2° INCUBI

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Click, click, la cella si spalancò.

Walter aprì gli occhi e vide un ombra allontanarsi.

L'istinto mosse il suo corpo fra il lungo corridoio illuminato da una pallida luce al neon.

Una porta si aprì conducendolo ad una piccola palestra dove campeggiavano una decina di attrezzi ginnici arrugginiti.

Si fermò in mezzo alla stanza, era stanco e sudava copiosamente.

Avrebbe voluto tornare in cella ma qualcosa glielo impediva, una sensazione, un presentimento o forse pura e semplice curiosità.

Poi arrivò quel bagliore accecante.

Quindi una folata di aria gelida.

Infine quel grosso cuore sospeso nel vuoto.

Walter arretrò.

La porta si chiuse improvvisamente, sigillata da una forza sconosciuta.

Il cuor si avvicinò lentamente, mentre l'uomo in preda al panico cercava una via d'uscita.

Non trovò nulla che potesse farlo fuggire da quell'incubo, quindi si voltò e guardò il grosso organo che palpitava a mezz'aria.

Si era fermato ad un paio di metri e sembrava lo stesse scrutando da occhi invisibili.

Walter prese coraggio e chiese: <Chi sei? cosa vuoi?>

Una stilla di sangue cadde al suolo, poi una seconda e quindi una terza.

Infine una cascata di sangue scivolo dal cuore verso il suolo, inondando in breve tempo la stanza.

L'uomo vide i piedi tingersi di rosso.

Ricordò il recente passato, Alexander Madidof, il coltello, la pistola....

Improvvisamente sentì venir meno le forze, il corpo divenne un pezzo di legno.

Cadde rovinosamente al suolo in un mare di sangue.

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