Zalika one shot - Flashback from when we were apart

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Mi stendo sul letto e mi ritrovo a fissare in silenzio il soffitto della mia stanza. Intorno a me nulla, a parte il buio, che non è confortante come lo percepisco di solito.

Non riesco a spiegarmene il motivo, ma mi sento come se mi mancasse qualcosa. Non riesco a rimettere insieme i pezzi e a trovare quelo di cui ho bisogno. Anche se di una cosa sono certa, se Zayn fosse qui, non mi sentirei in questo modo. Lui riuscirebbe a farmi stare meglio, o almeno credo.

È notte fonda, lui si trova in un altro paese. Porta la sua musica in ogni parte del mondo, ormai tutti conoscono la sua meravigliosa voce. Quella voce che ora ho la necessità di sentire.

Con la mano quasi tremante compongo il suo numero, lo ha scritto in una delle nostre chat, dopo la visita che mi ha fatto in seguito al suo concerto in Irlanda. Non gli ho mai telefonato, a causa della paura di disturbarlo. In fondo lui è lui e io sono io. Lui ha i suoi mille impegni a cui pensare, mentre io ho la mia semplice vita da ragazza come tutte le altre.

Prego un'ultima volta di non essere troppo invadente e di non causargli alcun fastidio e porto il cellulare all'orecchio. Ascolto gli infiniti suoni che indicano che il suo telefono sta squillando e aspetto impaziente che questi smettano, per lasciare il posto a lui.

Zayn risponde dopo numerosi secondi, io trattengo il respiro. Spero di non aver fatto un errore.

"Pronto?" dice lui, con voce assonnata.

"Zayn" sussurro, incerta.

"Alika, sei tu?" domanda ancora. Deve essersi appena svegliato. A causa mia.

"Sì. Stavi dormendo?" tento di non suonare agitata, ma fallisco miseramente. "Mi dispiace per averti chiamato, è che...".

"Non scusarti. Va tutto bene" mormora dolcemente. "Cosa sta succedendo, tesoro?".

Chiudo gli occhi, lasciando che una lacrima compia il suo percorso verso il basso, e prendo un respiro profondo. Mi serve qualche momento di silenzio prima che possa spiegare cosa non va. "Mi sento sola e... e mi manchi".

"Se potessi volare, Alika, verrei subito da te" il sonno tenta di riaffiorare nelle sue parole, ma lui sembra non avere intenzione di lasciarlo vincere. "Potrei cancellare la data di domani a Nashville e partire per l'Irlanda".

"No, Zayn" scuoto la testa, anche se lui non può vedermi. "Non volevo chiederti niente del genere. Non è giusto verso di te. E non è giusto nemmeno verso i tuoi fan".

"Pensi sempre al bene degli altri, mh?" giurerei di averlo sentito accennare una risata. "È per questo che con te lascio cadere ogni mia difesa. Sei così... così dolce con me. Parlo di quella dolcezza onesta, quella che non vuole nulla in cambio".

Riesce quasi a farmi sorridere. "È il tipo di dolcezza che meriti".

"Che ore sono da te, Alika?" mi chiede, con una punta di curiosità, cambiando improvvisamente discorso.

"Le quattro e mezza di mattina" rispondo, dopo aver dato un'occhiata ai minuscoli numeri scritti nella parte in alto dello schermo del mio cellulare.

"Cosa ci fai ancora sveglia?" domanda di nuovo.

"Te l'ho detto" sospiro. "Mi sento sola e non riesco a dormire, anche se forse dovrei".

Lo sento sospirare a sua volta. "Non sono lì con te, ma spero che ascolterai le parole che sto per dirti".

Faccio un cenno della testa, sussurrando poi un timido "sì". Mi rigiro sul letto e osservo in silenzio il suo braccialetto, ancora legato al mio polso, in attesa di udire di nuovo la sua voce.

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