay. Beh allora grazie.- arrossisco di nuovo.
Usciamo dal Carpe Diem e Andrew decide di accompagnarmi a casa.
Dopo esserci scambiati i numeri, mi da un bacio sulla fronte e se ne va.
-MAMMA SONO TORNATA- urlo, come solito fare.
-Hey, tesoro. Hai conosciuto nuova gente?-
-Emm si. Come fai a saperlo?- Come faceva a saperlo?! Io le avevo detto che sarei andata a fare un semplice giro. E lei sa, che non sono una che fa conoscenza.
-Così. Beh e come si chiama?!- Mi guarda, con un sorriso, che fa capire tutto.
-Andrew. - rispondo. -Ora vado in camera. Scendo per la cena. Ricordati di chiamarmi.- Faccio per salire su per le scale, quando riprende a parlare.
-Ah tesoro, mi sono dimenticata di dirti. Sta sera a cena ci saranno Suzanne e Lennor, con loro figlio. Fatti bella, mi raccomando.- Merda, se me l'avesse detto prima, mi sarei comprata un vestito decente.
- Cristo mamma, non potevi dirmelo prima?! Cosa mi metto adesso?!- Non che me ne freghi qualcosa, per me, andrebbe bene anche scendere con una maglietta e dei jeans.
-Tranquilla, vai in camera c'è una sorpresa.- corro in camera e sul lettone, mi ritrovo un sacchetto, con su scritto Chanel. Apro e vedo un vestito stupendo. Nero, corto fino a metà coscia, con il bustino stretto e pieno di cristalli, la gonna invece è  larga e morbida.
Vedo anche, un paio di scarpe, con il tacco. Le mie prime, scarpe con il tacco, per essere precisi. Nere, con sotto, la suola laccata di rosso. Mi accorgo, che dietro il grande sacchetto di Chanel, c'è un piccolo sacchettino di una gioielleria, apro e dentro ci trovo una scatola, con una collanina d'oro bianco, con incastonato dentro un diamantino. E in un'altra scatolina, più piccola, trovo un anello con su inciso il mio nome, con di fianco, incisa, anche una zampa di lupo.
Scendo dalle scale correndo e salto in braccio a mia mamma.
-Grazie mille. Grazie. Grazie. Grazieeee!!!-
-Di nulla tesoro.- mi da un bacio e va in sala.
**passano all'incirca due ore.**
alle 19 dovrebbero arrivare Suzanne e Lennor Fallax, insieme al loro figlio.  Ho ancora un'ora per prepararmi, quindi vado in bagno e riempio la vasca idromassaggio, nella quale, metto dentro il bagnoschiuma al mango. Dopo circa venti minuti che sono dentro, mi ricordo che mi devo preparare. Esco dalla vasca e mi metto l'accappatoio. Mi vesto, con quel vestito magnifico, mi stiro i capelli e mi trucco un po'. Una leggera linea di eye-liner e del mascara abbondante. Vado in camera dove mi metto le scarpe con il tacco.
#Dlin dlon dlan dlon#
Ecco il citofono. Mia mamma va ad aprire.
Suzanne, è vestita con un lungo abito blu notte, con uno spacco sulla gamba sinistra.  Molto bello e Lennor, invece, ha su un completo blu notte, anche lui, con una camicia bianca, senza cravatta, con il primo bottone aperto.
Alle loro spalle entra il figlio..
Non ci credo..
Vado in cucina, dove prendo un bicchiere d'acqua.. Torno all'ingresso, cercando di nascondere l'evidente stupore. Devo cercare di respirare a pieni polmoni, ma lo vedo lì, in piedi, vestito con dei semplici jeans e una camicia.. È davvero bello. Mi guarda e sorride.
Perdo un battito.

**SPERO VI PIACCIA. GRAZIE MILLE, PER LE VISUALIZZAZIONI E PER I LIKE. VOLEVO DEDICARE I VARI CAPITOLI MAN MANO A QUALCUNO. SE VOLETE SCRIVETEMELO IN MESSAGGIO PRIVATO**  Non ce l'ho fatta ad aspettare fino a lunedì. Ahah.
Giulia. 💕

The Wolf.Where stories live. Discover now