Capitolo 13

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Quando Lea si addormenta ,facendo attenzione a non svegliarla, rimetto le vans di prima ed esco dall'hotel . Appena esco dall'hotel mi metto a piangere come non ho mai fatto prima e corro con gli occhi annebbiati dal pianto verso un ponte dove mi accascio per terra sfinita dalla corsa.Sto li ,nel bel mezzo di Parigi a piangere come una disperata.Sono stanca e ho la faccia tutta rigata dalle lacrime, non so da quanto sono qui per terra.Come andrà avanti? Come farò? E un aborto? O un'adozione?
Ho più o meno milleduecentosettantacinque domande a cui non ho una risposta. Cerco di non pensarci almeno per un po '.Credo di aver bisogno di sonno quindi mi appoggio a una colonna del ponte.
Chiudo gli occhi e qualche secondo dopo sento una voce alquanto famigliare che mi chiama. Michael .
-ehi Julia,non piangere piccola - mi dice lui sedendosi da parte a me mentre mi cinge in un abbraccio
-io non so cosa fare - singhiozzo io disperata
-cos'è successo ?- chiede lui accarezzandomi i capelli
-ecco io ,io sono cioè aspetto un bambino - rispondo scoppiando in un pianto sconsolato.Mi sarei aspettata di tutto, che mi dicesse che sono una troia, o che se ne andasse così ma non che mi stringesse ancora più forte come sta facendo.
-su piccola andiamo in hotel - mi propone lui
-no! Non in hotel ti prego, dovrei iniziare a pensarci seriamente e non voglio ora- lo fermo io
Senza dire una parola si alza e mi prende sotto braccio mentre io mi appoggio a lui. Mi porta su un prato dove mi accomodo fra le sue gambe e le sue braccia. Così ci addormentiamo per non so quanto tempo, quando mi sveglio però è già giorno e Michael è sveglio.
-Buongiorno - mi saluta baciandomi la tempia
-Buongiorno - lo saluto
30 minuti più tardi siamo da Starbucks a fare colazione quando all'improvviso mi dice
-Io ci sono, non me ne vado -

Semplicemente IncintaWhere stories live. Discover now