Gelati e dolori in rima 2/2✔️

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Mi guardò mortificato e io scossi la testa, raggiungendo Paige in salotto. Le chiesi se avesse in mente un film specifico e lei disse che le andava bene ogni cosa.

Ovvio, pensai e la voce nella mia testa assunse una tonalità di odio, non è per il film che sei qui, non è vero?

«Quello che va bene a voi, per me è uguale» disse, sistemando le patatine al formaggio in un contenitore, attenta a non farne cadere qualcuna sul tavolino di vetro.

«Anche per me.»

Tornando in cucina, sentii che qualcuno aveva sbattuto un piatto sul tavolo. Dominik stava dicendo: «Non posso crederci che tu sia stato così imbecille, davvero! E papà... Papà te lo aveva anche detto chiaramente!»

«Smettila di insultarmi, Dominik. Faccio ciò che voglio fare.»

«Sono sempre tuo fratello maggiore, ricordatelo.»

«Siamo gemelli, pochi secondi non contano. E lasciami il braccio» berciò Michael. Trafficarono un po' sul tavolino, mormorando frasi tra loro in russo, finché Michael iniziò: «Lo dirai a papà?»

«Non lo so» disse Dominik.

«Non lo fare.»

«Vorrei.» Michael lo guardò in modo sinistro, ma poi abbassò gli occhi e giocherellò con una cannuccia. «Non pensavo fossi così stupido. Se avessi saputo, me ne sarei restato fuori con Chanel.»

Michael fece un risolino. «Davvero avresti preferito lei a me?»

«In questo caso sì. Odio essere preso in giro.»

«Non ti ho preso in giro» si affrettò a dire Michael.

«Sì, certo» replicò l'altro con stizza. «Spero solo che la tua scappatella sia meritata. Chanel era schiumante di rabbia, l'hai vista? Dubito che ti perdonerà tanto presto.»

«Non mi interessa. E poi» squittì soavemente Michael «anche io potrei dire lo stesso di Samantha. Quello del falò non è stato certo l'unico fuoco che ho sentito quella notte. E non dimenticare che hai baciato nostra sorella. Papà ti odia.»

«Odia anche te» lo apostrofò, ma nessuno dei due prese seriamente la cosa.

«Appena saprà che hai messo le mani sulla sua amata bambina...» sillabò Michael.

«Se lo saprà» lo corresse.

«È una trattativa, adesso?»

«Una tregua» ammise Dominik. «Tu ti sei scopato l'amica di Chanel, hai mentito a papà e non dimentichiamo la scommessa con Juri l'altro giorno» elencò.

Michael fece il suo conto. «Tu hai baciato Chanel. Hai portato a casa quella ragazzina, l'hai usata e poi non l'hai cagata più di striscio, senza dimenticare che è stata tua l'idea di uscire l'altro giorno e di fare a gara con Max. L'hai rigata tu l'auto.»

«Oh, capisco.» Dominik si rallegrò. «Un altro pareggio, vero?»

«Vero.»

«Pace fatta, fratellino?»

Michael lo spinse, ridendo.

Me ne tornai in salotto, con la coda tra le gambe. Loro due tornarono con altri vassoi di stuzzichini. Dominik reggeva un grosso contenitore di pop-corn con miele e zucchero, Michael portò da bere. I due non si scambiarono occhiate tra di loro ed evitarono di parlarsi. Forse la loro tregua implicava non badare me e fingersi ancora arrabbiati per farmi felice. Questo mi alterò non poco.

Michael si accomodò sulla poltrona nella quale normalmente sedeva Gilbert e Paige si accoccolò sulle sue gambe, con la testa sulla sua spalla. Dominik sprofondò nel divano vicino a me, mise i piedi sul tavolinetto e si dedicò a mangiare tranquillo la sua tavoletta di cioccolata.

Bad BroWhere stories live. Discover now