C.14 Scegli, o lei o te, Sherry...

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Kogoro Mouri, padre di Ran e marito di Eri Kisaki, in quei sette anni si era rifatto una vita. Aveva scoperto di avere un'altra figlia, gemella di Ran, anche se non si somigliavano affatto. Quella ragazza era Yoko Okino. Dopo l'arresto della moglie, lui aveva avuto la custodia della figlia, ed era rientrato in polizia.

Certo, nessuno poteva colmare il vuoto per la morte della figlia che aveva cresciuto per diciassette anni, ma si doveva andare avanti.

Però, quando aveva sentito quello che era successo a quella bambina che aveva adottato la cugina di Shinichi, e che sua figlia fosse sospettata, aveva deciso di fare una visita ad Eri.

Con il permesso accordato, attese che dei poliziotti scortassero la donna, poi la vide. I lunghi capelli castani che le ricadevano fino alla schiena, i suoi occhiali ed uno sguardo pieno di ira.

-Cosa vuoi? Non mi aspettavo che venissi a trovare il boss di una organizzazione criminale.- Lo canzonò lei.

-Cerchiamo di fare presto, Eri- Rispose serio lui- Hanno rapito la figlia di quella Sarah Kudo.

Le labbra di Eri si piegarono in un sorriso:- Ma davvero? Che pessima madre!

-Ora smettila- Mormorò il detective a denti stretti- La rapitrice è Ran. Vuole che ti liberino.

Kisaki non si scompose.

-Ma davvero?- Chiese con ironia- Se no la piccola muore?

-E' davvero lei, Eri?

Quella non rispose. Kogoro fece un respiro profondo, ed osservò quella persona che amava ancora, e che si era solo presa gioco di lui.

-Eri ascoltami- Disse lui, cercando di restare calmo- E' davvero nostra figlia? O è qualcuno che si spaccia per lei? E' stata davvero lei a commettere tutti quegli atti solo per te? Rispondimi.

Eri se la prese comoda. Accavallò le gambe, si stiracchiò un po', si aggiustò i capelli, nemmeno fosse ad un concorso di bellezza, solo per vedere l'agonia atroce che stava distruggendo l'ex marito.

Si avvicinò al vetro che li separava, e, con voce suadente, prese il telefono, e sussurrò:

-Chi lo sa. Infondo, anche lei potrebbe aver ucciso, non trovi? E' figlia di una assassina, come me. Come sta Yoko?

-NON.CAMBIARE.DISCORSO- Kogoro sillabò le parole, cercando di non urlare- Eri, dimmi che sta succedendo.

-Perché dovrei, Kogoro? Per farti spifferare tutto a quello smemorato di Kudo e per far arrivare Sherry e compagnia?

-Eri ti prego- Il tono di Kogoro era supplichevole, stanco- La mia Ran potrebbe essere ancora viva, o forse no? In tutto questo, un'altra persona potrebbe perdere la figlia. Ti prego, è solo una bambina, ha solo sei anni...

Eri, infischiandosene dell'ex marito, iniziò a ridacchiare.

Continuò così per almeno dieci minuti, convinta che lui se ne sarebbe andato.

Invece non lo fece.

E quello sembrò strano alla donna, che per qualche secondo smise di ridere e lo osservò stupita.

-Puoi ancora cambiare. Io ti ho perdonato. Possiamo ricominciare.

-NO!- Tuonò quella- Tanto è totalmente inutile! Non rivelerò quello che so o quello che sta succedendo! Risolvi i casi da solo Kogoro, sempre se ne sei capace!- E detto questo, chiamò le guardie che la riportarono in cella.

***

Sarah imprecò, sbattendo il pugno sul tavolo di casa Kudo.

-Che vuol dire che Ran è viva, eh!?- Tuonò lei- E perché ha rapito Mei?! Shiho, tu l'hai vista! Era morta!

Ricordati di me! [sequel di Uniti dal Fato]Where stories live. Discover now