9 Novembre: Il tempo non ha tempo

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Vorrei che soffrissi tu per me, vorrei che provassi per una settimana quello che provo io. Quella sensazione di vuoto, di vertigine, sempre presente. Vorrei che le provassi per me, capendo di avermi persa. Sapere che potresti provare per qualcun'altra tutto questo, mi sotterrerebbe.

Dottore che sintomi ha la felicità?
-Lorenzo Jovanotti

Svegliatemi da quest'incubo, svegliatemi dall'amore. Toglietemi questa macigno dal cuore. Togliete i suoi occhi dai miei.
I sintomi della felicità? Li conosco? Jovanotti dammi il numero del tuo dottore.

Sai quante volte ho tentato di non amarti?
E sai quante volte questo mi ha portata ad amarti di più?

Stanotte in metà del cuore avevo lui, dall'altra la luna. Con la luna vicino non riesci a dormire, sei troppo attenta ad ammirarla mentre abbracci il cuscino.
Mi alzo e inizio a scrivere un promemoria:
Scrivo a me stessa, a quella che ero, a quella che sono e a quella che diventerò. Faccio questo perché a volte bisogna fare il punto della situazione, bisogna mettere nero su bianco gli obbiettivi raggiunti ed i cambiamenti vissuti, aprire il cassetto dei sogni e fare la conta di quanti ne hai realizzati e di quanti stanno prendendo muffa. Per fare ciò parto dal principio. Ero una bambina con il diaro segreto, uno di quelli con il rivestimento in tessuto e con il lucchetto, facilmente scassinabile da una mamma troppo curiosa, da una mamma che ti ama troppo al punto di soffocarti. Ero in guerra con me stessa e lo sono anche adesso, sarà lo scotto che dobbiamo pagare noi che pensiamo troppo. Amavo e amo la mia solitudine, i miei spazi incontaminati, il mio cuore dai rintocchi lenti, i miei silenzi alle volte troppo corti e la mia voglia di scoprire il mondo. Con il tempo, tutto quello che amavo me lo sono portato dentro e alcune cose che ho imparato ad odiare sono morte crescendo. Dico alcune, perché non puoi uccidere tutto ciò che odi, quando non ci riesci ,diventano i tuoi fantasmi. Leggevo Cioè e credevo anche nell'oroscopo. Credevo nell'amore, quello che puoi provare anche a tredici anni, quello che ti porterai dentro tutta la vita, anche se fragile, se non ricambiato. Quell'amore che non ha avuto bisogno di perché e che, forse, un perché non lo ha mai avuto. Quell'amore che dura anche a distanza di anni ,che mi ha permesso di continuare ad amarlo anche se lui non lo ha mai fatto. Quell'amore che non si è fermato alle lacrime, alle porte aperte nel momento sbagliato, agli addii fatti nel momento giusto; quell'amore che fa che in ogni cosa io ritrovi una parte di lui. Credo che i sentimenti migliori siano quelli non manifestati, quelli che ti tieni stretti al cuore, quando è il momento di crescere anche se vai avanti rimangono li e sai che saranno solo tuoi. L'amore non è solo quello che viene esernato, ci sono persone che sai ti apparterranno per sempre, nonostante tu non sia mai appartenuta a loro. Ci sono persono che ,un giorno, la vita nel bene o nel male te la stravolgono. La vita fa in modo di farti perdere e fa in modo che ti ritrovi in luoghi completamente diversi da quello di partenza, fa in modo di farti ritornare nei luoghi di partenza quando,ormai, non ti appartengono più.
Io so che l'amore mi apparterrà, non riesco a capire in che forma, non so per chi, ma mi apparterrà. E se pur non sarà per te, in un angolo remoto del mio cuore manca un pezzo, che ritroverò quando ci sarà al mio fianco qualcuno che mi ricorderà te.

Ho scritto tanto su di te, su quel noi che vorrei esistesse, ho scritto pochissimo di me, forse è per quel non sentirsi complete. È cosi, mi sento completa alle volte sì e alle volte no. Non è una questione di solitudine perché amo ritagliarmi i miei spazi. Spesso tra mille persone, tra mille sorrisi, penso a te, a quello che presumibilmente fai durante la tua giornata, penso a come sarebbe averti accanto, a come mi completeresti o a come potrei capire che in realtà non sei tu ciò che voglio. Allora il mio sorriso si spegne, il mio cuore si offusca e inizio ad essere pensierosa.

La vita reale.
Devo dar conto anche alla realtà.
Devo dar conto a questa vita che ho fuori da questo universo. A questa vita in cui cerco di essere diversa, di nascondere ogni centimetro lesionato, ogni taglio rimarginato. Devo dar conto a questa vita in cui, se non mi appagliassi alla fune che ho le gata al cuore, affogherei ogni giorno nelle mie lacrime, nel mio vuoto.

Vorrei essere piena di vita, ma l'unica cosa che mi riempie è il vuoto, quello che mi circonda, quello che vivo, quello che fa parte del mio essere.

Tengo ben stretto il respiro tra i denti per non far sapere i tormenti.
Ho sentito il rumore del cielo diventare ogni giorno più grande.
Ascolto il frastuono degli alberi quando la vita è ingombrante.
Ho captito che tutto appartiene al resto che manca.
Perdersi, per poi riprendersi, non è dividersi.
Siamo sostanza che non può sparire.

Sono dinuovo le 6.50, un nuovo giorno. Non ho fretta di alzarmi, ho fretta di nascondermi, di scappare, di piangere.
La sciatemi sprofondare tra queste lenzuola che sanno di sogni, che non sono contaminate dalla tristezza di ciò che ci circonda.

Tutto mi porta a te #apochipassidanoiWhere stories live. Discover now