Nice to meet you

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Apro la borsa e cerco freneticamente le chiavi del portoncino.
《 Ma dove le ho messe?》 Borbotto tra me e me.
Me le hanno appena consegnate!
《Scusi!》esclama una voce maschile.
Mi volto e vedo un ragazzo sui vent'anni. È moro ed ha occhi verdi -azzurri.
《 Salve. . . 》 dico 《 potrebbe spostarsi, sa devo entrare》 dice.
Sorrido e mi scosto.
Lui apre ed entra.
《 lei non viene? Deduco che abbia perso le chiavi del portoncino》 esclama guardandomi.
Lo seguo anche se stizzita. Ha maledettamente ragione.
Apre la mia cassetta della posta e mi mostra una chiave di scorta.
《 se non le trovasse, qui ci sono un paio di ricambio》 spiega.
《 grazie...》 《Alexander Parker》 si presenta porgendomi la mano.
《 Amina Scott》 mi presento.
Insieme saliamo le scale.
I nostri passi sono l'unico rumore che si sente in questo enorme condominio.
《 Oh ecco io mi fermo qui...》 dico vedendo il 20a, lui sorride 《allora siamo vicini di casa, Amina》 che strani scherzi gioca il destino.
《 bhe alla prossima Alexander》 saluto.
《 alla prossima Sigyn...》 di sicuro ho sentito male.
Entro.
L'appartamento ha una piccola cucina attaccata al salotto.
Un bagno, ripostiglio e camera da letto.
Si, una casa semplice come piace a me.
Rispondo al cellulare.
《 Pronto? Mary! Si sono arrivata! Cosa? Ma tu come fai a sapere che il mio vicino è carino?》 Chiedo la sua risposta è un borbottio e passa a parlare dell'appartamento.
Mary è la mia migliore amica.
Sin da piccole siamo state inseparabili e questa distanza ci fa soffrire, ma ognuna ha la propria vita.
Dopo la lunga chiamata decido di sistemare le valige.
Con tranquillità vado in camera.
Ha un letto matrimoniale, una scrivania accanto alla finestra e un armadio.
Sistemo i miei abiti.
Stanca mi siedo sul divano con un magnifico tomo sulla mitologia norrena.
È sempre stata la mia passione e desidero coltivarla.
Purtroppo ci sono pochi libri tradotti e quindi ho imparato la loro lingua, scoprendo di parlarla con molta facilità.
Cena leggera, doccia veloce e infine letto perché domani si inizia a lavorare.
Non è un lavoro impegnativo ma occupa la maggior parte della giornata.
La bibliotecaria è un personaggio inutile secondo l'opinione di Mary, ma a mio parere è un impiego magnifico.
Stare a contatto con i libri è come toccare il cielo con un dito.
Inoltre studieró la piantina della città per trovare un orfanotrofio e continuare la mia opera di volontariato.
Adoro i bambini ma fare la maestra non mi dà soddisfazione.
Preferisco lavorare in un orfanotrofio nel tempo libero che insegnare storia a dei bambini con una famiglia.
Chiudo gli occhi e cado tra le braccia di Morfeo.

Ringrazio I lettori!


Quando la fedeltá amò l'ingannoWhere stories live. Discover now