Non Tradirmi.

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SAM'S

Sono le 04:30 di Domenica mattina e la mia fottutissima sveglia inizia a tamburellarmi il cervello.
Apro gli occhi. Profondo odio per quella sveglia che mi preoccupo di spegnere all'istante. È ancora notte fonda per me. Per noi.
-è già ora di alzarsi?- mi chiede lei con una voce da Zombie.
-temo di si!- dico mentre scopro il mio corpo dalle calde lenzuola.
Sbuffa e sepellisce la testa sotto il cuscino mentre io lascio quel nido per connettermi al buio della realtà circostante.
-l'aereo parte alle 06:40 tesoro, faremo tardi se non ci muoviamo!- le dico dolcemente.
-non ci riesco...ho troppo sonno!- mugula lei da sotto il cuscino.
Mi siedo accanto a lei e inizio a lasciarle dei piccoli baci lungo le spalle, fino al collo.
Vedo il suo sguardo fare capolino da sotto il cuscino.
-odio quando fai così....- sussurra.
-non posso fare altrimenti..- continuo io.
La bacio nuovamente sulla spalla. Con delicatezza; poi mi rialzo.
-vado a lavarmi!- le dico.

CAROL'S

Sospiro un paio di volte, ma alla fine riesco ad abbandonare il letto.
Accendo la luce del comodino e osservo la stanza. È spoglia, in penombra.
Le valigie di Sam sono in un angolino, pronte per il viaggio.
Comincio a rattristarmi.
Il pensiero di non vederla per una settimana (o forse più ), mi tormenta da quando ho saputo dell'offerta di lavoro che le hanno proposto.
Il direttore di una famosa galleria d'arte di Chicago le ha offerto un posto di lavoro. Potrà esporre lì le sue opere e fare le sue mostre d'arte, come ha sempre sognato.
Se supererà il colloquio, si dovrà trasferire lì ed io la seguirò in seguito.

Esce dal bagno, indossando i suoi amati pantaloncini da basket e il reggiseno nero di pizzo della sera precedente.
"Come farò per una settimana intera?? Dio aiutami!" Penso mentre la guardo.
Ha un'asciugamani attorno al collo, che usa per asciugarsi i capelli estremamente corti e arruffati.
Mi guarda.
Mi ricordo di avere in dosso solo la sua camicia a righe che lascia intravedere il mio seno (a proposito, finalmente ho raggiunto una quarta!).
Abbasso lo sguardo, cercando di non incrociare i suoi occhi. Non voglio che mi veda triste.
Mi dirigo verso il bagno.
-tocca a me.- dico freddamente.
Mi afferra per una mano e mi trascina a se inebriandomi del suo profumo.
Mi bacia profondamente e anche se sapevo che mancavano ancora quattro ore al nostro temporaneo addio, quel bacio mi sembrò l'ultimo che avrei ricevuto da quelle labbra perfette.
Non dico nulla. Lei mi sorride e vado in bagno per lavarmi.
Finalmente mi specchio. I miri lunghi capelli castani sono facilmente paragonabili ad un nido.
Ho le occhiaie e la camicia completamente sbottonata e sgualcita, cosa che mi fa immediatamente arrossire, ripensando al fatto che Sam avrebbe potuto vedermi.
Faccio una rapida doccia fredda, giusto per svegliarmi.
Esco dalla doccia e mi guardo nuovamente allo specchio. Ho il corpo fatto di Sam. Ne porto i segni sul collo, sul seno, sul polso sinistro e nell'interno coscia.
Accarezzo dolcemente quei lividi viola e rossi e poi avvolgono il mio corpo in un'accappatoio.
Asciugo i capelli e mi trucco lievemente; poi esco dal bagno per tornare in camera da letto.
Lei è seduta sul letto, mi da le spalle. Si sta mettendo le scarpe, ma non indossa ancora una maglia. Solo dei pantaloni eleganti neri a zampa d'elefante.
Mi inginocchio sul letto e avanzo verso di lei.
Poso i miei palmi sulla sua pelle liscia, accarezzandole il petto e le spalle, mentre le bacio il collo piano piano.
La sento spirare, come se si stesse rilassando.
-non andare via, è ancora presto!- sussurro alle sue orecchie.
-lo sai che devo andare!-
-no. Non devi, devi restare con me!- dico tra un bacio e un altro, sempre a voce bassa.
Inizia a ruotare il collo, assecondando i movimenti delle mie labbra. Continuo ad accarezzare il suo corpo, abbassando le bretelle del suo reggiseno e baciando anche le sue spalle.
Ad un tratto si volta e sale in ginocchio sul letto, mettendosi esattamente davanti a me.
Con una mano accarezza il mio viso, mentre con l'altra stringe i miei fianchi ai suoi.
Inizia a baciarmi passionale e arrogante, premendo il suo corpo contro il mio.
L'asciugamano che mi copriva si scioglie e resto nuda difronte a lei.
Mi guarda attentamente, scrutando ogni centimetro di me, senza assalirmi.
Accarezza le mie spalle, bacia l'incavo del mio collo e morde le mie labbra, mentre io la stringo forte a me.
-non posso lasciarti..- mormoro.
-mi rivedrai molto presto amore mio, e a quel punto, riprenderemo da dove abbiamo interrotto.- sussurra facendomi l'occhiolino.
Ricopre il mio corpo con l'asciugamano e scende dal letto.
Si mette una camicia bianca e una giacca nera abbinata al completo. È bellissima.

Vado verso l'armadio, che ormai contiene solo i miei vestiti.
Metto un paio di jeans e una maglietta con una giacca.
Prendo la mia borsa, lei le sue valigie e i documenti e andiamo in aeroporto.

SAM'S

Arriviamo alle 06:00.
*Attenzione: i passeggeri per il volo di Chicago sono pregati di recarsi al check-in per la procedura d'imbarco.*
Ci dirigiamo al Check-in.
Dentro di me pensavo già ora di andare..."

Arriviamo.
Poso i miei bagagli sul rullo trasportatore e mi volto per salutarla.
Resta immobile a guardarmi, mentre le lacrime cominciano a rigarle le guance.
-abbracciami stupidona!- le dico, tentando di sdrammatizzare.
Forse a me mancava ancora di più di quanto io mancassi a lei.
-chiamami appena arrivi, fammi sapere come va a finire e soprattutto...
-lo so, lo so..."non tradirmi!"- dico interropendola.
Mi guarda piangendo.
-no! Ti amo!-

Sgrano lo sguardo e una lacrima scende dal mio viso. La bacio con tutto l'amore che ho in corpo e la stringo forte al mio petto.
-ti amo anche io!-
Mi sorride.
Poi passo il Check-in e sparisco fra i passeggeri.

Sento i cellulare in tasca vibrare.
C'è un messaggio.
È di Carol.

"P.S non tradirmi!!!!!!!!!"

Sorrido e m'imbarco per Chicago.

"Ti amo." Le scrivo.

On the Skyline Forever.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora