Tokyo, 25 dicembre. Elle (Death Note)

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Avevo buttato giù questa one-shot tempo fa. Ora l'ho riletta ed ho pensato di pubblicarla :D

A chi segue la mia long-fic "Another World": non pensiate che io abbia perso tempo con questa one-shot invece del nuovo capitolo!!!  Il nuovo capitolo lo pubblico subito dopo! ^^

Scusatemi, ma ho avuto la febbre...  :(

Grazie di essere qui!

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Non sapete chi sono e non lo saprete.

Non ha importanza.

Sappiate solo che la mia curiosità è nota, nonché il mio essere a volte dispettoso.

Questa volta avevo solo intenzione di sbirciare un po' altrove, di dare un'occhiata in una stanza d'albergo e di aprire un piccolo squarcio anche per voi che siete tranquilli nel vostro mondo a godervi le vostre fantasie.

Supponete di poter vagare indisturbati nell'hotel in cui alloggia Elle.

Supponete di essere invisibili e di poterlo fare...

Sarò io a portarvi lì e a farvi leggere anche qualche pensiero.

Non fingete di non essere interessati.

Io so che lo siete.

Non ho dubbi...

***

Il lungo corridoio dell'albergo era deserto e vi aleggiava un vago odore dolciastro di deodorante per ambienti.

Poche porte vi affacciavano, perché tutte le suites erano enormi, naturalmente.

Su ciascuna c'era un piccolo addobbo natalizio e del vischio.

La grande stanza era nell'ombra.

Ed era silenziosa.

L'immensa vetrata affacciava direttamente nel vuoto, a decine di metri di altezza, all'ultimo piano di un grattacielo illuminato e stagliato nel blu del cielo di una serata invernale.

Tutto era immobile.

Le poltrone scure intorno al basso tavolino del salottino erano intonse, con i cuscini ancora gonfi e nell'ombra.

I lussuosi mobili alle pareti erano spogli di qualunque oggetto e, anche loro, nell'ombra.

Solo un ticchettio di tasti nel tepore di quell'ambiente impersonale.

Un ticchettio ed una tenue luce fredda, biancastra, al centro della stanza.

Il monitor brillante del computer di Elle, a terra.

E lì intorno la pallida luminosità dello schermo rischiarava appena il pavimento di legno di quella suite del Teito Hotel.

E lui ora fissava i dati sul monitor.

Il lungo collo sinuoso era proteso in avanti, appollaiato su quelle spalle ampie ma rannicchiate al petto e comodamente riparate dal candido cotone di una maglietta a maniche lunghe.

Leggeva rapidamente con gli occhi sgranati le innumerevoli tabelle, i diagrammi, i referti della scientifica, i rapporti della polizia che gli giungevano da tutto il mondo, ogni giorno.

Decine e decine di documenti.

Decine e decine di vite umane stroncate.

Decine e decine di vite umane stroncate da Kira.

Tokyo, 25 dicembre. ElleWhere stories live. Discover now