Capitolo 4

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*QUELLA SERA*
Ari: Lo studio dell'ereditarietà dei caratteri ebbe inizio intorno al ... No, non ce la faccio. È più forte di me: oggi non riesco a concentrarmi.
Jen: Oh, ma io non ti avevo mai vista così; che cosa ti è successo? Problemi con Nate?
Ari: No, Jenny, tu non puoi capire.
Jen: Be certo se non mi racconti nulla... non leggo la mente io!!!
Ari: Quello che voglio dire è che sta succedendo quello che voleva mia madre: io e Nate ci stiamo separando.
Jen: Perchè quel tipo ti ha baciata? Ma fammi un favore un bacio innocenete da uno sfigatello...
Ari: Ma non è solo questo. Il mio problema è che ripenso ancora a lui e non mi capacito del perchè infondo mi sia fottutamente piaciuto quel bacio.
Jen: Ma dai!!! Stai a quasi mille chilometri da qui è normale che tu possa pensare ad un ragazzo più vicino, anche se non mi capacito del tuo orribile gusto.
Ari: Lui non mi piace. A me piace Nate. Giusto?
Jen: Perfetto.
Ari: A me piace Nate?
Jen: Se non lo sai tu... l' importante è che tu non faccia casino tradendolo o cose simili.
Ari: Non faccio ste stronzate. Quella di oggi è stata solo una piccola svista.
Jen: Perfetto allora devi solo...
Ma: Ariana!!! Vestiti che andiamo a cena dal capo di tuo padre: passa a prenderci tra poco.
Ari: Ecco ci mancava questo.
Mia madre si affaccia sulla porta. Indossa un ridicolo abitino rosso lungo fino a meta coscia.
Ari: Ma che cazzo ti sei messa?!?
Anche Jenny ha una faccia un po' sconvolta.
Ma: Ariana è una cena importante per la carriera di tuo padre; è se servira scoprire un po' le gambe...
Mi viene il vomito. Ma che cazzo fa?!? Sa di avere cinquant'anni?!?
Ari: Mamma; allora per prima cosa sei sposata e poi voglio dire: che cazzo fai?!?!
Ma: Uh, hai ragione. Mi cambio così questo vestito lo puoi mettere tu, tuo padre ha detto che il suo capo ha un figlio della tua età circa.
Ari: Mamma solo due parole: Nate Wiston.
Mia madre sbuffa. Si siede sul letto affianco a me e mi abbraccia come se fossimo amiche del cuore.
Ma: Devi lasciarlo andare. Pensa ad una nuova vita qui. Magari col figlio del capo di tuo padre. Ti lascio ancora qualche minuto per cambiarti poi andiamo. Ciao Jennifer.
Jen: Arrivederci signora.
Mia madre esce non prima di avrmi dato un bacio sulla fronte. Faccio una smorfia e mi pulisco con la mano dal rossetto.
Jen: Che pensi di fare?
Ari: Assolutamente niente. Non mi vestiro ne bene ne male. Semplicemente resterò vestita così.
Jen: Con la maglia di Nate onta di sudore suo e poi tuo, i leggins e le All Star rosse?
Ari: Be perchè no?
Jen: Tua madre ti ucciderà.
Alzo le spalle. Non mi importa più nulla di lei, come a lei in realtà non importa nulla di me.
Jen: Va bene ti lascio;se vuoi chiamarmi dopo per dirmi com'è andata ci sarà anche Nate che oggi viene a dormire da me.
Ari: Okay verso mezzanotte penso d'essere libera.
Jen: A dopo.
Clicco la x e la schermata si chiude, spengo il computer e lo metto in borsa: magari se mi annoio posso collegarmi su Skype prima.
Ma: Ariana!!! Andiamo che tuo padre ci aspetta in macchina!!!
Esco da camera mia e raggiungo mia madre in entrata.
Ma: Potevi vestirti un po' meglio!!! Sembra che devi andare a dormire.
Ari: E tu sembri una cagna.
Mi tira uno schiaffo in bocca, dal labbro sotto mi scende un po' di sangue; mi copro con la mano mentre esco di casa. Scendo le scale velocemente ed corro quasi verso la macchina per trovare protezione da mio padre.
Pa: Hoy, che è successo?
Ari: Chiedilo a tua moglie.
Anche mia madre sale in macchina e partiamo verso la casa del capo di mio padre.
In auto c'è un silenzio gelido. Non oso neanche fiatare, e neanche mio padre. A volte penso che mia madre faccia più paura a lui che a me. Ad ogni modo arriviamo davanti ad una villetta. Scendo dalla macchina e mia madre si avvicina.
Ma: Ariana, non farci fare brutta figura e comportati bene.
Ari: Si.
Più guardo la villetta più ha qualcosa di familiare. Dopo qualche minuto d'attesa una donna un po' anziana ci viene ad aprire il cancello. Mia madre mette su il suo solito sorrisetto falso e percorre il vialetto inciampando ogni passo sulle decoltè.
