20° Storia: Sei mia

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Tutto è cominciato il 23 Giugno 2012.
Mi sono recata in una libreria per cercare un libro per le vacanze.
Quando ...
Mi ritrovai nella sezione "paranormale" .Non c'erano molti libri ...
Ma uno mi colpì particolarmente.
La copertina era nera, con delle macchie di sangue, senza titolo.
Dietro, vi era scritto:
"Colui che leggerà, sarà destinato a morire."
Mi incuriosì quella frase, tanto che decisi di acquistare questo libro.
L'uomo alla cassa, prima che io pagassi mi chiese:
"Sei davvero sicura di questo acquisto?"
... Non era una voce scherzosa, ma cupa e misteriosa.
Non ci feci troppo caso e Me ne andai pagando il libro.
Uscii dalla libreria, saltai In sella al mio motorino, e tornai a casa.
Nel ritornare, trovai la strada sbarrata.
C'era stato un incidente.
Una ragazza aveva sbattuto contro un muro In motorio.
I soccorsi la stavano portando all'ospedale ...
Ma non c'era nulla da fare.
Aveva il cranio praticamente In pezzi.
Per terra c'era tanto sangue ...
Ma quel sangue sembrasse avere un significato, perché mi parve di leggere una frase:
"Ora tocca a te."
Non era molto rasserenante ...
Provai a chiedere ad uno dei soccorsi se vedeva anche lui questa scritta, ma rispose:
"Signorina, è solo sangue."
Eppure ...
Comunque, tentando di dimenticare, tornai a casa per una strada alternativa.
Mia madre e mio padre erano usciti.
Così decisi di immergermi già nella lettura del libro.
Aprii la porta della mia camera e con sorpresa trovai tutto a soqquadro.
Dovevo riordinare!
Così mi misi all'opera, e nel riordinare, trovai un foglio.
Rovinato, vecchio.
C'era scritto:
"Sei sulla buona strada."
Che cosa stupida!
Gettai il foglio e continuai il mio lavoro.
...
A lavoro concluso, mi misi sul letto e iniziai a leggere.
"Capitolo 1°-La mia vita"
Narrava di un ragazzo di 18 anni che viveva a Roma.
Si chiamava Matteo.
Era uno studente come tanti finché non fece un incidente.
Con la macchina.
Uno squarcio nella schiena.
Dopo quest'ultimo, iniziò ad avere allucinazioni e messaggi di morte nell'ospedale.
Morì il giorno 15 Aprile del 2005.
Tuttavia il discorso era al presente, come se lo scrittore fosse lo stesso Matteo.
...
"Capitolo 2°-La tua vita"
Questo capitolo era raccapricciante ...
C'era scritta tutta la storia della mia vita!
Inoltre c'era scritto:
"Data di morte: Da definire - Causa di morte: Da definire"
In più c'era scritto alla fine del capitolo:
"Non ti anticipo nulla."
Scritto con il sangue.
Chiusi il libro e guardai l'orologio, erano le 22:56.
Posai il libro sul comodino, mi misi il pigiama e andai a dormire.
...
Mi ritrovai In un baratro nero, pieno di macchie di sangue.
Da lontano potevo vedere un ragazzo di spalle, completamente bianco.
Sono un forte squarcio rosso sangue nella schiena.
Corsi verso di lui, fino a raggiungerlo.
Lui si girò verso di Me.
Io indietreggiai con orrore.
Aveva lo spazio che contiene l'occhio completamente nero.
Sembrava stesse piangendo sangue.
Inoltre c'era un sorriso maniacale, con denti aguzzi, sporchi di sangue.
Mi prese le braccia con le sue mani simili ad artigli.
Rise.
Non riuscii a muovermi, ogni tentativo fu vano.
Lui si avvicinò a Me, i nasi si sfiorarono.
Lui disse:
"Domai tu verrai con Me."
Con i suoi artigli mi squarciò il petto.
Urlai ...
Urlai come una dannata, sperando che qualcuno mi sentisse.
...
Aprii gli occhi.
Era solo un sogno ...
Presi il libro dal comodino sperando che dicesse qualcosa di utile.
Ma le pagine erano bianche.
All'ultima pagina c'era scritto:
"Mi dispiace, non puoi nasconderti."
