Capitolo 10

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Il vento gelido solleva i nostri mantelli. La sera scende, inesorabile, mentre noi procediamo per strade deserte in mezzo al bosco. Tre giorni. Tre lunghi giorni di cammino. Ignes se volesse potrebbe fermare la notte e far sorgere il sole.
È pericoloso. Potrebbe morire.
Floridiana mi disse che se mia sorella facesse incantesimi di prevalenza (come sciogliere il ghiaccio, o far prevalere il giorno sulla notte) in mia presenza, morirebbe.
- Hai freddo? Vuoi fermarti?
- No, non serve. Tranquilla.
Nella foresta gli animali notturni escono per la caccia: gufi e pipistrelli volteggiano in aria, e si spostano cauti di albero in albero.

Tra i cespugli si sente scricchiolare qualche ramo. Ignes osserva tutto molto preoccupata, io invece sminuisco il problema e vado avanti.
Ad un tratto non avverto più la sua presenza, nemmeno dietro di me. Mi volto, con il terribile presentimento che le sia successo qualcosa.
Tiene in mano due sfere infuocate, dalle sue mani partono due fiamme calde e pronte a colpire. È rivolta verso l' oscurità a mala pena illuminata dal suo fuoco. Riesco a vederle la schiena e qualche ciocca di capelli.
Le mie labbra si schiudono per dire qualcosa, ma lei mi precede.
- Non toccatela.
Cosa?!
Una lama affilata brilla nel buio.
Briganti...
- Ignes vieni via!
Urlo.
- Non vi avvicinate!
Le fiamme nelle sue mani crescono, ai suoi piedi si crea un cerchio di fuoco che si espande, gli alberi cominciano a bruciare, gli animali scappano.
L' incendo divora gli alberi, e adesso devo spegnerlo, tanto ormai la copertura è saltata.
Spruzzo acqua ovunque, per ora mi limito a farlo intorno a me, tra poco dall' alto.
Ignes lancia un urlo di dolore.
- Smettila ti prego!
- Ignes! Che hai?
La prendo appena in tempo, poiché stava per cadere in terra.
- Non mi spegnere...
Dice con un filo di voce.
- Io non volevo, credimi... ero preoccupata di salvare gli alberi.

Mi ritorna in mente quando ero riuscita a controllare il fuoco. Mi avevano avvisata che adesso il suo potere dipendeva da me.
Si solleva a fatica e sussurra:
- Cosa ho fatto...
- Non è stata colpa tua, volevi salvarmi. Adesso assorbi il fuoco.
- Non ci riesco, non sono capace.
- Con tutti i libri che leggi, avrai trovato un incantesimo del genere.
- È troppo difficile.
- Tu sei una maggiore! Sì che ce la fai!
- Mi devi aiutare.
- Io?!
- Puoi trasferire parte della tua potenza in me. Dopo l' incantesimo ovviamente la perderò, in te si rigenererà. Te la senti?
- Sì... Anche se ho paura di esagerare.
- Non fa niente, cercherò di controllarla.

Mi porge la mano. Io la afferro, e sento che sto mettendo in comune con lei qualcosa, come se attraverso quel contatto il nostro sangue si mescolasse. Con l' altra mano inizia a creare un piccolo sole, che inizia a diventare a poco a poco più grande. Fa fatica a mantenerlo, così la aiuto con la mia mano rimasta libera, trasferendo la luce riflessa dalla luna nel suo incantesimo.
Per lei è estremamente difficile, io invece non sento assolutamente lo sforzo.
Il "sole" si espande, le fiamme vengono quasi risucchiate da questo cerchio infuocato. È talmente luminoso che la notte viene momentaneamente sostituita dal giorno.
Sulla mia mano, quella che preleva luce dalla luna, si apre un taglio. Come quando ho usato il ghiaccio sulla Terra. Uno sforzo? Ma se non mi sento per niente stanca? Qualche goccia di sangue mi macchia il vestito. Forse è un avvertimento. Avvertimento di cosa?

Angolo Autrice:
Scusate se il capitolo è più corto, c'è sempre il motivo della suspence...
Cosa pensate sia successo a Clhoe? E perché non sente assolutamente niente? Credete che con questa esperienza le gemelle possano riavvicinarsi?
Un' altra cosa: tanti auguri!❤
Spero stiate passando delle buone vacanze, considerate questo capitolo come una sorta di "regalo" di Natale.
Un bacio ai miei lettori❤
- Cate❄

L' Acqua e il Fuoco: Il Segreto Di IgnesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora