41 Non tutte le rose hanno le spine✔️

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Il primo avvenimento degno di nota che successe dopo la fine delle vacanze estive fu il compleanno dei gemelli, il venti dicembre.

Verso agosto il tempo cominciò a rabbuiarsi e, di giorno in giorno, la poca luce del sole e il calore pomeridiano lasciarono spazi sempre più frequenti a temporali estivi e improvvisi geloni. Il clima estivo si dissipò quasi completamente a metà mese e in quel periodo, come un promemoria fastidioso, ripresi a pensare al mio ultimo anno al liceo. Non avevo mai pensato seriamente al mio futuro e né l'avevo fatto prima di venire in Russia, ma compresi presto che fosse tempo sprecato: non avrei fatto l'università, non avrei trovato lavoro, non avrei dovuto preoccuparmi di cose serie. Tutte le apprensioni che avrebbero fatto Paige e Mark non mi sfioravano.

A conti fatti sembrava un sogno, però per me non lo era. Da mesi convivevo con un senso di inutilità alla bocca dello stomaco e, come mi ripeteva – scherzoso o meno Gilbert – quelle parole mi finirono scolpite in testa e vi restarono per sempre.

Ilona, Cordelia e Gorka cominciarono a frequentare Villa Petronovik più spesso. Fui felice di incontrare Ilona, aveva moltissime altre amiche all'infuori di me, ma comunque mi dedicava uno spazio accurato e considerevole che non intendevo dimenticare. Seppure ufficialmente venisse per incontrare Michael, passava molto più tempo con Dominik: chiacchieravano, giocavano a qualche videogame insieme o semplicemente gli portava in regalo qualche dolce e lui, sempre, la accoglieva con un sorriso smagliante.

Dominik pareva molto più sereno e calmo nelle poche ore che passava con lei a confronto dei dodici mesi pieni di tensione e ansia che aveva accumulato con me. Da un lato la presenza della mia amica mi piaceva, dall'altra non potei fare a meno di esserne invidiosa.

Cordelia lavorava nell'agenzia di suo padre, non mi ero incuriosita tanto da chiedere il suo esatto ruolo, ma a quanto pareva a lei piaceva parlarne come se si trattasse di un lavoro in una casa di alta moda in America. Dal canto mio, mi sforzavo di lasciarla parlare senza interromperla o dire cose spiacevoli e risultò che questa tattica, seppure stancante, fosse la più efficace.

«Non ho proprio idea di cosa mettermi, per il matrimonio dico! Manca poco oramai. Mamma dice che per tradizione dovrei mettermi qualcosa di bianco, ma a me non piace. Preferire qualcosa di brillante e dorato, con una lunga gonna. Tu che dici, sestrichka?»

Mi chiamava sempre in quel modo, significava sorellina. Lo odiavo.

«Perché non ti metti qualcosa di rosa?» buttai lì per far finire la discussione in fretta e lei, stupida o meravigliata, disegnò un vestito di quel colore per farlo realizzare da una delle più famose sarte di Mosca.

Ne abbozzò due o tre anche per me, bianchi, con un lungo strascico e delle maniche pompose, in stile principessa Disney. Un tempo le avrei detto che era il genere di vestito che sognavo, ma mi limitai a scrollare le spalle e quando mostrai il disegno a Michael (e lui scoppiò a ridere dicendo che sarei sembrata una fusione tra Samara e la regina Vittoria) ne fui stranamente sollevata.

Michael e Gorka diventarono amici. Non so quando o da dove, né se davvero tra loro scorresse qualche sorta di vera rivalità, ma smisero di trattarsi con una fredda cordialità e scoprirono di avere molte cose in comune. Prima di tutto eravamo tutti sulla stessa barca che stava lentamente affondando e nessuno di noi era felice.

Andando avanti dall'autunno all'inverno scoprii con infinita amarezza che in Russia non si festeggiava il Natale, o almeno la festività era rimandata al sette gennaio per via della differenza del calendario ortodosso, e che in quasi tutto il Paese era più importante la celebrazione del "Nuovo Anno".

Natale era la mia festa preferita, amavo il periodo che lo circondava, le luci a Sydney erano magiche, come le notti, e la città ogni anno si tinteggiava di verde, rosso e bianco. Seppure i gemelli e Gilbert avessero trascorso gran parte della loro vita in Australia, a Villa Petronovik in quel periodo non c'era nessuna decorazione che richiamasse un briciolo di spirito natalizio.

Bad Bro - BluebeardDove le storie prendono vita. Scoprilo ora