Guardai nuovamente l'orologio, erano le 4:09.
Domani sarebbe accaduto qualcosa ...
Non sapendo che fare chiesi aiuto ad internet, scrivendo della mia storia.
Tuttavia, ogni volta che tentai di pubblicare, il computer si spegneva.
Per tutta la giornata non mangiai e non bevvi, non mi azzardai ad uscire di casa.
Quella persona mi aspettava ...
Matteo mi aspettava ...
Passai la giornata a pensare.
Cosa mi aspettava, perché a Me ...
La notte, non riuscivo a dormire.
D'un tratto però, caddi addormentata.
...
Di nuovo quel baratro.
Lui non era di spalle, ma rivolto verso di Me, a qualche metro di distanza.
Solito aspetto ...
Provai molta, moltissima paura.
Lui avanzava lentamente.
Io, per quanto volessi fuggire, non potevo.
Era come se qualcosa mi impedisse il movimento.
Lui mi abbracciò.
Mi sentii così vicina alla morte ...
Lui con la sua lingua, mi leccò il collo.
Ribrezzo ...
Sussurrò:
"Vieni con Me, piccola bambina ... Vieni con Me ..."
Io chiusi gli occhi, In preda al terrore.
Lui, con una delle sue dita taglienti, aprì un varco nella mia schiena.
Le mie grida erano strazianti.
Lui però, mise la mano, sporca di sangue, sulla mia bocca.
Sussurrò:
"Non gridare ... La morte è vicina."
Dopo quella frase, si allontanò da Me di qualche metro.
Io caddi a terra, In una pozza di sangue, ancora cosciente.
Lui, si avvicinò di nuovo e mi prese In braccio.
Con i suoi artigli, lacerò anche il mio petto.
Non riuscivo a gridare.
Per quando provavo dolore ...
...
Aprii gli occhi.
Un altro sogno ...
Guardai l'orologio, erano le 7:28.
Mi alzai dal letto e con orrore, trovai una frase sul muro.
Scritta con il sangue.
" ... Domani non sarai così fortunata."
Nel sogno ...
Mi stava uccidendo.
Voleva la mia vita.
Ma io ...
Riuscivo a fuggire, In qualche modo ...
Dopo un po' mi resi conto che quelle ferite nel sogno ...
Ora le avevo.
Perdevo sangue ...
Tanto sangue.
...
Aprii gli occhi e mi ritrovai In ospedale.
I miei genitori mi ci avevano portato.
Ora avevo le bende.
Ora ero lì.
Stesa.
Un'infermiera entrò con una busta di una lettera In mano.
Mi guardò e disse:
"Signorina, c'è una lettera per lei."
Mise la busta su di un comodino vicino al letto e se ne andò.
Presi la busta.
Il francobollo era con immagine di un teschio ...
Era lui.
Mi voleva dire qualcosa.
Ma io non volli aprire.
...
Poi però, la busta si aprì da sola.
Lessi:
"Cara la mia bambina,
Vedi tutto questo? Sono io l'artefice.
Sì, sono Matteo. Quando morii nell'aldilà scrissi questo libro,
che ti ho fatto leggere.
Quando l'hai aperto la prima volta, mi hai permesso la fuga.
Ora io sono la tua ombra.
Non puoi fuggire da Me.
Io ti porterò via."
...
Voleva Me.
Perché proprio io?
Perché voleva uccidermi?
Cosa gli avevo fatto?
Caddi addormentata.
...
Ero incatenata.
Nel solito baratro.
Lui era a pochi centimetri di distanza da Me.
Con le dita ricreò le ferite.
Distruggendo le mie bende.
Tornai a sanguinare ...
Eravamo immobili.
Io non fuggivo, e lui non attaccava ...
D'un tratto però, lui si abbracciò a Me.
...
Sussurrò:
"Ora staremo insieme per sempre."
Mi morse il collo con i suoi denti aguzzi.
Pianto.
L'ultima cosa che riuscii a fare.
La mattina dopo all'ospedale, mi hanno trovata morta.
Con gli squarci che avevo nel sogno.
Ora anche io faccio parte del libro di Matteo.
Ora è tutto chiaro.
Voleva una compagnia.
E quella compagnia dovevo essere io ...

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