Locale.

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La terra mi mancò sotto i piedi. Quel bacio non significava niente. Alla fine era anche giusto, non c'era niente tra me e lui, avrei dovuto essere contenta, allora perché mi sentivo così svuotata?! Mi feci forza e parlai di nuovo.
"Allora perché, se non vuol dire niente continui a stressarmi e a farmi queste scenate!" Dissi cercando di rimanere calma.
"Perché mi diverto a farti arrabbiare, mi diverto a darti il tormento" disse alzando le spalle.
"Ti diveri a darmi il tormento?"chiesi con la voce che minacciava di rompersi.
"Si" disse di nuovo tranquillamente.
"Esci per favore" sussurrai.
"Pulcino" disse facendo un passo verso di me.
"Esci!" Urlai di nuovo.
Così lui si voltó e uscì dalla stanza senza aggiungere altro.
Mi buttai sul letto e piansi tutte le mie lacrime fino ad addormentarmi. Sognai di occhi verdi e occhi nocciala, di baci dolci e intensi e sognai di parole che feriscono più di un pugno.
Mi svegliai di soprassalto e trovai Eleonor che studiava sommersa dai libri sul letto accanto al mio.
"Buongiorno bella addormentata" mi apostrofó sorridendomi.
Mi tirai su a sedere e la guardai per un secondo.
"El" riusci a dire prima di iniziare a singhiozzare di nuovo. Si alzó subito e si venne a sedere accando a me abbracciandomi stretta.
"Chris, Tesoro, cosa ti è successo?" Sussurrava mentre mi cullava tra le sue braccia.
"Io lo odio" dissi tra un sighiozzo e l'altro.
"Chi?"
"Harry ecco chi!"
"Cosa a fatto questa volta?" Mi chiese irritata.
Gli raccontai tutto, ogni minimo dettaglio, senza tralasciare niente, gli raccondai di quegli occhi verdi il primo giorno che arrivammo li, gli raccontai delle litigate, della notte insieme, gli raccontai del bacio e della litigata di qualche ora prima. Mi sfogai completamente, urlai, piansi ma lei rimase sempre accanto a me.

"Quello stronzo!" Esclamò alzanzosi in piedi e girando per la stanza.
"Io ora gliene vado a dire quattro! Anzi no! Io ora vado li e lo uccido" disse mentre stava per uscire dalla porta.
"No" la fermai.
"Perché? Stai uno schifo, senza offesa" disse
"Perché non voglio dargli la soddisfazione, già mi sono mostrata troppo vulnerabile a lui e ora se tu andassi li capirebbe qualcosa che in realtà non c é" dissi ferma sulla mia decisione.
"Sei sicura?" Mi chiese tornando sul letto.
"Sicurissima."
"A proposito...che ore sono?" Chiesi.
"Sono le otto e mezza"
"Cavolo ho saltato le lezioni del pomeriggio e Samuel sarà preoccupato, gli avevo detto che ci saremmo visti!" Dissi cercando il cellulare nella borsa.
Avevo quindici messaggi e sedici chiamate perse così lo richiamai subito.
"Chrissy" disse Sam dall altro capo del telefono con voce preoccupata.
"Oddio Sam scusami, ho dormito fino ad ora, ho visto le chiamate e i messaggi, mi dispiace" dissi veramente dispiaciuta.
"Tranquilla, ero solo preoccupato" disse sollevato.
"Ok" dissi io.
"Ci vediamo domani Chrissy" disse dolcemente.
"A domani Sam" risposi prima di attaccare il telefono.

"Era Sam" disse sorridendo.
"Si" sorrisi a mia volta.
"A proposito come va con Lou" chiesi sistemandomi bene sul letto.
"Bene, davvero bene!" Disse sognante.
"Non mi dici altro?" Chiesi delusa.
"Lui é diverso, non é come gli altri, con lui posso essere bambina e donna allo stesso tempo, mi fa sentire vera. É davvero un ragazzo speciale." Sussurró con gli occhi che le brillavano.
"Eleonor Slim stracotta di un ragazzo!" Cantilenai io.
"Non sono stracotta" disse dandomi una spinta.
"Certo che lo sei"
"Non é vero"
"Si invece."
"Ok , d accordo, solo un po' "
"Per ora mi accontento" dissi sdraiandomi e mettendo le mani dietro la testa. Rimasi così per dieci minuti buoni prima che la mia coinquilina iniziasse a tormentarmi con le sue folli idee.
"Dai ragazza alzati, questa sera ti porto a ballare" disse iniziando a darmi tanti piccoli schiaffi sulla fronte, odiavo quando lo faceva.
"Non ho voglia e smettila" dissi cecando di proteggermi con le mani.
"Non accetto un no come risposta, alzati in piedi che ti sceglo i vestiti" disse dandomi l'ultimo schiaffo e dirigendosi verso il suo armadio.
"El mia madre mi sceglieva i vestiti e non ho un bel ricordo di quell esperienza e poi ho i miei vestiti perché devi prendere i tuoi." Dissi esasperata alzandomi in piedi.
"Beh primo tua madre aveva davvero un gusto orribile e decidere cosa si deve mettere tua figlia diciottenne é davvero una cosa che non tollero, infatti ti ho mai detto che tua madre non mi é mai piaciuta?!" Disse continuando a spulciare il suo guardaroba.
"Si Ele almeno un milione di volte" cosa dovevo fare con lei!
Sorrisi a quel pensiero
"Beh comunque, secondo scelgo i miei vestiti perché tutti quelli che hai tu coprono le tue forme che invece devi mettere in mostra, hai le tette tesoro falle vedere!" Disse muovendo le spalle.
"O mio dio! No!" Dissi rifiutandomi.
"Sarai da togliere il fiato Tesoro" mi disse facendomi l'occhiolino. Avevo paura di ciò che sarebbe successo dopo.

