And now... run!

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NICO

"Luke..?" Nico si avvicinò cautamente al davanzale, appoggiando una mano al manico della sua spada nera di ferro dello Stige. Quell'arma si sarebbe rivelata molto utile in caso di ribellioni da parte dello spettro, dato che il materiale con cui era stata forgiata respingeva naturalmente i morti, ma Nico pregò di non doverla usare: sarebbe significato uno scontro diretto, e lui avrebbe preferito una semplice discussione.
Hazel era al suo fianco, un passo più indietro, con un'espressione di terrore dipinta in volto e le mani tremanti strette compulsivamente ad un oggetto nella sua tasca che Nico non riuscì ad identificare, nel breve attimo in cui si voltò verso di lei.
Il ragazzo scrollò le spalle e tornò a rivolgere la sua attenzione allo spettro. Luke saltò giù dal davanzale, si stiracchiò e con una calma quasi irritante fissò il suo sguardo in quello del figlio di Ade. Quest'ultimo prese coraggio e parlò: "Luke... come va?" Okay, forse non era la domanda più adatta da fare in quella situazione... sì insomma, il figlio di Ermes era morto, non è che avrebbe potuto spassarsela un granché. E infatti... "Me lo chiedi anche?!" Simulò il gesto di sputare sul pavimento di bronzo. "Qua è uno schifo. Gli unici morti che conosco mi odiano, e non posso biasimarli. Beckendorf, Silena, Lee... sono tutti qui per colpa mia. Non mi stupirei se cercassero di spedirmi direttamente nel Tartaro..." Nico rabbrividì al pensiero del profondo abisso nominato dal fantasma di Luke, ma poi si riscosse. "Lo sospettavo... giusto per questo, io e Hazel abbiamo una proposta da farti." "Sentiamo"

Lo strano terzetto formato da due figli degli Inferi e uno spettro era appena saltato fuori da una finestra al piano terra del Palazzo di Ade, quando il primo demone della vigilanza li intercettò.
"Correte!" L'urlo di Hazel spronò i suoi due compagni, che si fiondarono a rotta di collo verso le Praterie degli Asfodeli, il luogo migliore per nascondersi.
Luke non faticò a infilarsi nella folla, gemendo come gli altri spiriti, ma Nico e Hazel ebbero più difficoltà; il ragazzo si sollevò il cappuccio del giubbotto nero coprendosi i capelli spettinati e si diresse verso un assiepamento più fitto di spettri, cercando di non mostrare troppo la sua spada, per non farli fuggire. Hazel corse verso un albero e si appiattì contro il tronco, pregando perché la corteccia marcia non cedesse rivelando il suo nascondiglio.
I tre furono favoriti dalla massa di spettri che, confusi dal loro arrivo, avevano iniziato a stridere e fluttuare scompostamente, urtandosi e aumentando lo scompiglio. I demoni della vigilanza si erano ormai moltiplicati, e si muovevano gracchiando e cercando di sorpassare la folla, ma senza risultati.
E fu a quel punto che Hazel ebbe l'idea più folle di tutta la sua vita.

PERCY

"Chirone." La voce urgente di Percy fece voltare il centauro, interrompendo l'attività di tiro con l'arco coordinata da lui. "Percy" Commentò con tono rassegnato. "Credevo di averti già detto di non interrompere le lezioni di questo gruppo. Hanno solo undici anni, eppure guarda che talentuosi... Tutto merito di loro padre Apollo, ovviamente, però..." Il ragazzo interruppe il discorso. "Mi scusi, ma è urgente. Si tratta di Nico Di Angelo." La coda del centauro si mosse nervosamente. "Continua." "È scomparso di nuovo." Chirone sbuffò: "E cosa c'è da preoccuparsi? Quel ragazzo è imprevedibile, non lo fermeremmo neanche incatenandolo!" "Ha ragione, ma stavolta è diverso. Credo... che abbia portato Hazel con sé."

