Ciao Doppia T ||Ticcy Toby||

Capitolo 8

«Arrivati!» disse Masky aprendo la porta di una grande casa. Era bellissima, tutta bianca con il tetto rosso, le finestre avevano ognuna un colore diverso, la porta era decorata con delle pietre bianche. L'interno era simile all'esterno, solo più buio.
«Stai attenta a dove metti i piedi» disse evitando qualcosa sul pavimento.
«Masky! Sei tu?» gridò una voce dalla stanza affianco alla nostra.
«Si Slend, l'ho portata. Lui sarà quello più felice» disse portandomi in quella che mi sembrò una cucina. Un uomo alto stava preparando dei waffle. Si girò e gli vidi addosso un grembiulino rosa con delle margheritine. Faceva meno paura, é vero, ma era comunque inquietante. In quel momento mi sentii tradita.
«Mi avevi promesso che non mi sarebbe successo niente! Che sarei stata al sicuro... E dove mi ritrovo?! Davanti allo Slenderman!» Masky mi tappò la bocca e mi disse di non preoccuparmi.

POV ??
Ero steso sul mio letto, guardavo la fotografia che avevo tra le mani. Eravamo io e una ragazza, al mio sedicesimo compleanno, che mi dava un regalo. Era bellissima. Delle urla si fecero eco per arrivare fino alla mia stanza. Era una voce stridula, tipica delle ragazze, ma aveva un non so ché di familiare. Forse era una vittima di Masky, portata qui per essere torturata, ma quella voce... Dovevo andare a vedere. Scesi di corsa le scale, coprendomi appena il viso con la maschera e lasciando scoperti gli occhi. Un tonfo. Cominciai a correre il più velocemente possibile. La scena che vidi mi lasciò atterrito. Masky era steso a terra con dei cocci di vaso intorno e una ragazza che minacciava di trafiggerlo con un coltello e quindi Slender non si muoveva. Il suo sguardo terrorizzato incontrò il mio sbigottito.
I suoi capelli scompigliati, neri come carbone, i suoi occhi terrorizzati, azzurri come il cielo, quel suo esile corpo avvolto dal terrore.

POV Amy
No, non era possibile. Lasciai il coltello di fianco a Masky, svenuto a terra per via di un vaso in testa, e mi diressi verso di lui. Gli passai una mano sul volto. Era tutto vero
Con un movimento della mano, gli lasciai 5 dita sul volto. Lui non reaggì
«Questo é per avermi fatto credere che fossi morto e...» mi fiondai su di lui abbracciandolo il più forte possibile
«É per il fatto che sei vivo» lui non ricambiò subito il mio abbraccio. Tutto a un tratto mi diede uno dei suoi abbracci spacca ossa. Non dissi niente, avevo bisogno di quell'abbraccio. In fondo, che importa se rompe le costole, se aggiusta il cuore?
Poi si staccò da me e si chinò verso il povero Masky.
« Hey Masky! Hey Masky! Hey Masky! Hey Masky! Hey Masky! Hey Masky! Hey Masky! Hey Masky! Hey Masky! Hey Masky! Hey Masky! Hey Masky! Hey Masky!» sentii il ragazzo brontolare.
«Che vuoi Toby?!» disse cercando di mettersi seduto
«Ecco cosa succede a tradire la fiducia di una che ha fatto karate» Masky spinse Toby e d'istinto gli girai il polso.
«Scusa, ero andata a karate per autodifesa e per difendere Toby...Bene, il mio istinto é rimasto!» dissi porgendogli una mano. Lui ci pensò un po' su e poi afferrò la mia.
In quel momento mi ricordai di essere circondata da Killer e mi rimisi in posizione di attacco.
«Hey calmati! Non ti faranno del male» lanciai un'occhiataccia Masky e me ne andai. Questa casa é un labirinto! Ogni porta che aprivo diventava un bagno o una cucina. Solo una stanza era normale. Era bianca, piena di poster e foto di personaggi strani, sul letto vi erano due accette. Mi avvicinai e ne presi una, quella piú lucente, e ne sfiorai la lama con un dito. Era lucida e curata, vi potevo vedere il mio riflesso e quello di... Mi girai di scatto tenendo in mano l'accetta.
I suoi grandi occhi mi guardavano dolcemente e in modo comprensivo.
«Che hai da guardare?!»
«Come siamo diventati scontrosi, vero Amy?» disse canzonandomi come quando eravamo piccoli
«Colpa tua...Anzi, non so neanche se sei il vero Toby» lui sospirò e si mise una mano nel colletto della felpa. Un piccolo e luccicante ciondolo comparve ai miei occhi, il ciondolo che avevo lasciato sulla sua tomba.