Quattro anni di attesa, quattro anni di smarrimento. Persa in un mondo parallelo, sempre immersa nella vana ricerca dell'amore vero. Trasportata da venti alterni, giungo alfin alla vetta, come aquila trasportata dal vento. Una confusione in testa che crea palpitazioni: cos'è questa sensazione? Il mondo esterno a me corre una gara che non vedrà mai un vincitore, chissà se ne faccio parte anch'io. È tristezza? Non credo. Questa è malinconia. Malinconia di un universo che non vivró mai più.
Aveva ragione mio zio, quando, camminando su una strada asfaltata in salita e circondata da vecchi palazzi, mi avvertì: mai lasciare il cuore in un luogo lontano da casa. Non volli dargli ascolto, ero utopica. Massì, una banale avventura estiva, che sarà mai? Invece mi sconvolse la vita.
Maurizio, questo è il nome del fratello di mio padre, è nubile alla celebre età di 50 anni e, probabilmente, non troverà mai l'amore. Un uomo divertente, di scabrosa simpatia, talvolta irruento e passionale: mi ricorda molto Rocky Balboa e mi domando spesso come mai nessuna donna lo abbia accettato. O forse in passato qualcosa è successo, forse proprio tra quelle stradine, in quelle casupole calabresi si è consumato un amore negato o, forse, innamorato perso di una donna promessa a un amico, ha abbandonato ogni speranza. Allora mi tornano in mente quelle sue parole, allora lo comprendo.
Lo zio fu forte: come un eroe, non tradì mai l'amata. Io sono debole come un giunco sulla riva dell'Arno: cerco di dimenticare il passato, ma mi riesce impossibile.
Un battito di cuore accelerato, una lacrima che solca il volto: forse è questo a riportare Giulia alla realtà. È nel proprio letto, si gira e si rigira senza posa: che l'amore per Alex sia mera illusione? Spera di no, è convinta della purezza del loro legame, eppure, un filo rosso collega i cuori di lei e di Giacomo, il ragazzo lontano ormai perso tra i ricordi.