HAZEL

La figlia degli Inferi si tappò le orecchie, mentre aspettava il botto.
Tre... "Nico, lo so che mi senti, porta via Luke!"
Due... "Speriamo che tutto funzioni come previsto..."
Uno... "Ormai non si torna più indietro."
BOOM! Una grande esplosione fece tremare la terra, mentre Hazel veniva sbalzata in avanti, spinta a rotolare via da una forza inimmaginabile che si era sprigionata proprio per merito suo. Tutti gli spettri si bloccarono e tacquero, voltandosi insieme verso la direzione da cui proveniva l'impatto. "Non reggerà a lungo" pensò la ragazza, scattando velocemente in piedi e correndo via, chiamando a gran voce Nico e Luke. I due ragazzi si ripresero dallo shock, raggiungendo in pochi secondi la figlia degli Inferi, e insieme iniziarono a correre il più lontano possibile da lì, verso le Porte della Morte.
"Hazel!" Nico voltò la testa verso sua sorella. "Ci manca l'anima per lo scambio. Non possiamo riportarlo in vita senza spedire qua sotto qualcuno che sia sfuggito alla morte..." I due fratelli si scambiarono uno sguardo eloquente: entrambi sapevano chi sarebbe dovuta essere quella persona, un ragazzo che era tornato in vita pochi attimi dopo essere morto, prendendosi gioco di Thanatos e delle sue leggi inflessibili, seppur per una buona causa. "Leo." Sussurrò lui, voltando poi di nuovo la testa verso la direzione in cui stavano correndo. A Hazel si strinse il cuore sentendo pronunciare quel nome, ma deglutì premendo le labbra, in silenzio. Se tutto sarebbe andato come da lei previsto, avrebbero potuto lasciare Leo dov'era, al campo mezzosangue.
Doveva solo sperare che il suo asso nella manica fosse quello giusto per vincere quella partita con in ballo una vita.
Continuarono a correre per minuti che sembrarono finiti soprattutto alla ragazza, già distrutta dalla manipolazione della Foschia che le aveva permesso di simulare un'esplosione ed un'onda d'urto veramente potenti; infine si rifugiarono dietro a una roccia ampia abbastanza da proteggere tutti e tre, per aver tempo di riprendere fiato. Col respiro pesante, sentirono passare al loro fianco l'orda di demoni al loro inseguimento, ma nessuno li notò.
Passò qualche secondo di silenzio pressante, prima che Hazel si fece coraggio. Doveva far chiarezza con i suoi compagni, renderli partecipi del suo piano folle ma ingegnoso. "Ragazzi, io... forse ho una soluzione." I due girarono completamente il volto verso di lei, senza capire subito cosa intendesse. "Voglio dire... Forse possiamo riportarti su, Luke, senza dover mandare qua Leo." Così parlando, tirò fuori dalla tasca una chiave dorata di dimensioni medie, con degli intagli neri raffiguranti motivi geometrici molto spigolosi. La chiave era finemente lavorata, con riccioli dorati e punta nera, e soprattutto era molto pesante, tanto che Hazel dovette tenerla con due mani. Luke la guardò interrogativo, mentre invece Nico sbiancò alla vista di quell'oggetto. "Hazel! Come diamine..?" La ragazza abbassò la testa: non voleva ammettere di aver rubato quella chiave un mese prima, da quando avevano iniziato a progettare quella missione, anche se sapeva che il fratello l'avrebbe intuito. Sospirò, poi parlò con voce sottile: "È stato per una buona causa, Nico... ti prego, lo sai che la rimetterò a posto...". Il ragazzo tacque per qualche attimo, poi alzò lentamente un braccio, appoggiando la mano sulla spalla della sorella. La capiva, la capiva perfettamente, ma non poteva dirglielo: l'avrebbe incoraggiata a rifarlo, e non era una cosa molto giusta. Perciò non fece trasparire la sua approvazione, se non da quel piccolo gesto. "Haz, sai che non è una cosa corretta. Ma ormai ci siamo dentro, perciò..." Si rialzò in piedi, dopo essersi accertato che non fossero seguiti, e porse la mano alla sorella, aiutandola ad alzarsi. "Prossima tappa: le Porte della Morte!"
E in tutto questo, da Luke solo silenzio.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 05, 2016 ⏰

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