Pa: Tua madre cammina come una papera... starebbero meglio a te quelle scarpe.
Sorrido, mio padre mi stringe a se e mi bacia la fronte.
Ari: Comunque punto uno è TUA moglie e secondo sono mie quelle scarpe.
Sotto al portico c'è un cagnolino nero; è del tutto uguale a Neve, solo che è nero. Mi fermo un po' a coccolarlo. Inizia a farmi le feste e mi lecca le dita.
Ma: Ariana!!!
Subito mi alzo e lascio da parte il cane: non voglio un altro schiaffo. In ingresso ci attendono i padroni di casa.
Sig* B: Salve, cari, come state?
La tipa ha davvero un modo di parlare snob.
Ma: Tutto bene cara, grazie.
Mia madre le risponde a tono e soffoco una risatina, guadagnandomi un ochiataccia da parte di mia madre. Un signore pelato fa capolinea nella stanza.
Sig° B: Frenk, sei venuto!!!
Si avvicina a mio padre e gli stringe la mano.
Sig° B: E lei dev'essere Ariana; complimenti, Barbara Frenk, avete davvero una figliola stupenda.
Mi fa un baciamano e io per poco vomito. Le sue labbra sono viscide.
Sig* B: Prego, accomodatevi pure.
Ci guidano fino ad una stanza con un tavolo ben apparecchiato. Ci fanno accomodare.
Sig* B: Donatella va a chiamare Matt.
No, hey, un momento: Donatella? Matt? Ma questi sono i genitori di Matt!!! Ora ricollego il cane nero, la familiarità della villetta. Probabilente il pomeriggio Matt mi ha fatta entrare dalla porta sul retro. I grandi iniziano a parlare d'affari e argomenti di scarso interesse per me. Inizio a giocherellare con le dita.
Don: Scusate, il signorino Matt ha detto che non vuole cenare qui con voi e che non vuole conoscere nessuna ragazza.
Sig° B: Va bene Donatella portagli pure la cena in camera. Magari faremo tornare Ariana un altra volta così si conoscono e chi sa cosa riserva il futuro.
Sorrido al tipo. Lui non sa che io e Matt già ci conosciamo e che in realtà oggi ci siamo baciati. Passano ancora dei minuti e sto iniziando ad annoiarmi davvero.
Ari: Scusi, posso usare il bagno?
Sig* B: Ma certo, è la prima porta a destra su dalle scale.
Ari: Grazie.
Porto con me la borsa, magari ora chiamo Jennifer e Nate. Salgo le scale, provo ad aprire la prima porta a destra, ma non è il bagno. Ari: Oh, scusa io veramente stavo cercando il bagno
Lui alza lo sguardo dal computer.
Mat: Ariana!!!
Ari: Gia mi chiamo proprio così...
Mat: Ma che ci fai qui?
Ari: A casa tua? Um... mio padre lavora per il tuo e ci ha invitati qui. A cena.
Mat: An...
Ari+Mat: Io devo dirti.. oh scusa... uh... hahah
Ari: Okay, prima tu.
Mat: Scusa ancora per oggi pomeriggio. È che tu sei così bella e sei la prima ragazza che diciamo mi calcola...
Ari: Uh... non è vero Matt, sei un ragazzo sensibile e speciale. No posso credere che nessuna ti voglia come amico.
Mat: Be credici perchè è vero. Tu che dovevi dirmi?
Ari: Che mi spiace per come mi sono comportata oggi. Ho reagito come una bambina.
Mat: Oh, vieni qui...
Allarga le braccia e io mi ci tuffo. È strano: lo conosco da sta mattina ed è com se lo conoscessi da sempre. Un brivido mi percorre la schiena, ed è la prima volta che provo questa sensazione tra le braccia di uno che non sia Nate; e cio mi eccita e spaventa allo stesso tempo.
Mat: Sei così carina...
Ari: Anche tu...
Ci stringiamo per qualche altro istante.
Ari: Ora scendi a cenare?
Mat: Be certo. Andiamo?
Annuisco. Lui apre la porta con fare cavalleresco. Scendiamo le scale ed entriamo nel salone spalla contro spalla.
Sig° B: Eccoli qui i nostri giovincelli... stavamo giusto parlando di voi... allora a quando le nozze?
Ari+Mat: Nozze?!?!
Pa: Stavamo scherzando. Manca ancora tempo prima che io lasci andare la mia principessa.
Ari: Papà sei imbarazzante...
Sig° B: Suvvia siamo praticamente in famiglia... davvero voi due sareste perfetti assieme.
Io e Matt ci guardiamo imbarazzati. Per fortuna arriva Donatella che serve il primo a toglierci dall'imbarazzo.

Sig° B: Allora Ariana, hai gia il fidanzatino? Perchè il nostro Matt qui è libero.
