Capitolo 44- Il risveglio

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La città era contenta nella luce del mattino; i luoghi che si erano mostrato brutti e sospetti per tutta la notte, ora indossavano un sorriso; e i raggi di sole scintillanti ballavano sulle finestre della camera, e filtravano attraverso la tenda davanti agli occhi dormienti, facendo luce anche nei sogni, e scacciando le ombre della notte.

(Charles Dickens)

Percepisco dei rumori intorno a me come se, avessi la testa sott'acqua. Provo ad aprire gli occhi ma sento ancora le palpebre troppo pesanti, dopo alcuni tentativi rinuncio, sono stanca, ho bisogno di dormire ancora un po'.

Qualcuno mi sta tenendo la mano, sento delle lievi carezze, sul viso. Voglio aprire gli occhi, voglio svegliarmi. Provo ad alzare le palpebre e questa volta ci riesco. La luce nella stanza mi dà fastidio, e richiudo subito gli occhi. -Nessie? Nessie amore sei sveglia- Alex. Vorrei parlare, ma riesco solo ad emettere un gemito. Sento la bocca secca, asciutta -Acqua Alex- riesco a chiedere con un filo di voce -Certo, certo, tieni- dice porgendomi un bicchiere. -Bevi piano, ecco cosi- -Dove sono?- riesco a chiedere -Sei in ospedale- -Cos'è successo?- Alex scoppia a piangere, e non riesce a parlare. Mi sposto un po' sul letto, cercando di mettermi seduta, e gli faccio cenno di raggiungermi, non se lo fa dire due volte. Stiamo un po' scomodi, è troppo grande per questo letto, ma non ce ne curiamo particolarmente, è solo attento a non toccarmi troppo e non farmi male. Mi mette un braccio intorno le spalle, e mi fa appoggiare la testa sul suo petto. -Calmati, e raccontami con calma cosa è successo, tranquillo- Ride, -Non dovrei essere io a tranquillizzarti- vorrei sorridere ma sento le labbra tirare, e non ci riesco. -Dopo che ti ho accompagnato a casa, sei stata aggredita, da quel maiale... te lo ricordi questo- mi chiede. Penso che non me lo dimenticherò mai per tutta la vita. Annuisco, semplicemente.

Prende un profondo respiro e comincia a raccontarmi quello che è successo dopo -Ero in macchina, stavo tornando a casa, quando ero circa a metà strada mi sono accorto che avevi lasciato il telefono in macchina, sul sedile, forse ti era scivolato dalla tasca o dalla borsa non lo so ...ero indeciso se tornare indietro per restituirtelo, o se dartelo il giorno dopo...alla fine ho deciso di tornare indietro. Una volta arrivato davanti casa tua, ho visto un uomo chino...non l'ho riconosciuto subito, però sono sceso per controllare. Che ci faceva un uomo davanti alla porta di casa tua, alle cinque delle mattina...? All'inizio pensavo fosse un ladro...poi quando mi sono avvicinato l'ho riconosciuto e ho visto che...che ti sta prendendo a calci, quel bastardo...non ho aspettato neanche un secondo, ho preso e mi sono lanciato addosso a lui, l'ho scaraventato a terra, e con poche mosse sono riuscito a fermarlo. Non si aspettava di essere buttato a terra, era totalmente concentrato su di te, non mi aveva neanche sentito arrivare....quando ho capito che non poteva più fare male a nessuno, mi sono girato verso di te ....stavi li ferma immobile, all'inizio pensavo di essere arrivato troppo tardi pensavo, che la storia si fosse ripetuta di nuovo...non riuscivo neanche a toccarti...non avrei sopportato di perderti...sei troppo importante per me ...quando ho trovato coraggio, e ho provato a toccarti, tu sei rimasta immobile ancora una volta, ero disperato, pensavo di averti perso....- -Speravo che rimanendo ferma, lui mi credesse morta, e smettesse di colpirmi...avevo troppa paura - -Lo so...scusami per non averti saputo proteggere, fallisco sempre.... Non riesco mai a proteggere chi amo- -Alex, ti ricordi il nostro discorso, non puoi proteggermi da tutto...mi hai salvato la vita...se non fosse stato per te sarei morta- Quando pronuncio queste parole mi stringe più forte, senza accorgermene, e forse tocca qualche livido di troppo, perché un gemito di dolore esce dalle mia labbra, ho provato a far finta di nulla, ma se n'è accorto -<Oddio scusa Nessie. Non ne faccio una giusta- -Shh, silenzio...mi hai salvato la vita, sei qui con me, ti amo ...tutto il resto non importa- -Ti amo anche io Vanessa- -Vanessa, mi piace come dici il mio nome - - Veramente? - -Si -Sono molto stanca, non riesco a tenere gli occhi aperti -Adesso dormo un po', non provare a scendere da questo letto o ad abbandonarmi di nuovo...ho bisogno di te, non mi lasciare- -Mai Nessie, mai›> -Bene- Sospiro soddisfatta, ora posso riposarmi un po'.

Stammi lontana....ma non troppo (1)Where stories live. Discover now