Dopo un ora eravamo pronte, indossavo un paio di calze nere con dei pantaloncini decisamente troppo corti per i miei gusti, una maglietta troppo scollata e dei tacchi non troppo alti, almeno per quelli ero riuscita ad impormi. Lei era vestita uguale a me sono che lei indossava tacchi vertiginosi e il colore della sua maglietta era blu invece la mia verde scuro.
"Sei un incanto" disse guardandomi e facendomi sorridere.
"Samuel resterà stecchito" disse uscendo dalla porta.
avevamo chiamato i ragazzi e Samuel che avremmo visto direttamente al locale.

La musica era altissima e l'ammasso di copi di universitari sudati e ubriachi si muoveva a ritmo di musica mentre io e la mia amica cercavamo di guardarci intorno per trovare i nostri cavalieri.
"Eccoli" urló Eleonor per sovrastare la musica e indicando cinque ragazzi al bancone.
"Ehi ragazze" facero in coro quando li raggiungemmo.
Eleonor stampó un bacio sulle labbra a Lou che la strinse a se mentre Samuel mi cingeva i fianchi con le mani per darmi un casto bacio sulle labbra.
"Voglio bere!" Strillai sovrastando la musica.
"Bene, l'ultima volta che ti sei ubbriacata con noi ti sei addormentata su una poltrona" rise Niall.
"Questa volta mi scateneró, ho proprio voglia di divertirmi!" Urlai alzando le braccia al cielo. E di dimenticare tutto ció che era successo solo qualche ora prima.
"Bene allora facciamo il primo giro" ribatté Eleonor.
"Facciamo il secondo" sorrise colpevole Liam.
"Voi ci avete messo davvero tanto" si giustificò Zayn.
Quei ragazzi erano davvero incredibili.

Bevemmo il primo giro e poi subito il secondo per scendere in pista che già eravamo un pó brilli. Ballavamo uno appiccicato all'altro senza fare altro che saltellare, ridere, battere le mani a tempo con la musica e urlare quando il dj lo reclamava.
Il sudore mi imperlava il collo quando decisi che non ero ancora abbastanza ubbriaca, andai al bancone e presi altri due bicchierini di vodka.
"Non voglio andare in ospedale Chris" mi diceva la mia compagna di stanza; ma io neanche volevo andare in ospedale, volevo andare in pista a scatenarmi e ballare. Tornai da Samuel e gli gettai le braccia al collo, decisamente ora ero abbastanza ubbriaca, forse un altro bicchiere più tardi. Iniziai a ballare sensualmente avvinghiata a lui come fosse un palo da lap dance, lo sentivo che mi desiderava, vedere i suoi occhi ardere di desiderio.
"Chrissy sei così sexy" disse dolcemente al mio orecchio.
D'insinto e di vodka mi fiodai sulle sue labbra in un bacio appassionato che lo colse di sorpresa ma senza esitazione ricambiò.

Ci baciammo per non so quanto tempo ma quando mi scostai da lui li vidi.

Penetranti occhi verdi fissavano nella mia direzione per poi sparire tra la folla. Guardai di nuovo ma non vidi più niente. Dovevo essermelo immaginato, i suoi occhi mi tormentavano dal primo giorno e poi mica solo lui aveva gli occhi verdi in questo mondo. Nella mia testa mi ripetevo questa ma i miei occhi continuavano a vagare tra la gente in cerca di quella sfumatura di verde che solo i suoi occhi potevano avere.

Andai di nuovo al bancone del bar, dovevo dimenticare, volevo dimenticare anche il mio nome, presi il bichiere e lo portai alle labbra pentre con un rapido gesto gettavo la testa indietro per sentir scorrere la bevanda alcolica lungo la gola che prese a bruciare, un bruciore piacevole ma quando tirai di nuovo dritta la testa l'alcolico mi andò al cervello provocandomi un capogiro. Due braccia forti mi afferrarono prima che cadessi.
"Devi stare piú attenta Pulcino."...

Insegnami Ad AmareWhere stories live. Discover now