Mat: Papà!!!
Finisco di masticare il boccone di pollo prima di rispondere.
Ari: Be in realtà si, si chiama Nate.
Sig* B: Oh, che bello. E da quanto state assieme?
Ari: Sono quattro anni ad novembre.
Sig° B: E io che stavo giá organizzando la cerimonia tra e di Matt...
Sorride, sta scherzando...
Ma: Be ma infondo non è una cosa poi molto seria.
Ari: Per me lo è. Io lo amo davvero.
Ma: Ma se hai diciasette anni che vuoi saperne te dell'amore?
Ari: Dico solo che sono innamorata.
Ma: Non dire sciocchezze.
Ari: Ma io...
Ma: Ariana, ti stai mettendo solo in ridicolo.
Pa: Suvvia Barb...
Ma: No, deve imparare a tenere la bocca chiusa.
Sig* B: Lascia stare cara...
Ma: Ha diciasette anni deve imparare a comportarsi.
Ari: Parla lei che ne ha cinquanta e non sa neanche vestirsi in modo decoroso.
Parlo fra i denti, ma lei mi sente e mi tira uno schiaffo sulla guancia.
Pa: Ma che ha detto?!? Non Si me...
Ma: Em, Frenk, Ariana sa quello che ha fatto.
La giancia inizia a bruciare, mi vergogno del fatto che mi tratti come una bambina. Sto per piangere. Mi alzo di scatto e butto indietro la sedia. Prendo la borsa e scappo via: perchè dev'essere così stronza? Perchè?
Mat: Ariana!!! Ariana, aspetta!!!
Matt mi corre dietro. Esco dalla porta principale e salto il cancello. Corro in strada.
Non voglio vedere mia madre fino a domani: può fare quello che vuole ma non le perdonerò anche questa.
Mat: Ariana, fermati!!!
Arrivo sotto a casa, sto per entrare, ma una persona esce dal portone: riconosco quella che mi sembra d'aver capito si chiami Elizabeth. Mi attacco al muro cercando di nascondermi. Vedo che ha una valigetta nera in mano, con passo veloce mi supera senza accorgersi di me, per fortuna. Non ho voglia di litigare anche con lei ora. Continua a cammina guardandosi attorno con circospezzione, come se facesse qualcosa di losco.
Blocco la porta prima che si chiuda, entro in atrio e faccio i primi tre gradini; una mano mi ferma il polso.
Mat: Ariana.
Mi volto lentamente.
Mat: Che ti è preso?
Ari: Vattene.
Mat: Ma perchè?!?! Va tutto bene. Ci sono io qui.
Ari: È questo che non va bene; che ci fai qui? Non dovevi seguirmi.
Mat: Ariana, davvero sei una delle persone più speciali che io conosca.
Ari: Matt, mi conosci da sta mattina; come fai a sapere se sono speciale o meno?!?
Mat: Io lo so perchè davvero, mi sembra di conoscerti da una vita. E lo ammetto la cosa mi eccita e mi spaventa allo stessl tempo. Se davveto non ti piacio almeno potremmo essere amici.
Ari: Matt, io e te siamo gia amici.
Mat: Ma allora permettimi di aiutarti: dimmi che ti succede...
Ari: Matt, ho paura cazzo. Io davvero non capisco nulla e il fatto di avere una persona come mia madre, ciuè che non capisce un cazzo ma deve metterci la pezza comunque, mi manda in delirio.
Mat: Hai paura?
Ari: Si cazzo, non so che fare.
Mat: Ma che ti è successo?
Abbasso lo sguardo. Non voglio dirglielo.
Mat: Ariana se non mi dici che ti succede non posso aiutarti.
Ari: Penso di provare qualcosa per te, anche se ti conosco da pochissimo.
Mat: Ma è normale, sei solo un po'scombussolata. Vieni, andiamo su.
Ari: Okay, ma sai che non honle chiavi di casa...
Sbuffa leggermente e sale comunque.
Mat: Ci sediamo davanti al portone. A che piano abiti?
Ari: Terzo.
Sbuffa ancora. Saliamo le scale scherzando e ridendo, arriviamo davanti alla porta di casa mia e ci sediamo sul tapettino.
Dopo qualche minuto sentiamo la porta giù aprirsi e qualcuno sale le scale. Elizabeth ha una busta in mano.
Eli: Ciao.
Ari: Ciao.
Passa oltre e dopo poco sentiamo una porta sbattere.
Mat: Elizabeth Gillies ti ha salutata?
Ari: Evidentemente... magari quella busta contiene un incantesimo che la libera dal suo solito comportamento...
Mat: Più probabilmente si è drogata...
Ari: Hahha si hai ragione.
Comunque qualsiasi cosa sia mi ha messo una curiosità immane addosso e prima o poi lo scoprirò

My new life (Ariana Grande)Where stories live. Discover now