Prologo

30.3K 1.5K 441
                                    

Diciassette anni prima

Era una notte serena. L'uomo si guardò attorno, circospetto, ma non c'era nessuno nei paraggi. La luce della luna conferiva un bagliore argenteo al panorama notturno e persino le cime degli alberi sembravano brillare leggermente. Gli unici rumori erano quelli della natura: di tanto in tanto si poteva sentire il suono del vento che, lieve, accarezzava la vegetazione facendola frusciare.

L'uomo riusciva a sentire soltanto il battito frenetico del suo cuore. Il contrasto con la calma circostante rendeva il suono ancor più spaventoso.

Era forse impazzito? Cosa gli era saltato in testa? "Mai pestare i piedi alle persone potenti" era sempre stato il suo motto. Ma lui non poteva, non voleva farlo. La sua vita era sempre stata un susseguirsi di azioni di cui non poteva andar fiero. Alcune erano state semplicemente... discutibili. Altre decisamente spregevoli. Ma mai avrebbe pensato di dover compiere una tale atrocità.

Forse stava orchestrando il suo suicidio, chissà. Ma guardando il fagottino che stringeva tra le braccia non riusciva a pentirsi di ciò che stava per fare e, nel profondo del suo cuore, gioiva per aver avuto la forza di andare fino in fondo e l'audacia di riscattare una vita di compromessi, anche se solo con un'unica, grande azione coraggiosa. Poteva finalmente sentirsi orgoglioso di se stesso.

Con la mente oppressa da simili pensieri, l'uomo si fece strada tra la fitta vegetazione, trovando infine un sentiero che l'avrebbe condotto esattamente dove doveva arrivare. Nulla era stato lasciato al caso.

Dopo poche decine di metri, la vide. La casa, come tutto ciò che la circondava, era ben illuminata dalla luce lunare. Nel portico c'era una sedia su cui era stato posato un bikini, probabilmente lasciato ad asciugare nel pomeriggio e poi dimenticato; accanto, un paio di infradito da spiaggia. Oggetti normali che appartenevano a persone normali con una vita normale. Proprio quello di cui la piccola aveva bisogno: tagliare i ponti con le proprie radici e costruirsi una vita rassicurante, priva di pericoli. Una vita di cui nessuno avrebbe mai saputo niente.

Ripetendosi quelle parole si avvicinò alla casa, salì i due gradini che portavano al portico e posò con delicatezza la bimba addormentata sulla coperta che aveva portato con sé.

«Buona fortuna, piccola Anthea», le sussurrò in un accesso d'inaspettata tenerezza. Si attardò qualche secondo a guardarla. La bambina continuava a dormire placidamente, ignara di ciò che l'avrebbe accolta al risveglio.

Poi l'uomo sparì nella notte, come se non fosse mai esistito.

***

Spazio autore: So che questo episodio è piuttosto breve ma è, appunto, un prologo. Scriverò di più nelle prossime pubblicazioni :D. Spero di riuscire ad aggiornare almeno due volte a settimana, se vi va commentate (anche le critiche sono ben accette!) e lasciate una stellina :).

Detto questo, titolo, trama e copertina sono provvisori, la storia la scrivo a puntate e man mano la pubblico, diciamo che nasce giorno per giorno e lo sviluppo è quindi imprevedibile! C'è una ragione per cui ho scelto questo titolo, ma sarà svelata a tempo debito quindi un poco di pazienza :D inoltre ho tentato di fare una bella copertina, ma come vedete ahimè non è riuscita come speravo D: spero di poterla migliorare e aggiornare!

Baci e buona lettura! :*

Lavinia Vi

L'ultima orchidea [ebook e cartaceo disponibili]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora